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Indice
La Sezione Monografica di questo numero affronta un tema di indiscutibile interesse e attualità: “Riorganizzazione sanitaria, sostenibilità e promozione. Di fronte alla crisi”. Abbiamo pensato di proporre al suo interno un dibattito ideale, nella forma di Tavola Rotonda, nella quale venissero espressi i punti di vista di numerosi soggetti “esperti”. A questa abbiamo aggiunto alcuni contributi originali sul tema: Francesco Taroni analizza nel primo articolo l’impatto sociale della crisi economica in Europa e in Italia e discute le risposte politiche, in particolare di politica sanitaria, Gavino Maciocco ripercorre l’evoluzione storica dei sistemi sanitari allertando sui seri pericoli di “smantellamento” che gravano su di essi, Lamberto Briziarelli, infine, ricostruisce criticamente la storia del nostro Servizio Sanitario Nazionale, individuando elementi di riordino e indirizzo per il prossimo futuro. Per la Sezione Altri Contributi sono pre- senti due articoli, il primo di Zambianchi e Ricci Bitti riporta uno studio finalizzato a valutare la relazione tra utilizzo delle strategie proattive di coping e comportamenti a rischio e protettivi per la salute; il secondo di Luciano Pletti et al. riferisce un’esperienza di educazione terapeutica centrata sull’infermieristica di comunità e continuità in un Distretto del Friuli.
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Determinants of health and well-being in the 21st century: a new challenge for health promotion
Ilona Kickbusch
DOI: 10.48291/SISA.57.1.1
OPEN ACCESS
Determinanti di salute e benessere del 21° secolo: una nuova sfida per la promozione della salute
Determinants of health and well-being in the 21st century: a new challenge for health promotion
Ilona Kickbusch
DOI: 10.48291/SISA.57.1.1
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Crisis, public health and responsability
Filippo Antonio Bauleo
DOI: 10.48291/SISA.57.1.2
OPEN ACCESS
Crisi, sanità pubblica e responsabilità
Crisis, public health and responsability
Filippo Antonio Bauleo
DOI: 10.48291/SISA.57.1.2
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Health system reorganization, sustainability and promotion. Faced with the crisis
OPEN ACCESS
Presentazione della Monografia
Riorganizzazione sanitaria, sostenibilità e promozione. Di fronte alla crisi
Health system reorganization, sustainability and promotion. Faced with the crisis
All’interno del tema della parte monografica di questo numero, ci è parso interessante sollecitare il punto di vista di un certo numero di soggetti “esperti”, portatori di interessi ed esperienze diversi, invitandoli a ragionare sulle parole chiave: riorganizzazione sanitaria, sostenibilità, promozione della salute di fronte all’attuale crisi globale, di sistema. Abbiamo così ottenuto un quadro assai composito ma di grande interesse che tuttavia è fortemente omogeneo, in una direzione inequivocabile, l’assoluta necessità di riordino e riorganizzazione ma in un’ottica di salvaguardia dei principi fondanti del nostro Servizio sanitario nazionale, l’uguaglianza di tutti i cittadini, l’eliminazione delle disparità geografiche tuttora esistenti nel Paese.
Le soluzioni proposte coprono un vasta gamma di interventi economici, strutturali, formativi, ingegneristici, promozionali, organizzativi assieme a linee di riordino di sistema, sugli orientamenti generali rispetto alla crisi economica ed alla gestione complessiva del servizio sanitario.
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SISA_2013_1_presentaz_monografia
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The point of view of a medical doctor involved in Parliament
Ignazio Marino
DOI: 10.48291/SISA.57.1.3
OPEN ACCESS
Il punto di vista di un medico impegnato in Parlamento
The point of view of a medical doctor involved in Parliament
Ignazio Marino
DOI: 10.48291/SISA.57.1.3
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) resta una risorsa preziosa, in particolare per la sua caratteristica di consentire un accesso universale alle cure. È innegabile, però, che la sua stessa sostenibilità ed esistenza oggi siano minacciate da fattori di natura diversa e da problemi di non immediata soluzione: la riduzione del finanziamento pubblico, in controtendenza rispetto a quanto accade in tutti i paesi ad economia avanzata, la irrazionale distribuzione degli investimenti, le inefficienze, gli alti costi di una tecnologia ormai irrinunciabile, oltre ad evidenze di carattere demografico ed epidemiologico. Gli italiani vivono sempre più a lungo ma soffrono di malattie cronico-degenerative che incidono pesantemente sui costi della sanità. Emerge un quadro assai critico, che richiede interventi mirati e pollitiche lungimiranti. Qual è la giusta ricetta per rendere sostenibile in futuro la sanità pubblica?
