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Lo scorso 28 marzo ricorreva il decimo anniversario della scomparsa della prof.ssa Giuseppina Scassellati Sforzolini, Maestra di molti di noi e pioniera dell’Igiene. Il Consiglio Direttivo della S.It.I. Umbria ha patrocinato l’iniziativa di ricordare la Professoressa curando l’edizione di una monografia di “Sistema Salute”, rivista fondata da Alessandro Seppilli a cui la professoressa, sua allieva diretta, era legata da forte stima e riconoscenza.
Giuseppina Scassellati Sforzolini affrontava sempre con entusiasmo e curiosità, insieme al suo tipico e noto rigore, i nuovi filoni di ricerca e questo le ha permesso di individuare percorsi scientifici inediti e fruttuosi: a partire dalle prime ricerche condotte in Italia sugli effetti tossici del fumo di sigaretta, passando per l’inquinamento e la potabilizzazione delle acque destinate al consumo umano, fino ad arrivare agli studi di monitoraggio biologico dei composti mutageno/cancerogeni nell’ambiente e agli innovativi approcci di epidemiologia molecolare.
Pubblichiamo dunque per la sezione monografica di questo numero una serie di contributi con contenuti e metodologie di lavoro diversi, riconducibili al tema “Ambiente e salute”.
A seguire due articoli, il primo sulla spesa sanitaria nei Paesi europei e il secondo su significato e storia della cura della malattia mentale.
DOI: 10.48291/SISA.68.2.2 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 142-152
Monitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico in bambini (MAPEC) residenti vicino cementifici: disegno dello studio del progetto MAPEC_Gubbio
Monitoring air pollution effects on children (MAPEC) living near cement factories: study protocol of the MAPEC_Gubbio Project
Edoardo Franceschini, Mattia Acito, Tommaso Rondini, Cristina Fatigoni, Milena Villarini, Massimo Moretti
Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche/Perugia University, Depart- ment of Pharmaceutical Sciences, Via del Giochetto, 06122 Perugia, Italy.
Parole chiave: inquinamento, micronuclei, particolato
RIASSUNTO
Obiettivi: il principale obiettivo del presente studio di epidemiologia molecolare è la valutazione dell’as- sociazione tra la concentrazione dei principali inquinanti atmosferici (polveri fini e ultra-fini, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, ecc.) ed alcuni biomarcatori di danno al DNA (effetti genotossi- ci) in cellule di bambini in età scolare.
Metodi: quali biomarcatori di effetti biologici (citogenetici) precoci, sarà valutata la frequenza di micro- nuclei e nuclear buds nelle cellule esfoliate della mucosa buccale di bambini di 6-8 anni di età residenti a Gubbio (esposti) e a Città di Castello (controlli). Saranno inoltre raccolti dati relativi ai principali inquinanti atmosferici nei giorni corrispondenti e immediatamente precedenti ai campionamenti di dagli archivi informatici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente (ARPA Umbria). Mediante questionari, saranno raccolte informazioni sui bambini partecipanti riguardo l’esposizione a inquinanti negli ambienti confinati, lo stato di salute, lo stile di vita, e l’alimentazione.
Sia il campionamento delle cellule buccali che la raccolta dei dati sull’inquinamento atmosferico saranno ripetuti in due stagioni distinte (primavera/estate ed autunno/inverno) caratterizzate da concentrazioni differenti di inquinamenti aerodispersi.
Conclusioni: tutti i dati raccolti saranno sottoposti ad analisi statistica al fine di valutare l’associazione tra l’esposizione ad inquinanti atmosferici e la frequenza di biomarcatori di effetti biologici (citogenetici) precoci.
Key Words: pollution, micronuclei, particulate matter
SUMMARY
Objectives: the main goal of the proposed molecular epidemiology approach is to assess the association between airborne pollutants (e.g., particulate matter, nitrogen oxides, polycyclic aromatic hydrocarbons, etc.) and early biological (genotoxic) effects in children.
