.
Indice
NHS, Global System Crisis or Insider System Crisis? Health Sector Crisis or Global Country Crisis?
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA. 64.1.1
SSN, crisi del sistema o nel sistema? Crisi del settore o dell’intero Paese?
NHS, Global System Crisis or Insider System Crisis? Health Sector Crisis or Global Country Crisis?
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.64.1.2
sistema_salute_2020_1_edit_briz_1
[ DIRECT URL ]
And, than, Corona Virus
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA. 64.1.2
E, di seguito, Coronavirus
And, than, Corona Virus-19
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.64.1.2
[ DIRECT URL ]
Tools to assess the performance of the chronic care
Milena Vainieri, Alice Borghini, Sabina Nuti
DOI: 10.48291/SISA.64.1.3
Strumenti per valutare la performance del percorso dei pazienti cronici
Tools to assess the performance of the chronic care pathway
Milena Vainieri, Alice Borghini, Sabina Nuti
DOI: 10.48291/SISA.64.1.3
Laboratorio management e sanità, Istituto di Management, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Parole chiave: cronicità, performance, percorso, integrazione
RIASSUNTO
Obiettivi: l’identificazione del valore come obiettivo chiave di un sistema sanitario richiede che i sistemi di misurazione della performance sempre più valutino la capacità delle organizzazioni di prendere decisioni ed implementare azioni che creino e forniscano valore per la popolazione di riferimento. Per supportare questa azione è importante avere strumenti di rappresentazione della performance che aiutino a leggere in modo integrato i servizi sanitari. L’obiettivo di questo articolo è quello di descrivere il pentagramma introdotto nel sistema di valutazione della performance adottato da 10 regioni italiane sul tema cronicità come strumento di rappresentazione dei risultati in ottica di percorso.
Metodi: l’articolo descrive il caso studio della rappresentazione del percorso cronicità attraverso l’utilizzo del pentagramma.
Risultati: il percorso delle cronicità conta ad oggi 22 indicatori raggruppati in 5 fasi: prevenzione, compliance, efficienza, ospedalizzazione evitabili ed esiti. La fase della compliance ovvero della presa in carico territoriale è quella con il maggior numero di indicatori, in linea con quanto suggerito a livello nazionale dal piano nazionale della cronicità. I due pentagrammi di zona-distretto utilizzati come esempi, mostrano non solo il percorso finora disegnato attraverso le varie fasi ma anche il contributo di ciascun erogatore (in questo caso AFT) alla performance del territorio su cui insiste.
Conclusioni: il pentagramma permette di sintetizzare in modo semplice la performance del percorso assistenziale attraverso la prospettiva del paziente, superando i confini aziendali e restituendo ai vari professionisti coinvolti un unico strumento di lettura. Il pentagramma è, come il sistema di valutazione della performance, un sistema dinamico, in continua revisione ed integrazione per rispondere all’esigenza del sistema sanitario in continuo cambiamento.
Key words: chronic condition, performance, pathway, integration
SUMMARY
Objectives: value is a key point in a healthcare system, it can be detected through the implementation of performance measurement systems that evaluate the ability of organizations to take decisions and implement actions aim to create and provide value for the population. To reach this goal are needed performance representation tools that help to read health services in an integrated way. The aim of our paper is to describe the implementation into the performance measurement system adopted by 10 Italian regions a new tool that can assess the value creation process across multiple healthcare organizations adopting the patient with chronic disease perspective.
Methods: the article describe the case study of introduction of a new representation tool for the assessment of the chronicity path: the stave.
Results: currently, the chronicity pathway includes 22 indicators grouped in 5 phases: prevention, compliance, efficiency, avoidable hospitalization and outcomes. The phase of compliance, related to primary care, is the one with the highest number of indicators, in line with the National Chronicity Plan. The two staves used as examples here show not only the path through the various phases but also the contribution of each provider (in this case AFT) to the performance of their geographic area.
Conclusions: the stave shows the performance of the care pathway through the patient’s perspective, overcoming providers boundaries and providing a common reading tool to the professionals involved. The stave is, like the performance measurement system, a dynamic system, in continuous revision and integration to meet the needs of the ever-changing healthcare system.