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The point of view of EUPHA Public health in economic crisis: from Europe a focus on Italy
Walter Ricciardi -DOI: 10.48291/SISA.57.1.4
OPEN ACCESS
Il punto di vista dell’European Public Health Association (EUPHA) La Sanità Pubblica nella crisi economica: dall’Europa un focus sull’Italia
The point of view of EUPHA Public health in economic crisis: from Europe a focus on Italy
Walter Ricciardi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.4
Vista dall’Europa, l’Italia appare come un Paese alle prese con problemi simili a quelli degli altri Paesi del continente, ma in preda ad una sorta di paralisi politica, sociale, economica e, soprattutto, civile, in grado di dare una risposta adeguata alle sfide del corrente secolo. E questo, nonostante enormi potenzialità, rappresenta- te da una cultura e da una civiltà bimillenaria e da risorse umane spesso eccezionali, benché minoritarie, per competenza e creatività.
Solo una radicale inversione di tendenza potrà garantire al Paese la permanenza tra i Paesi europei che contano e guidano, ed evitare un inesorabile declino che, in campo sanitario, comporterà un radicale ridimensionamento del Servizio Sanitario Nazionale ed un drammatico darwinismo sociale che aumenterà ulteriormente le diseguaglianze tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri, tra giovani e vecchi, tra sani e malati.
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The point of view of the Italian Society of Hygiene, Preventive Medicine and Public Health
Michele Conversano, Carlo Signorelli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.5
OPEN ACCESS
Il punto di vista della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (S.It.I.)
The point of view of the Italian Society of Hygiene, Preventive Medicine and Public Health
Michele Conversano, Carlo Signorelli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.5
Non si tratta solo di difendere il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) dai tagli lineari, dal ritorno al centralismo e da qualche proposta non strutturata di aprire ai fondi assicurativi, ma rilanciare la sanità pubblica italiana come propellente per uscire da una crisi profonda.
Bisogna parallelamente identificare gli strumenti di prevenzione di provata efficacia e promuoverli con decisione per generare salute, eliminare pratiche inutili e obsolete e ridurre i costi delle malattie.
Nella sua lunga storia la S.It.I. ha annoverato tra i suoi soci più rappresentativi Giovanardi e Seppilli, padri ispiratori del SSN. Oggi riteniamo che il SSN debba essere salvato a tutti i costi con scelte strategiche e opportune operazioni finanziarie.
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The point of view of CARD Italy. In times of crisis, which reorganization of the District, which promotion of socio-territorial health system for a sustainable health?
Gilberto Gentili, Antonino Trimarchi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.6
OPEN ACCESS
Il punto di vista della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto (CARD Italia) In tempo di crisi, quale riorganizzazione del Distretto, quale promozione del Sistema socio-sanitario territoriale in un’ottica di salute sostenibile?
The point of view of CARD Italy. In times of crisis, which reorganization of the District, which promotion of socio- territorial health system for a sustainable health?
Gilberto Gentili, Antonino Trimarchi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.6
Un forte accento è posto sulla necessaria “riospitalizzazione” del territorio, con investimenti ineludibili, confermata dalla rilevazione dell’attuale insufficienza strutturale in molti Distretti. Serve una Nuova Alleanza tra tutte le componenti attive che vivificano il territorio per imporre a livello politico un “new deal della Salute”. L’obiettivo da non mancare è quello di creare opportunità valide nel territorio per le migliaia di persone con malattie di lunga durata o terminali che altrimenti devono ricorrere all’ospedalizzazione tradizionale: questo consentirà di andare oltre la necessità di razionalizzare i costi del sistema sanitario e sociosanitario, ottimizzando, non razionando, le risorse esistenti a garanzia di una certezza e sicurezza assistenziale oggi irrinunciabile.