Methods: early biological effect biomarkers (i.e., micronuclei and nuclear buds) will be assessed in exfo- liated buccal mucosa cells of 6–8-year scholars living in Gubbio (exposed) and in Città di Castello (controls). Free available data on airborne pollution will be gathered from the ARPA Umbria website, and indoor exposure to genotoxic xenobiotics will be assessed by administering an ad-hoc questionnaire. Both buccal mucosa cell sampling and airborne data collection will be repeated in 2 different seasons (Spring/Summer and Fall/Winter), characterized by different concentrations of pollutants.
Conclusions: the whole dataset will be analyzed to detect the association between exposure to air pollutants and the frequency of early biological effect biomarkers.
Autore per corrispondenza: edoardo.franceschini@unipg.it
DOI: 10.48291/SISA.68.2.2 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 153-167
Uso dei vegetali per la valutazione della qualità dell’aria urbana: tossicità e genotossicità di estratti acquosi di particolato ultrafine
The potential of plants to assist in the understanding of urban air quality: toxicity and genotoxicity of aqueous extracts of ultrafine particulate matter
Carlotta Alias, Claudia Zani, Ilaria Zerbini, Donatella Feretti
Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Sanità Pubblica, Università degli Studi di Brescia
Parole Chiave: particolato atmosferico urbano, inquinamento dell’aria, saggi a breve termine, mutagenicità, fitotossicità
RIASSUNTO
Scopo dello studio è la valutazione della capacità di modelli vegetali di rilevare la tossicità e la genotossicità del particolato atmosferico ultrafine, ovvero con granulometria inferiore a 0.5 μm (PM0,5). Campioni di PM0,5 sono stati estratti sia in fase organica che acquosa e testati per valutarne la mutagenicità in Salmonella typhi- murium con i ceppi TA98 e TA100 (± attivazione metabolica, S9), la tossicità in semi di Allium cepa, Cucumis sativus, Lepidium sativum e in bulbi di Allium cepa, e la genotossicità in radici di Allium cepa (comet e micro- nuclei test). L’estratto organico del PM0,5 è risultato mutageno con il ceppo TA98±S9 e alla dose più alta col ceppo TA100+S9. L’estratto acquoso non diluito ha causato una significativa riduzione dell’allungamento ra- dicale solo in Cucumis sativus, mentre sembra aver favorito l’allungamento radicale nei bulbi di Allium cepa alle dosi più alte. Infine, l’estratto acquoso non diluito ha causato un aumento significativo del danno primario al DNA e della frequenza di micronuclei in bulbi di Allium cepa. I risultati mostrano come gli inquinanti aerei estraibili in matrice acquosa possano indurre effetti tossici e genotossici nei vegetali. Questo lavoro evidenzia come tali modelli possano essere un utile strumento nella valutazione della qualità dell’aria urbana.
Key Words: urban particulate matter, air pollution, short-term assays, mutagenicity, phytotoxicity
SUMMARY
The aim of this study is to assess the capacity of plant models to ascertain the toxicity and genotoxicity of ultrafine atmospheric particulate matter, specifically particles with a diameter of less than 0.5 μm (PM0.5). The PM0.5 samples were extracted in both organic and aqueous phases and tested for mutagenicity in Salmonella typhimurium strains TA98 and TA100 (with and without metabolic activation, S9), toxicity in seeds of Allium cepa, Cucumis sativus, Lepidium sativum and in bulbs of Allium cepa, and for genotoxicity on roots of Allium cepa (comet and micronuclei test). The organic extract of PM0.5 demonstrated mutagenic activity in strain TA98±S9 and at the highest dose in strain TA100+S9. The undiluted aqueous extract demonstrated a significant reduction in root elongation in Cucumis sativus, while on the bulbs of Allium cepa, it promoted root elongation at the highest doses. Finally, the undiluted aqueous extract caused a significant increase in primary DNA damage and micronucleus frequency in Allium cepa bulbs. The results demonstrate that air pollutants extractable in an aqueous matrix can induce toxic and genotoxic effects in plants. This work highlighted the utility of such models in the assessment of urban air quality.