Autore per corrispondenza: milena.vainieri@santannapisa.it
[ DIRECT URL ]
Between rationalization and humanization of birth: what changes for midwives and?
Elena Spina
DOI: 10.48291/SISA.64.1.4
29 Tra razionalizzazione delle risorse e umanizzazione del percorso nascita: quali cambiamenti per ostetriche e ginecologi?
Between rationalization and humanization of birth: what changes for midwives and gynecologists?
Elena Spina
DOI: 10.48291/SISA.64.1.4
Ricercatrice di sociologia economica, Università Politecnica delle Marche
Parole chiave: relazioni interprofessionali, politiche materno-infantili, razionalizzazione, umanizzazione
RIASSUNTO
Obiettivi: le politiche materno-infantili costituiscono un tema centrale nell’agenda politica di molti Paesi compresa l’Italia dove da tempo il dibattito appare polarizzato su due concetti spesso considerati contrapposti: quello di umanizzazione e quello di razionalizzazione. L’articolo si concentra su questa contrapposizione focalizzandosi, in particolare, sulla tensione che ne deriva sulle relazioni interprofessionali, laddove le diverse professionalità coinvolte nella nascita (ostetriche e ginecologi) tendono ad enfatizzare l’una o l’altra dimensione, per arrivare a comprendere se e in che misura possa cambiare la loro configurazione professionale.
Metodi: dopo aver presentato le più recenti politiche sulla maternità introdotte in Italia ed aver brevemente illustrato la dinamica storica delle relazioni tra ostetriche e ginecologi, l’articolo mostra i principali risultati di uno studio empirico condotto nei punti nascita dell’azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche dove i professionisti hanno compilato un questionario appositamente costruito dall’unità di ricerca.
Risultati: il quadro che emerge è quello di due categorie professionali che reclamano spazi di autonomia e rivendicano una giurisdizione senza aver sempre chiari i rispettivi confini entrando così inevitabilmente in conflitto. Sebbene mostrino, a livello micro, rapporti di collaborazione e di scambio, di fatto esprimono una certa divergenza nel modo di concepire l’assistenza e la cura oltre che nel modo di essere professione, interpretando in modo diverso il concetto di fisiologia e finendo per configurare forme di dominanza dell’una sull’altra.
Conclusioni: le recenti politiche, in Italia, stanno determinando cambiamenti importanti per le professioni coinvolte nel percorso nascita e, in particolare, per l’ostetrica la cui professionalizzazione sta vivendo una nuova fase che può presentare nuove opportunità come pure nuovi rischi.
Key words: interprofessional relationships, maternity policies, rationalization, humanization of care
SUMMARY
Objectives: maternity policies are a central issue in the political agenda in many western Countries including Italy, where for a long time, the debate appears to be polarized on two concepts that are often considered as opposed: that of humanization and that of rationalization. The article focuses on this opposition, placing particular emphasis on the tension that arises on interprofessional relations where professionals who are involved in birth (midwives and gynecologists) tend to emphasize one or other dimension, in order to understand whether and to what extent it can change their professional configuration.
Methods: after having presented the most recent maternity policies introduced in Italy and having briefly illustrated the historical dynamics of the relations between midwives and gynecologists, the article shows the main results of an empirical study that was carried out at the birthplaces of the Azienda Sanitaria Unica Regionale of Marche Region where professionals completed a questionnaire that was specifically built by the research unit.
Results: the picture that emerges is that of two professional groups that claim spaces of autonomy as well as a jurisdiction without having clear their own borders, thus inevitably entering in conflict. Although, at a micro level, they show collaborative relations based on scientific exchange, in fact they express a divergence in the way of conceiving assistance and care as well as in the way of being a profession, interpreting the concept of physiology differently and ending up configuring forms of dominance of one over the other.
Conclusions: the recent policies, in Italy, are determining important changes for professions involved in birth, especially for midwives whose professionalization is experiencing a new phase that can present new opportunities as well as new risks.