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The point of view of the Italian Society for Quality of Health Services
Andrea Gardini
DOI: 10.48291/SISA.57.1.7
OPEN ACCESS
Il punto di vista della Società Italiana per la Qualità nell’Assistenza Sanitaria (SIQuAS)
The point of view of the Italian Society for Quality of Health Services
Andrea Gardini
DOI: 10.48291/SISA.57.1.7
Qualità e sostenibilità assieme mettono in discussione i mercati consolidati, le rendite di posizione, le routine d’interessi intrecciati, le abitudini costose e generano l’evoluzione necessaria ad un sistema che, se continua a stagnare o a far finta di evolvere, muore dissanguato dai suoi costi, dai meccanismi perversi di finanziamento oneroso, dai tanti motivi di spreco che in tempi di prosperità abbiamo tutti conosciuto.
Le professioni sanitarie, autonome e responsabili sono le uniche a godere di uno strumento potentissimo di miglioramento, l’audit clinico, uno strumento potentissimo di organizzazione, il design partecipato dei percorsi di cura, e sono le uniche a godere di un feed back immediato e solido delle proprie azioni: i risultati delle cure sui pazienti stessi, come singoli o come insiemi di popolazioni omogenee per patologia.
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The point of view of the SIMG. Which possibilities for the NHS: primary care as center for health and therapy
Claudio Cricelli, Damiano Parretti
DOI: 10.48291/SISA.57.1.8
OPEN ACCESS
Il punto di vista della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). Le opportunità per il SSN: il territorio come centro della salute e delle cure
The point of view of the SIMG. Which possibilities for the NHS: primary care as center for health and therapy
Claudio Cricelli
Damiano Parretti
DOI: 10.48291/SISA.57.1.8
In un periodo di gravi difficoltà politico-economiche e di profonde crisi istituzionali, è particolarmente difficile elaborare un disegno organizzativo – funzionale di una nuova Sanità. È vero tuttavia che proprio in tempi di risorse limitate è necessario ottimizzare i modelli per ottenere il massimo possibile di risultati in salute, alla luce delle possibilità del sistema. Da anni la Società Italiana di Medicina Generale evidenzia l’importanza di una riforma globale del sistema sanitario che parta dalle cure primarie, con un fulcro rappresentato dalla medicina generale, e includa necessariamente le componenti specialistiche e ospedaliere. Affinché questo cambiamento possa verificarsi serve una mentalità nuova, ma al tempo stesso servono investimenti finalizzati ad una riorganizzazione più funzionale delle cure primarie, in linea con le possibilità e le esigenze attuali, considerato che la riorganizzazione dell’assistenza territoriale prevista dal Decreto Balduzzi non può avvenire a costo zero.
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Citizens point of view throw a study of CENSIS
Carla Collicelli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.9
OPEN ACCESS
Il punto di vista dei cittadini attraverso le indagini del Centro Studi Investimenti Sociali (CENSIS)
Citizens point of view throw a study of CENSIS
Carla Collicelli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.9
Una reazione diffusa di rabbia contraddistin- gue i sentimenti degli italiani nei confronti della crisi attuale: il 52,3% si esprime in tal senso, e la rabbia ha superato la paura (21,4%) nei dati sul clima psicologico del paese. Nel campo del welfare e della salute, l‘apprensione è particolarmente accentuata, visto che la malattia è per il 38,4% degli italiani il problema più preoccupante per il futuro, seguito in seconda posizione dalla non autosufficienza (33%). Il Monitor Biomedico, monitoraggio perio- dico del Censis su salute, sanità e ricerca, mira a descrivere proprio lo stato dell’arte della sanità italiana dal punto di vista dei cittadini. Un primo significativo risultato, emerso dal Monitor 2012, è quello che mostra quanto alta sia la quota di italiani che si esprimono nei termini di un peggioramento della sanità della propria regione negli ultimi due anni, soprattutto nelle Regioni con Piani di Rientro, dove peraltro la sanità mostrava già in passato livelli di qualità più bassi rispetto alle altre regioni.
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The point of view of medical doctor working in movements for NHS democratization. “This is not a crisis: it is I do not love you anymore!”
Carlo Romagnoli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.10
OPEN ACCESS
Il punto di vista di un medico impegnato nei movimenti di democratizzazione del SSN. “Questa non è una crisi: è che non ti amo più!”
The point of view of medical doctor working in movements for NHS democratization . “This is not a crisis: it is I do not love you anymore!”