Autore per corrispondenza: donatella.feretti@unibs.it
DOI: 10.48291/SISA.68.2.4 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 168-184
L’ambiente costruito come progetto di salute: proposta di uno strumento di valutazione per i luoghi di lavoro
The built environment as a health project: proposal of an evaluation tool for workplaces
Giada Tomasulo1, Nicoletta Setola 2, Francesco Bertiato 2, Chiara Lorini 3, Lisanna Billeri 1
1 Dipartimento di Prevenzione, Azienda USL Toscana Centro (Empoli)
2 Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze (Firenze)
3 Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze (Firenze)
Parole Chiave: valutazione, luoghi di lavoro, promozione della salute, attività fisica, architettura
RIASSUNTO
Obiettivi: lo scopo del presente lavoro è realizzare, valutare e applicare uno strumento di valutazione per i luoghi di lavoro denominato “Questionario di Valutazione del Livello di Soddisfacimento di Benessere della Sede”.
Metodi: lo strumento di valutazione è stato realizzato a partire da una consultazione della letteratura scientifica riconosciuta, mediante una ricerca libera dei termini e mediante consultazione di Linee guida. Risultati: lo strumento è stato somministrato al gruppo di lavoro multidisciplinare, costituito da esperti, per un confronto ed è stato valutato per l’approvazione ed eventuali modifiche. Sono stati valutati l’ade- guatezza dello strumento, la sensibilità, l’applicabilità e l’utilità mediante una scala Likert. In seguito, è stato applicato a due edifici ed è emerso un buon livello prestazionale.
Discussione: consente di misurare quanto un edificio sede di lavoro possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi di promozione della salute nei contesti dei luoghi di lavoro e monitorare nel tempo l’im- patto di eventuali modifiche.
Conclusioni: il presente lavoro apre la strada verso l’impiego di strumenti di valutazione del luogo di lavo- ro rispetto al benessere dei lavoratori, attraverso la misurazione di indicatori oggettivi che consentano di prendere in considerazione il contesto di insediamento della sede di lavoro e il contesto interno alla sede.
Key Words: assessment, workplaces, health promotion, physical activity, architecture
SUMMARY
Objectives. the purpose of this work is to create, evaluate and apply an evaluation tool for workplaces called “Survey of Assessment of the Level of Satisfaction of the Welfare of the workplaces”.
Methods: the evaluation tool was created from a consultation of the recognized scientific literature, through a free search of the terms and through consultation of Guidelines.
Results: the tool was administered to the multidisciplinary expert working group, which met for com- parison and was evaluated for approval and possible changes. The instrument’s adequacy, sensitivity, applicability and usefulness were assessed using a Likert scale. Later, was applied to two buildings and emerged a good level of performance.
Discussion: this allows you to measure how much a workplace building can contribute to achieving heal- th promotion goals in workplace settings and monitor the impact of any changes over time. Conclusions: this work paves the way for the use of workplace assessment tools for the well-being of workers, through the measurement of objective indicators that allow to take into account the setting-up context of the workplace and the internal context at the site.
Autore per corrispondenza:giada.tomasulo@gmail.com
DOI: 10.48291/SISA.68.2.5 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 185-195
Assessment of the feasibility of a Nature Therapy intervention on healthcare professionals
Valutazione della fattibilità di un intervento di Nature Therapy eseguito su operatori sanitari
Marco Polverelli 1, Marinella Bertolotti 2, Antonella Cassinari 2, Mariateresa Dacquino 3, Monica Botta 4, Fabio Giacchero 5
Marianna Farotto 5, Antonio Maconi 2
1 Struttura Complessa Medicina Fisica e Riabilitazione, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
2 Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione, Dipartimento Attività Integrate Ricerca Innovazione, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
3 Struttura Semplice Dipartimentale Formazione Comunicazione Fundraising e Processi amministrativi, Centro Studi Cura e Comunità per le Medical Humanities, Dipartimento Attività Integrate Ricerca Innovazione, Azienda Ospedaliero-Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria, Italia
4 Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni, Politecnico di Milano, Milano, Italia
5 Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione, Dipartimento Attività Integrate Ricerca Innovazione, Azienda Sanitaria Locale, Presidio Ospedaliero di Casale Monferrato, Alessandria, Italia
Key Words: Nature Therapy, environment, healthcare professionals
SUMMARY
Objective: this work aims to evaluate the feasibility of a “nature therapy” intervention conducted on healthcare professionals.