Autore per corrispondenza: e.spina@staff.univpm.it
[ DIRECT URL ]
Making a difference in cervical cancer prevention: the role of the midwives in France
Béatrice Jacque
DOI: 10.48291/SISA.64.1.5
Fare la differenza nella prevenzione del cancro al collo dell’utero: il ruolo dell’ostetrica in Francia
Making a difference in cervical cancer prevention: the role of the midwives in France
Béatrice Jacque
DOI: 10.48291/SISA.64.1.5
Maîtresse de conférences Université de Bordeaux, Faculté de sociologie, Chercheuse au Centre Emile Durkheim, UMR 5116 (CNRS), France
Parole chiave: ostetriche, screening del cancro al collo dell’utero, confini disciplinari
RIASSUNTO
Obiettivi: analizzare il modo in cui le ostetriche stanno entrando nel campo dello screening del cancro al collo dell’utero sotto l’impulso dello Stato, mettendo a punto piani d’azione per rafforzare e ampliare il riconoscimento della professione.
Metodi: sono stati intervistati due dipartimenti (che offrono una diversa organizzazione dello screening), in cui sono state svolte numerose osservazioni e intervistati 98 professionisti della salute e pazienti.
Risultati e conclusioni: il gruppo professionale ha visto l’espansione delle competenze come un’opportunità per acquisire legittimità. Le ostetriche hanno chiaramente identificato i “punti deboli” dell’offerta medica per costruirsi una clientela. Restano comunque presenti le difficoltà che le ostetriche possono incontrare nel trovare spazi di collaborazione con i medici ginecologi, e ciò riproduce un conflitto legato al territorio di competenza.
Keywords: midwives, cervical cancer screening, disciplinary boundaries
SUMMARY
Objectives: we would like to study how midwives are entering the field of cervical cancer screening under the impetus of the State and are setting up action plans to strengthen and broaden recognition of the profession.
Methods: we surveyed two departments (which offer a different organization of screening), in which we made numerous observations and interviewed 98 health professionals and patients.
Results and conclusion: we will first show how the professional group saw an expansion of skills as an opportunity to gain legitimacy. Then, we will highlight how midwives have clearly identified the “weaknesses” of the medical offer in gynaecology in order to build up a clientele. Finally, we will highlight the difficulties that professionals may encounter in working collaboratively with medical gynaecologists, while showing how a conflict of territory is replayed.
Autore per corrispondenza: beatrice.jacques@u-bordeaux.fr
[ DIRECT URL ]
Between autonomy and subordination: the case of health professions in outsourced services -DOI: 10.48291/SISA.64.1.6
Tra autonomia e subordinazione: il caso delle professioni sanitarie nei servizi esternalizzati
Between autonomy and subordination: the case of health
professions in outsourced services
Luisa De Vita, Silvia Lucciarini
DOI: 10.48291/SISA.64.1.6
Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche, Sapienza Università di Roma
Parole chiave: professioni sanitarie; esternalizzazione; lavoro autonomo
RIASSUNTO
Obiettivi: il contributo si propone di esplorare le condizioni di lavoro dei professionisti impiegati nelle diverse professioni sanitarie nei servizi esternalizzati. Anche se si tratta di una prassi consolidata nel complesso panorama della gestione dei servizi alla persona, il ricorso all’esternalizzazione ad enti del cd. privato sociale pone una serie di problematicità legate sia alla qualità del lavoro in termini di reddito, tutele, riconoscimento e autonomia, sia più in generale all’organizzazione del lavoro e della qualità dei servizi erogati.
Metodi: analisi di 47 interviste in profondità somministrate a terapisti neuro-psicomotori dell’età evolutiva (Tnpee), fisioterapisti e logopedisti, tutti impiegati in centri di assistenza pubblici e privati della regione Lazio.
Risultati: il contributo mette in luce da un lato alcune delle criticità tipiche del nuovo lavoro autonomo collegate a frequenti ritardi nei pagamenti, all’assenza di status professionale riconosciuto e all’isolamento professionale, dall’altro segnala le difficoltà di erogazione della prestazione in assenza di regolazione.
Conclusioni: l’eccessiva responsabilizzazione del singolo professionista e il prevalere di dinamiche competitive di mercato condizionano non solo la qualità della prestazione, ma minano anche tutti quegli aspetti fondamentali nel lavoro di cura legati a dinamiche connesse all’affettività e alla fiducia, dipendenti cioè dalla capacità di assicurare continuità e stabilità del servizio.