Carlo Romagnoli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.10
Manuel Castells, nel suo ultimo testo “Reti di indignazione e speranza”, commentando motivazioni e pratiche dei movimenti che si sono confrontati con la crisi in Islanda, Tunisia, Egitto, Spagna e Stati Uniti, ha titolato il capitolo finale con una scritta che aveva potuto leggere nella caldissima piazza madrilegna, la stessa scritta che ora titola, molto più modestamente, questo contributo che serve sia a problematizzare il fenomeno “crisi” che a fornirne alcune importanti dimensioni di analisi e soprattutto di prospettiva: quella della soggettività in sviluppo nei cittadini che si confrontano con la crisi, sperimentano la perdita di senso prodotta dalla messa a valore della loro vita, scoprono l’obsolescenza dei dispostivi di assoggettamento che per anni ne hanno guidato collocazione politica e fiducia nella rappresentanza e con energia nuova forzano l’orizzonte per condividere le soluzioni capaci di rispondere ai problemi del presente.
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The point of view of the Italian Network Culture Health CIPES/AIES
Gianfranco Tarsitani
DOI: 10.48291/SISA.57.1.11
OPEN ACCESS
Il punto di vista della Rete Italiana Culture della Salute CIPES/ AIES
The point of view of the Italian Network Culture Health CIPES/AIES
Gianfranco Tarsitani
DOI: 10.48291/SISA.57.1.11
Mentre la crisi economica provoca nel nostro Paese una progressiva erosione del Servizio sanitario nazionale, è possibile avere una visione strategica della Nuova sanità pubblica con particolare riferimento alla continuità delle cure e alla promozione della salute? La Rete Italiana Culture della Salute CIPES/ AIES ritiene che si possa dare una risposta affermativa all’inquietante quesito soprattutto perché è nei momenti di crisi che le comunità umane possono trovare la coesione necessaria per riprogrammare la propria esistenza. I due termini di natura tecnica della presente riflessione riguardano la continuità delle cure e la promozione della salute. La reingegnerizzazione delle cure primarie ha visto, in questi ultimi dieci anni, il passaggio dall’erogazione di prestazioni parcellizzate alla realizzazione di percorsi condivisi tra gli operatori, strutture sanitarie e gli utenti; si tratta di trasformare il paradigma della “medicina di attesa” in “medicina d’iniziativa” centrata sulla visione della promozione della salute. Questa tendenza cammina con velocità diverse sul territorio nazionale e paga spesso il prezzo della separatezza tra Distretto sanitario e Medicina gene- rale, “eppur” cammina.
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ISDE Italia
For a clean and healthy environment in Italy. An overall reflection and a program of action proposed by the Association Doctors for the Environment-ISDE Italy
Roberto Romizi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.12
OPEN ACCESS
Per un ambiente salubre e pulito in Italia Una riflessione complessiva e un programma d’azione proposti dall’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia
For a clean and healthy environment in Italy. An overall reflection and a program of action proposed by the Association Doctors for the Environment – ISDE Italy
Roberto Romizi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.12
L’ambiente nella sua accezione più completa e complessa – comprensiva di stili di vita, condizioni sociali ed economiche – è un determinante fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni. I cambiamenti climatici, indotti dall’enorme incremento dell’immissione in atmosfera di gas serra (incremento generato soprattutto da attività industriali e sistemi di trasporto), rappresentano, come denunciato da decenni dalla comunità scientifica internazionale, una grande emergenza planetaria e impongono scelte decisive e non più rimandabili, in ragione delle possibili e difficilmente prevedibili conseguenze ambientali, biologiche, sanitarie, economiche e sociali. E’ quindi indispensabile un forte ripensamento dell’attuale modello di sviluppo e dell’intero sistema economico che riconosca la centralità del binomio ambiente – salute, come insegnano tristemente tante vicende come quella dello stabilimento Ilva di Taranto. Il rapporto dinamico e indissolubile che lega ambiente e salute deve divenire un punto di fondamentale interesse e riflessione nell’ambito politico, scientifico, economico, culturale, universitario, della scuola e per le organizzazioni dei lavoratori nel nostro Paese.
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Survive the crisis? Policies and health care institutions in Italy
Francesco Taroni
DOI: 10.48291/SISA.57.1.13
Sopravvivere alla crisi? Politiche e istituzioni sanitarie in Italia
Survive the crisis? Policies and health care institutions in Italy
Francesco Taroni
DOI: 10.48291/SISA.57.1.13
Università degli studi di Bologna
Parole chiave: crisi; costi umani; politiche sanitarie; regionalizzazione; sostenibilità
RIASSUNTO
Stiamo vivendo, e siamo destinati a vivere per molti anni a venire, la peggior crisi economica dai tempi della Grande Depressione. L’Italia è stata relativamente protetta dai disastri della prima fase “bancaria” della crisi per effetto della arretratezza del suo sistema finanziario “che non sa parlare inglese”. Questo ha portato un ingiustificato senso di autocompiacimento che per qualche tempo ha indotto a sostenere che “non-può- succedere-qui”. Al contrario, l’Italia è stata duramente colpita dalla terza fase della crisi dei debiti sovrani che ha provocato una recessione economica profonda e prolungata, a causa del suo declino decennale e degli altissimi livelli di debito pubblico.