Methods: a blood sample and other physiological parameters were taken, and a perceived mood profile survey was administered, to a sample of 20 healthcare professionals working in a rehabilitation unit of a hospital in Northern Italy before and after a 30-minute walk in the green area represented by the park of the same facility.
Results: the participants’ median serum cortisol was reduced by 1.68 ug/dL following the study interven- tion. Compared to the perceived mood profile following the intervention, tension, worn out and anger were reduced.
Discussion: the results obtained with this small number of subjects demonstrate the feasibility of a nature therapy intervention in healthcare workers. Assessments of changes in serum cortisol and the subjects’ perceived mood profile before and after the intervention suggest a possible reduction in stress associated with exposure to nature.
Conclusion: exposure to nature, even for a short time, can be a remedy for stress and its associated problems.
Parole Chiave: Verde terapeutico, ambiente, operatori sanitari
RIASSUNTO
Obiettivo: questo lavoro si propone di valutare la fattibilità di un intervento di “nature therapy” condotto su operatori sanitari.
Metodi: 20 operatori sanitari che lavorano in un’unità di riabilitazione di un ospedale del Nord Italia sono stati sottoposti al prelievo di un campione di sangue, al rilevamento di parametri fisiologici e ad una survey per la valutazione del profilo dell’umore percepito prima e dopo una passeggiata di 30 minuti nell’area verde rappresentata dal parco della stessa struttura.
Risultati: il cortisolo sierico mediano dei partecipanti si è ridotto di 1,68 ug/dL dopo l’intervento di studio. Rispetto al profilo dell’umore dopo l’intervento, si sono ridotti la tensione, l’esaurimento e la rabbia percepiti dai soggetti.
Discussione: i risultati ottenuti con questo piccolo numero di soggetti dimostrano la fattibilità di un in- tervento di nature therapy su operatori sanitari. Le valutazioni dei cambiamenti del cortisolo sierico e del profilo dell’umore percepito dai soggetti prima e dopo l’intervento suggeriscono una possibile riduzione dello stress associato all’esposizione alla verde.
Conclusioni: l’esposizione al verde, anche per un breve intervallo di tempo, può essere un rimedio per lo stress e le problematiche ad esso associate.
Corresponding Author: Giacchero Fabio, Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione, Dipartimento Attività In- tegrate Ricerca Innovazione, Azienda Sanitaria Locale, Presidio Ospedaliero di Casale Monferrato, Alessandria, Italia. Mail:fgiacchero@aslal.it
DOI: 10.48291/SISA.68.2.6 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 196-206
Environment and Mental Health: A Narrative Review on Health Promotion and Public Health Implications
Ambiente e salute mentale: una rassegna narrativa sulle implicazioni per la promozione della salute e la salute pubblica
Vincenza Gianfredi 1, Chiara Cadeddu 2
1 Department of Biomedical Sciences for Health, University of Milan, Milan, Italy
2 Erasmus School of Health Policy and Management, Erasmus University Rotterdam, Netherlands
Key Words: mental health, environment, health promotion, health policies, public health.
SUMMARY
This study provides a narrative review of the existing literature on the relationship between the environment, understood in all its forms (social, physical, built, and natural), and mental health. Through a critical analysis, it explores the dynamics linking the quality of living and working environments to the prevalence of mental disorders, highlighting the importance of promoting mental health and appro- priate health policies. The article discusses the implications of these connections for public health and proposes recommendations for health policies that integrate environmental considerations for psycho- logical well-being.
