Il tema scelto per questa edizione 2020 di Umbria libri che, dati i tempi, si terrà con pubblico limitato e in modalità mista tra presenza e streaming, a San Pietro a Perugia dal 9 all’11 ottobre e a Terni alla bct dal 23 al 25 ottobre, è “Prossimo Contatto”. Un concetto, e un auspicio, che rimanda a una fase nuova, regole di convivenza diverse, ma anche nuove vie per la trasmissione di conoscenza. Allude, il titolo, anche a un prossimo umano, alle persone con cui condividiamo i nostri spazi e il cui contatto andrà ripensato e raccontato secondo altri paradigmi.
Presentiamo il Dossier de La Salute Umana I teatri di Igea: una pratica trasformativa per promuovere il benessere delle persone e delle comunità a cura di Claudio Tortone e Alessandra Rossi Ghiglione
Domenica 11 ottobre ore 15,30 Complesso Monumentale di San Pietro, Aula Magna
Intervengono in presenza: Filippo Bauleo, editore della Rivista, Giancarlo Pocetta, Centro Sperimentale per la promozione della salute e l’educazione sanitaria (CeSPES) Università di Perugia Intervengono in collegamento: Claudio Tortone – DORS Torino Alessandra Rossi Ghiglione, Direttrice del Social Community Theatre Centre dell’Università di Torino
Quale sia e quanto sia centrale nel benessere psicosociale e fisico delle persone e delle comunità la vita di relazione e la vita culturale attraverso la partecipazione attiva e sociale dal vivo, ce lo ha dimostrato con evidenza quotidiana il Covid19. Animale sociale e simbolico, l’essere umano ha bisogno di fruire, esprimersi e creare significati attraverso azioni che coinvolgano altri esseri umani e che interagiscano con lo spazio/ambiente in cui abita. Osservando in Italia la reazione spontanea delle persone alla mutata condizione, è possibile notare la crescita di performatività sociale e relazionale con l’invenzione di modi per tenere il contatto dal vivo – e non solo online – e di pratiche ‘casalinghe’ di attività culturali e creative che ingaggiano insieme l’intera famiglia e il vicinato. Per tutti poi, indipendentemente dal credo e proprio per la dolorosa impossibilità di praticarlo, viene in evidenza il fondamentale ruolo che la dimensione rituale e culturale ha nell’elaborazione della sofferenza per la perdita dei propri cari e nella produzione di significati culturali collettivi, che a partire dalla morte, generino valori e visioni condivise di futuri possibili. Così si dice sia nato il teatro nell’antica Grecia, dalla celebrazione dell’eroe morto e dalla necessità di una catarsi e rifondazione collettiva di fronte alle grandi ferite della comunità. È la cultura come fattore di inclusione e coesione sociale che ha fondato il benessere e la salute civile della comunità umana fina dalle sue origini.