L’impatto sociale della crisi combina quindi le conseguenze delle drastiche misure di austerità imposte alla spesa pubblica e alla tassazione con elevati livelli di disoccupazione e compressione dei salati e delle pensioni. Entrambi questi ordini di effetti aumentano la domanda di protezione sociale proprio nel momento in cui le istituzioni del welfare sono sotto attacco in quanto costituiscono una delle principali fonti di spesa pubblica. Questo si aggiunge agli alti costi umani “diretti” delle crisi economiche, come dimostrano sia le lezioni della storia del New Deal e della implosione della Unione Sovietica sia recenti evidenze empiriche.
La risposta in termini di politiche sociali e sanitarie in particolare è stata finora insoddisfacente nel rafforzare la rete di protezione sociale per proteggere la crescente frazione di popolazione vulnerabile e rafforzare la coesione sociale. I motivi principali sono indicati nella “finanziarizzazione” della politiche sanitarie nell’ambito delle inappropriate istituzioni del federalismo sanitario dello Stato e nella ripresa del tema della insostenibilità di un Servizio sanitario nazionale di impianto universalistico ed equitativo sotto la spinta dell’invecchiamento della popolazione.
Key words: crisis; human costs; health policy; regionalization; sustainability
SUMMARY
We have been living and we are bound to live for a long and indefinite period of time the worst economic downtown since the Great Depression. Initially, the backward configuration of its financial activities “that do not speak English” kept Italy relatively unaffected by the first, banking phase of the global financial turmoil and induced an injustified sense of complacency that “this-is-not-going-to-happen-here”. However, Italy has been severely hit by the third stage of the crisis, which involved difficulties in financing sovereign public debt and provoked a deep and prolonged recession of the “real” economy. This was because of a decade-long decline of the economy and the impossible level of public debt. The social impact of the current Italian crisis combines the effects of drastic measures of fiscal consolidation through spending cuts and tax increases with high unemployment and contraction in pensions and wages. Both are raising the demand for social protection through income support and access to essential services, exactly when the institutions of the welfare state, including the health care system, are under attack as the principal sources of public spending. This adds to the human “direct” costs of economic crises, which historical lessons from the New Deal and the melting of the Soviet Union as well as recent empirical studies prove very high. The response in terms of social, health and health care policies and politics has been so far grossly inadequate in strengthening the social safety net to protect the increasing vulnerable part of the population and to promote social cohesion. Reasons include the “financialization” of health and health care policies in the inappropriate institutional framework of regionalization of the Italian state and the resurgent claims of the fiscal un-sustainability of the universalistic and equitative aims of the Servizio sanitario nazionale.
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Historical evolution of Health Systems
Gavino Maciocco
DOI: 10.48291/SISA.57.1.14
Evoluzione storica dei Sistemi Sanitari
Historical evolution of Health Systems
Gavino Maciocco
DOI: 10.48291/SISA.57.1.14
Parole chiave: sistemi sanitari internazionali, politica sanitaria, salute globale
RIASSUNTO
Il saggio descrive l’evoluzione delle politiche sanitarie internazionali e dei sistemi sanitari internazionali a partire dalla rivoluzione industriale fino all’istituzione del servizio sanitario britannico, dalla nascita dell’OMS alla Dichiarazione di Alma Ata, fino all’egemonia delle politiche neoliberiste promosse dalle istituzioni finanziarie internazionali a partire dagli anni 80 fino ai giorni nostri.
Key words: international health systems, health policy, global health
SUMMARY
The paper traces the evolution of international health policies and international health systems, starting from the industrial revolution to the institution of NHS in UK, from the birth of the World Health Organization to the setting up of the Health for All target at the Alma Ata conference in 1978 and the rise of neo-liberal policies promoted by international financial institutions from 1980 to the present.