Keywords: health care professions; outsourcing; self-employment
SUMMARY
Objectives: the paper aims to explore the working conditions of health professionals employed in outsourced services. This outsourcing process, even if consolidated, arouse several problems both on the quality of work (income, protection, recognition and autonomy), and on the organization of work and the quality of the services provided.
Methods: analysis of 47 in-depth interviews conducted with different health professionals, employed in public and private centers of Lazio’s region. Results: on the one hand, the paper highlights the well-known problems faced by the new self-employment workers linked to payment delays, lack of professional status and professional isolation, on the other it points out the difficulties in providing services without formal regulation.
Conclusions: the emphasis on individual responsibility and the prevalence of competitive market logics, besides influencing the service’s quality, undermine the dynamics of care work linked to affectivity and trust, and therefore the stability and continuity of the service.
Autore per corrispondenza: luisa.devita@uniroma1.it
[ DIRECT URL ]
To take care and to be careful: a view on the doctor-patient relationship
Maria Teresa Medi
DOI: 10.48291/SISA.64.1.7
71 Curare ed essere accurati: uno sguardo sulla relazione medico paziente
To take care and to be careful: a view on the doctor-patient relationship
Maria Teresa Medi
DOI: 10.48291/SISA.64.1.7
Psicologa-psicoterapeuta, CRISS Università Politecnica delle Marche
Parole chiave: medicina, cura, relazione
Il dibattito teorico sul rapporto medico-paziente si è incentrato, fino agli anni novanta del secolo scorso, sulla limitata autonomia del malato nei riguardi della professione medica. Con l’emergere di nuove configurazioni sanitarie, tuttavia, molti approcci teorici hanno sostenuto l’idea di una centralità del paziente nelle relazioni di cura e di una sua crescente attivazione. Nel presente contributo, a partire da una indagine esplorativa di tipo qualitativo su un gruppo di medici marchigiani, si affrontano le idee e i valori che gli stessi attribuiscono al ruolo più attivo dei pazienti nei processi di cura. Una particolare attenzione è rivolta a comprendere come il cambiamento di prospettiva incida realmente sulla relazione terapeutica medico-paziente. Dai contenuti emersi nelle narrazioni dei medici è chiaro che la relazione con il paziente viene vissuta dai più con una certa dose di affanno, determinato principalmente dai cambiamenti sociali, culturali e istituzionali in atto. Lo studio suggerisce la necessità di approfondire e ampliare le conoscenze sui cambiamenti della relazione medico paziente, per comprendere meglio e sviluppare strategie per affrontare i problemi associati a tale fenomeno.
Keywords: medicine, care, relationship
SUMMARY
Until the 1990’s, the theoretical debate on the doctor-patient relationship focused on the patient’s limited autonomy from the medical profession. However, with the surge of a new health configuration, many theoretical approaches have sustained the idea of a centrality of the patient in care relationships as well as its growing activation. Starting from a qualitative exploratory survey on a group of doctors working in the Marche Region, the paper focuses on the ideas and values that doctors assign to the more active role played by patients in care processes. Particular attention is paid to understanding how this change of perspectives, affects the doctor-patient therapeutic relationship. From the content that emerged within the doctors’ narratives, it is clear that the majority of them experience anxiety over this changing situation, mainly due by the social, cultural and institutional changes taking place. The study suggests the need to deepen
Autore per corrispondenza: mariateresamedi@gmail.com
[ DIRECT URL ]
Systems, Health, Slow Medicine
Andrea Gardini
DOI: 10.48291/SISA.64.1.8
Sistemi, Salute, Slow Medicine
Systems, Health, Slow Medicine
Riflessioni su 10 anni di pensieri in movimento e di azioni dentro un cambio di paradigma
Reflections on ten years of thoughts in movement and actions inside a change of paradigm
Andrea Gardini
DOI: 10.48291/SISA.64.1.8
Physician Co-founder, Slow Medicine Movement
Parole chiave: sistemi, salute, Slow Medicine
RIASSUNTO
Passare da un paradigma meccanicistico-riduzionista ad uno sistemico della complessità è la sfida per provare a risolvere i problemi fondamentali del nostro tempo. L’idea, sempre più confermata dal fatto che i sistemi costituiti da esseri viventi e dalle loro relazioni sono a loro volta sistemi viventi. Lo stesso sistema sanitario per la salute è confrontabile con un essere vivente complesso e la salute, misurabile soggettivamente, non è solo assenza di malattia ma, secondo l’OMS, un insieme dinamico di salute biologica, psichica, spirituale, sociale e ambientale, tutti fattori che interagiscono fra loro evolutivamente. Slow Medicine, per una medicina sobria, rispettosa e giusta sta cercando, con le proprie iniziative, di compiere le esperienze e le azioni per favorire l’emergenza di un nuovo paradigma della salute.