Parole Chiave: salute mentale, ambiente, promozione della salute, politiche sanitarie, salute pubblica.
RIASSUNTO
Questo studio offre una rassegna narrativa della letteratura sulla relazione tra l’ambiente, inteso in tutte le sue forme (sociale, fisico, costruito e naturale), e la salute mentale. Attraverso un’analisi critica, questo articolo esplora le dinamiche che collegano la qualità degli ambienti di vita e di lavoro alla prevalenza dei disturbi mentali, evidenziando l’importanza di promuovere la salute mentale oltre che politiche sanitarie adeguate. L’articolo discute le implicazioni di queste connessioni per la salute pubblica e propone racco- mandazioni di politica sanitaria finalizzate ad integrare gli aspetti ambientali per il benessere psicologico.
Autore per corrispondenza: Vincenza Gianfredi, Department of Biomedical Sciences for Health, University of Milan, via Pascal, 36 – Milan, Italy vincenza.gianfredi@unimi.it
DOI: 10.48291/SISA.68.2.7 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 207-213
Health promotion and prevention among general population in the Molise region, central Italy: findings from the public health initiative “A hygienist as friend”
Promozione della salute e prevenzione nella popolazione generale della regione Molise, centro Italia: risultati dell’iniziativa di sanità pubblica “Un igienista per amico”
Manuela Tamburro1, Angelo Salzo2, Roberta De Dona3, Antonio D’Amico3, Nicandro Samprati3, Arturo Santagata3, Vittorio Viccione3, Carmen Adesso3, Michela Anna Di Palma3, Anna Natale3, Sonja Manocchio3, Maria Teresa Pilla3, Andrea Pompei3, Erika Scattareggia3, Giovanna Sansone3, Fabio Cannizzaro3, Carmen Montanaro2, Michela Lucia Sammarco1, Giancarlo Ripabelli*1,2,3
1 Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute “Vincenzo Tiberio”, Università degli Studi del Molise, Campobasso, Italia
2 Azienda Sanitaria Regionale del Molise, Campobasso, Italia
3 Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Università degli Studi del Molise, Campobasso, Italia
Key Words: chronic diseases, health promotion, general population, prevention, public health, vaccinations
SUMMARY
Aims: to describe the public health initiative “A hygienist as a friend: days for health promotion and prevention” in the Molise region, central Italy.
Methods: participants were asked about suffering of hypertension, respiratory chronic illnesses, and dia- betes, and vaccination for seasonal influenza, pneumococcal and herpes zoster. Blood pressure, glycemia, saturation, and body mass index (BMI) were recorded on-site.
Results: the survey included 264 sub6jects (54.2% female; 52.3% over 65), and 42%, 7.6% and 4.9% suffered from hypertension, respiratory chronic illnesses, and diabetes, respectively. BMI on average was 26.8±4.8 and correlated with high systolic pressure and glycaemia. The criteria for cardiovascular risk evaluation were met for 37% of participants and was above II in 18.9%. Only 35% of participants (83% over 65 years) had undergone at least a vaccination: 31.4%, 6.4% and 3.4% had received flu, pneumo- coccal and anti-herpes zoster vaccine, respectively.
Discussion: prevalence of hypertension and respiratory diseases was higher than that reported nationally, while diabetes occurrence was similar. A limited proportion have undergone a vaccination, especially anti-pneumococcal or herpes-zoster.
Conclusions: this intervention is a starting point for further prevention and health promotion activities to increase awareness of the early identification of chronic diseases and the critical role of vaccination.
Parole Chiave: malattie croniche, promozione della salute, popolazione generale, prevenzione, sanità pubblica, vaccinazioni
RIASSUNTO
Obiettivi: lo studio descrive l’iniziativa “Un igienista per amico: giornate per la promozione della salute e la prevenzione” nella regione Molise, centro Italia.