“I grandi cambiamenti nella sanità sono atti politici intrapresi per fini politici” V. Fuchs
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A brief history of the Italian Health Service
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.15
Una breve storia del Servizio Sanitario Italiano
A brief history of the Italian Health Service
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.57.1.15
Parole chiave: servizio sanitario, politica sanitaria, involuzione sanitaria
RIASSUNTO
In questo articolo l’autore si propone di mostrare lo stato dell’arte del Servizio sanitario nazionale, dopo trentacinque anni dall’approvazione della legge istitutiva dello stesso, avvenuta nel 1978; segnalando i rischi che si evidenziano sempre più forti in questi ultimi anni.
Lo fa ripercorrendo il lungo viaggio compiuto dalla sanità a partire dai primi anni dell’Unità nazionale. E’infatti notevole osservare come, fin dal lontano 1861, fosse presente nei padri fondatori la necessità di rispondere in modo adeguato alla tutela della salute dei cittadini dando al Paese un ben organizzato “servizio” sanitario, diretto dai pubblici poteri. Ed infatti, già nel 1888 a seguito di provvedimenti adottati dal primo governo nazionale, viene varata una normativa di rilevante interesse (la L. Crispi-Pagliani) nella quale si ritrovano le basi strutturali del disegno che si sarebbe poi compiuto nel 1978, con la L. 833. Il filumcontinuo tra questi due momenti non si interrompe, nonostante gli eventi che hanno sconvolto il mondo intero, tra le due guerre mondiali e i cambiamenti politici avvenuti in Italia, il ventennio monarco-fascista e l’avvento della repubblica con la monocratica dominazione democristiana.
Dalle Casse di mutuo soccorso si introduce il modello Bismarckiano, dell’assicurazione obbligatoria per tutti i lavoratori e le loro famiglie. Nel 1948, con la costituzione repubblicana viene sancito il diritto alla salute di tutti gli individui, come interesse della collettività. La ricostruzione post-bellica segna un periodo di stasi trentennale, interrotto da dure lotte di lavoratori e studenti, che porteranno all’abbandono del modello assicurativo per passare a quello della sicurezza sociale (cosiddetto di Beveridge).
La conclusione è abbastanza amara, il modello costruito a partire dagli anni ‘80 non è stato mai realizzato fino in fondo, tra tentennamenti dei governi e forti interessi contrastanti mai combattuti con la necessaria energia. E il rischio di gravi involuzioni, sul piano della garanzia dei pieni diritti a tutti i cittadini, è molto forte, soprattutto di fronte alla palese incapacità dei governi centrali e regionali di rispondere in modo adeguato alle grandi minacce poste dal modello economico neo-liberista e dal dominio della finanziarizzazione dell’economia, nonché dagli aspetti negativi della globalizzazione.
Key words: health service, health policy, health regression
SUMMARY
To show the National Health Service’s present status of art and pointing out the risks of a process of regression are the aims of this article.
The long way of italian health services since the creation of national unification is showed. In fact since XIX century 60. ies, we can find clear ideas of safeguarding the people health being one of major objectives of the government. By means the creation of an health “service” in the hand of public powers,,
In 1888 a very important law have been inforced, in wich the bases of the future law of NHS (in 1978) can be found.
Along this lapse of time, two world wars, the 20 royal-fascist empire, the filum was not stopped, passing from voluntary mutual assistence to the compulsory assurance for workers and their family (adopting the Bismarckian model). In 1948 the republican constitution open the street to the Social security (Beveridgian model) with the strong support of big struggles of workers and students, achieving and enforcing the law 833.
Nevertheless the process of a complete and perfect National Health Service was never achieved. Vested interests and economic crisis have been not resisted. Weak and incapable central and regional governments were not able to face neo-liberism and negative aspects of globalization. For the time being, in conclusion, a risck of regression is suggested.
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Proactive coping strategies, health risk behaviors, protective behaviors in emerging adulthood
Manuela Zambianchi, Pio Enrico Ricci Bitti
DOI: 10.48291/SISA.57.1.16
Strategie proattive di coping, comportamenti di rischio e protettivi per la salute nell’adulto emergente
Proactive coping strategies, health risk behaviors, protective behaviors in emerging adulthood
Manuela Zambianchi, Pio Enrico Ricci Bitti
DOI: 10.48291/SISA.57.1.16
Manuela Zambianchi, Pio Enrico Ricci Bitti, Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna
Parole chiave: adulto emergente; coping proattivo; comportamenti di rischio; promozione salute
RIASSUNTO
Obiettivi: lo studio ha valutato la relazione tra utilizzo delle strategie proattive di coping e coinvolgimento nei comportamenti di rischio e protettivi per la salute in un gruppo di adulti emergenti. Sono state valutate tre strategie proattive, il coping proattivo, il coping preventivo ed il coping riflessivo, volte rispettivamente a sviluppare risorse e talenti agendo in modo attivo ed orientato nell’ambiente, all’evitamento di situazioni critiche future ed alla visualizzazione di scenari futuri favorevoli e sfavorevoli alla scopo di orientare meglio le proprie azioni.