Key words: systems, health, Slow Medicine
SUMMARY
The challenge to try solving the fundamental problems of our time is to cross the bridge between reductionist-mechanist paradigm to the systemic – complexity one. This idea is confirmed by the fact that living systems are part of other living systems. The health care system is comparable to a complex living system too and health, that can be measured from a subjective point of view, is not always lack of disease, but, according to WHO is a dynamic collection of biological, mental, spiritual, social and ecological health, factors interacting and evolving together. Slow Medicine, for a Measured, respective and right care is trying
Autore per corrispondenza: dott.andreagardini@gmail.com
[ DIRECT URL ]
Five relevant topics to the future of healthcare
Enrico Desideri
DOI: 10.48291/SISA.64.1.9
Cinque temi rilevanti per il futuro della sanità
Five relevant topics to the future of healthcare
Le sfide irrinunciabili per affrontare il cambiamento necessario a garantire equità e sostenibilità
The essential challenges to face the necessary change to guarantee equity and sustainability
DOI: 10.48291/SISA.64.1.9
Enrico Desideri
Presidente Fondazione per l’Innovazione e la Sicurezza in Sanità
Parole chiave: innovazione, equità, sostenibilità, qualità, sicurezza
RIASSUNTO
Vengono delineati i cambiamenti che la Fondazione per l’Innovazione e la Sicurezza in Sanità ritiene indispensabili per il nuovo quadro epidemiologico che la sanità italiana, e più in generale dei paesi occidentali, deve affrontare. L’invecchiamento della popolazione, la denatalità, la crescente prevalenza delle malattie croniche e della multimorbidità richiedono una presa in carico multi professionale e multi dimensionale, superando la visione ospedalo-centrica verso un nuovo approccio teso alla assunzione in cura da parte di un team multiprofessionale, nel quale le cure primarie e la rete degli specialisti si raccordano in modo strutturato. A sostegno di questo innovativo assetto della organizzazione vi sono le nuove tecnologie nei vari campi: dal farmaco, alle tecniche diagnostiche, a quelle digitali che se correttamente adottate possono, nel rispetto della riservatezza dei dati sensibili, facilitare la continuità delle cure. Viene esaminato il dato relativo all’aderenza dei bisogni di cura, viene delineata l’urgenza di una adeguata regolamentazione della sanità integrativa a quasi 30 anni dalla emanazione della norma. Infine, sottolineata la rilevanza del rischio clinico, viene esaminato l’impatto della legge n. 24/2017 per i professionisti e per le strutture sanitarie e le possibilità di crescita della sicurezza, anche percepita, attraverso un assetto organizzativo pensato per accrescere la clinical competence e la terapeutica e, in relazione alla crescita qualità delle cure.
Key words: innovation, equity, sustainability, quality, safety
SUMMARY
The changes deemed essential by the Foundation for innovation and safety in Healthcare to address aging-related needs are outlined. The growing prevalence of chronic disease, require passing the exclusively hospital-centric vision in favor of a model aimed at multi-professionalism and in which primary care links up with the network of specialists in a structured way. In support of this new strategic vision, are the new technologies, including digital ones, which, if adopted in compliance with privacy regulations, can greatly facilitate continuity of care. The data on adherence to therapy and the care pathways then examined, as well as the urgency of a regulation of the so-called supplementary health care is underlined. Finally, in order to the relevance of the clinical risk, it is examined the impact of the law 24/2017 on both professionals working in healthcare and for healthcare facilities, emphasizing how an adequate organizational structure also increases the quality of the offer and the clinical competence.
Autore per corrispondenza: presidente@fondazionesicurezzasanita.it
[ DIRECT URL ]