Metodi: sono stati valutati lo stato di ipertensione, malattie respiratorie croniche e diabete e vaccinale contro influenza, pneumococco e herpes zoster, pressione sanguigna, glicemia, saturazione e indice di massa corporea (BMI).
Risultati: nei 264 partecipanti (54,2% donne; 52,3% over 65), il 42%, 7,6% e 4,9% soffrivano rispetti- vamente di ipertensione, malattie respiratorie croniche e diabete. Il BMI (26,8±4,8) è risultato associato con elevata pressione arteriosa sistolica e glicemia. Il 37% ha soddisfatto i criteri per la valutazione del rischio cardiovascolare, superiore a II nel 18,9%. Il 35% aveva effettuato almeno una vaccinazione (83% over 65), dei quali il 31,4%, 6,4% e 3,4% rispettivamente l’antinfluenzale, anti-pneumococco e anti-herpes zoster.
Discussione: la prevalenza di ipertensione e malattie respiratorie è stata superiore a quella nazionale, mentre è risultata simile quella del diabete. Una proporzione limitata si è sottoposta a vaccinazione, soprattutto a quella anti-pneumococco o anti-herpes-zoster.
Conclusioni: questo intervento è un valido punto di partenza per altre attività di prevenzione e promo- zione della salute, al fine di aumentare la consapevolezza dell’identificazione precoce di malattie croniche e del ruolo critico delle vaccinazioni.
Autore per corrispondenza: Giancarlo Ripabelli, Via De Sanctis, 86100 Campobasso, ITALIA, Tel +39 0874 404961/743 Fax +39 0874 404778. E-mail: ripab@unimol.it
DOI: 10.48291/SISA.68.2.8 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 214-225
La spesa sanitaria nei Paesi europei
The healthcare expenditure in the European countries
Carlo Signorelli, Antonio Pinto, Luigi Epifani, Massimo Minerva
School of Public Health, Vita-Salute San Raffaele University, Milan, Italy Parole Chiave: spesa sanitaria, indicatori sanitari, pianificazione sanitaria, Europa
RIASSUNTO
Obiettivi: l’assistenza sanitaria ha una crescente priorità nelle politiche governative europee a causa delle dinamiche demografiche, dei crescenti costi sanitari e delle implicazioni della fase post-pandemica, con ritardi nelle prestazioni e lunghe liste di attesa. Questo studio analizza i parametri di spesa sanitaria e gli indicatori di salute riferiti, in particolare, a sei paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Svezia) con parametri territoriali, sociali ed economici sovrapponibili.
Metodi: i dati di spesa sanitaria pubblica e privata sono stati tratti dal database OCSE. Gli indicatori sanitari sono stati estratti dai database OCSE, WorldOMeters, Eurostat e WHO. Le retribuzioni del personale sanitario provengono da fonti FNOMCEO e OCSE. Le stime sulle detrazioni fiscali italiane sono state fornite dalla Ragioneria dello Stato e quelle relative ai specifici fattori della spesa sanitaria italiana dal rapporto OASI 2023 di CERGAS – Bocconi.
Risultati: l’Italia presenta una forte contrazione della spesa sanitaria pubblica (e anche privata) nel pe- riodo 2008-2022 rispetto ad altri paesi europei, pur mantenendo ottimi indicatori sanitari. Le buone performance sanitarie sono in parte attribuite ai minori costi del personale sanitario rispetto alle medie europee ma anche all’equità del sistema sanitario, all’alta adesione a vaccinazioni e screening e alla possibile riduzione di sprechi e prestazioni inappropriate, avvenute dal 2008 in poi.
Conclusioni: Le attuali difficoltà operative del Servizio Sanitario Nazionale sono per larga parte dovute all’aumento di domanda di prestazioni nel periodo post-COVID e alla carenza di personale sanitario sia medico che infermieristico. Considerando le scarse disponibilità di fondi pubblici, le iniziative future dovranno tendere ad avere personale in quantità adeguata, adeguatamente formato, con stipendi più vicini agli standard europei e impegnarsi per eliminare ulteriori sprechi e inefficienze del sistema.
Key Words: healthcare expenditure, health indicators, health planning, Europe
SUMMARY
Objectives: Healthcare has a growing priority in European government policies due to demographic dynamics, growing healthcare costs and the implications of the post-pandemic era, with delays in deli- vering services and long waiting lists. This study analyzes healthcare expenditure and health indicators referring, in particular, to six European countries (Italy, Spain, France, Germany, United Kingdom, Sweden) with overlapping territorial, social and economic parameters.
Methods: Data on public and private healthcare expenditure were taken from the OECD database. The health indicators were extracted from the OECD, WorldOMeters, Eurostat and WHO databases. The salaries of healthcare personnel come from FNOMCEO and OECD sources. The data on Italian tax deductions were provided by the State Accounting Office and those on the specific factors of Italian healthcare spending by the OASI 2023 report by CERGAS – Bocconi.
Results: Italy presents a strong contraction in public (and also in private) healthcare expenditure in the period 2008-2022 compared to other European countries, while maintaining excellent health indica- tors. The good healthcare performance is partly attributed to the lower costs of healthcare personnel in comparison to the European averages but also to the equity of the healthcare system, the high adherence to vaccinations and screening and the possible reduction of waste and inappropriate performances, which have occurred since 2008.
Conclusions: The current operational difficulties of the National Health Service are largely due to the increase in demand for healthcare services in the post-COVID era and the shortage of both medical and nursing healthcare personnel. Considering the limited availability of public funds, future initiatives will have to ensure that they have an adequate quantity of staff, well trained, with salaries more in line to European standards, and strive to eliminate further waste and inefficiencies in the system.
Autore per corrispondenza: antoniopinto10@outlook.it, pinto.antonio@hsr.it
DOI: 10.48291/SISA.68.2.9 Sistema Salute, 68, 2, 2024: pp. 226-254
Ma come si curano le malattie mentali?
How should mental illnesses be treated?
Luca Negrogno 1, Benedetto Saraceno 2
1 Istituzione Gian Franco Minguzzi della città metropolitana di Bologna
2 Lisbon Institute of Global Mental Health
Parole Chiave: psichiatria, cura, salute mentale, deistituzionalizzazione
RIASSUNTO
Obiettivi: oggi è necessario, a partire dal problema della difficile trasmissibilità delle elaborazioni relative alla cura in ambito anti-istituzionale, riaprire la riflessione sul rapporto tra tecnica e politica per evitare che la difficoltà di concettualizzazione della cura si risolva nella resa all’assenza della sua possibilità, pure in servizi innovativi e organizzati secondo logiche territoriali. In questo scritto si intende riaprire la pos- sibilità di elaborazione sulla cura nell’ambito della psichiatria anti-istituzionale facendo riferimento alla vicenda storica che ha attraversato la produzione di saperi anti-istituzionali nella fase reazionaria degli anni ‘80 e aprendo possibilità di dialogo con campi disciplinari e aree di pratica sociale (la psicanalisi critica, l’antropologia, i movimenti delle persone disabili e neurodivergenti, l’attivismo femminista) con cui il movimento anti-istituzionale non ha ancora abbastanza dialogato.
Metodi: il tema del rapporto tra teorie e pratiche di cura e impostazione anti-istituzionale dei servizi viene sviluppato a partire dalle elaborazioni svolte nel movimento anti-istituzionale nel periodo immediatamente successivo all’approvazione della legge 180/1978, in un momento storico in cui il dibattito interno al movimento era attraversato da diverse ipotesi sulle formule organizzative, e da una forte dialettica sulle impostazioni epistemologiche e sulle cosiddette “tecniche”. La delicata fase di “istituzionalizzazione” del movimento fu infatti caratterizzata da una molteplicità di esperienze locali e di sperimentazioni organizzative supportate da vari e molteplici posizionamenti di tipo filosofico, epistemologico, psicoterapeutico, artistico e politico. La contestualizzazione storica consente inoltre di leggere la riduzione dell’elaborazione teorica anti-istituzionale anche alla luce della svolta reazionaria impressa dall’orientamento neoliberale sui sistemi di welfare e sulla produzione di saperi ad essi relativi: anche il repentino accantonamento della redicalità antipsichiatrica dall’orizzonte del dibattito anti-istituzionale risulta essere influenzato da questa politica orientata alla sopravvivenza minoritaria in un contesto ostile. Risultati: mentre si inaridiva il dibattito teorico e le elaborazioni pratiche e organizzative più progressiste andavano irrigidendosi per sopravvivere alla compiuta riorganizzazione aziendalistica dei servizi, si è affermata una tradizione del movimento anti-istituzionale “monumentalizzata”, vale a dire incapace di restituirrne la complessità e mantenere aperta la problematicità politica, tecnica e teorica dei suoi dibattiti. Al di fuori da un approccio monumenalizzato potremmo tornare a riconoscere la consapevolezza, fortemente presente in Basaglia e nel movimento – che l’enfasi sul territorio potesse risolversi in una vuota retorica, per cui, dietro l’idea di una salute mentale decentrata, si sarebbe realizzata una pratica rispondente solo alle necessità storiche della nuova fase assistenziale del “capitalismo avanzato”. Contro questa possibilità già alla fine degli anni ‘70 si discuteva di prevenzione, partecipazione popolare e “costruzione di una nuova scienza”.
Conclusioni: si apre oggi la possibilità di guardare ai contenuti del movimento anti-istituzionale riaprendo il conflitto a tutto campo sulle tecniche, le forme del welfare, l’ordinamento sociale e la sua giustizia. I contenuti anti-istituzionali possono tornare ad orientare forme di radicalità e di movimento capace di riaprire interlocuzioni con le forme di elaborazione più avanzate che vediamo nelle scienze umane e sociali, nei movimenti, nella psicanalisi, nel femminismo, nell’attivismo delle persone disabili e neuro- divergenti.
Key Words: psychiatry, healing, mental health, deinstitutionalisation
SUMMARY
The relationship between theories and practices of care and the anti-institutional approach to services is developed starting from the elaborations carried out in the anti-institutional movement in the period immediately following the approval of Law 180/1978, at a historical moment when the internal debate within the movement was traversed by various hypotheses on organizational formulas, and by a strong dialectic on epistemological settings and the so-called “techniques”. The delicate phase of “institutionalization” of the movement was in fact characterized by a multiplicity of local experiences and organizational experiments supported by various and multiple philosophical, epistemological, psychotherapeutic, artistic, and political positions. Historical contextualization also allows us to read the reduction of anti-institutional theoretical elaboration in light of the reactionary turn impressed by the neoliberal orientation on welfare systems and the production of related knowledge: even the sudden abandonment of anti-psychiatric radicalism from the horizon of anti-institutional debate is influenced by this policy oriented towards minority survival in a hostile context. As the theoretical debate dried up and the more progressive practical and organizational elaborations became rigid to survive the completed managerial reorganization of services, a tradition of “monumentalized” anti-institutional movement emerged, that is, unable to restore its complexity and keep open the political, technical, and theoretical problemati- city of its debates. Outside of a monumentalized approach, we could recognize again the awareness, strongly present in Basaglia and in the movement – that the emphasis on the territory could turn into empty rhetoric, whereby, behind the idea of decentralized mental health, a practice responding only to the historical needs of the new welfare phase of “advanced capitalism” would be realized. Against this possibility, already at the end of the 1970s, discussions were held on prevention, popular participation, and the “construction of a new science”.
Autore per corrispondenza: luca.negrogno@gmail.com, benedetto.saraceno@gmail.com
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