Metodologia: hanno preso parte allo studio 138 adulti emergenti (età media = 20,99; DS =1,75; 31 maschi e 107 femmine) frequentanti la Facoltà di Psicologia. Essi hanno compilato due questionari self- report, il Questionario Io e la mia Salute (18,7) e l’Inventario sul Coping Proattivo (16,10).
Risultati: i risultati evidenziano una bassa frequenza di coinvolgimento dei giovani in alcuni rischi quali l’uso di droghe come la marijuana e la guida sotto l’effetto dell’alcol, mentre un comportamento di rischio estremamente frequente è rappresentato dal superamento dei limiti di velocità durante la guida. Le strate- gie preventive e riflessive di coping appaiono negativamente correlate con la maggior parte dei compor- tamenti di rischio analizzati dallo studio, e positivamente correlate invece con l’utilizzo delle precauzioni a livello sessuale. Le strategie proattive di coping volte a ridurre l’attualizzarsi di situazioni critiche poste nel futuro confermano il loro valore protettivo e possono costituire un ulteriore approccio alla promozione della salute ed alla riduzione del coinvolgimento nelle attività in grado di ledere la salute.
Key words: emerging adult; proactive coping; risk behaviors; health promotion
SUMMARY
Objectives: the study evaluated the relationships between proactive coping strategies and the involvement in health risk ad protective behaviors in the stage of emerging adulthood. Three strategies were evaluated, the proactive coping, the preventive coping and the reflective coping.
Method: 138 emerging adults (m. age = 20,99; SD = 1,75; 31 males and 171 females) attending the Faculty of Psychology, took part in the study and filled in two self-report questionnaire, I and my Health (18,7) and PCI (16,10).
Results: emerging adults show a low involvement in several risk behaviors as marijuana use, drive under alcohol effect, while a very frequent risk behavior is to exceed the speed limit. Preventive and reflective coping strategies are negatively correlated with the majority of risk behaviors, and positively correlated with safe sex. Proactive coping strategies aimed to reduce the actualization of future critical situations confirm their protective role and can constitute another interesting approach to health promotion and reduction of risk behaviors.
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Community nursing and continuity: therapeutic education of the caregiver as a tool for empowerment in the process of discarge
Luciano Pletti, Marta Pordenon, Mara Pellizzari, Deborah Grassi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.17
Infermieristica di comunità e di continuità: l’educazione terapeutica del care giver quale strumento di empowerment nel percorso di dimissione
Community nursing and continuity: therapeutic education of the caregiver as a tool for empowerment in the process of discarge
Luciano Pletti, Marta Pordenon, Mara Pellizzari, Deborah Grassi
DOI: 10.48291/SISA.57.1.17
Luciano Pletti, Medico, direttore del distretto sanitario Est, Azienda per i Servizi Sanitari ASS n. 5 “Bassa Friulana”, Palmanova
Marta Pordenon, Infermiera, Referente Infermieristica di Struttura Operativa del Distretto Est, Azienda per i Servizi Sanitari ASS n. 5 “Bassa Friulana”, Palmanova
Mara Pellizzari, Dirigente infermieristica, Direttore Servizio Assistenza Infermieristica, Tecnica e Riabilitativa dell’Azienda per i Servizi Sanitari ASS n. 5 “Bassa Friulana”, Palmanova
Deborah Grassi, Infermiera, Servizio Infermieristico distretto Est, ASS n. 5 “Bassa Friulana”, Palmanova
Parole chiave: educazione terapeutica del paziente (EPT), continuità ospedale-distretto, empowerment, care giver, infermiere di comunità, infermiere di continuità
RIASSUNTO
Obiettivi: migliorare la continuità e la qualità delle cure nel passaggio dal ricovero in ospedale o in RSA al domicilio, di pazienti con elevato carico di assistenza, attraverso percorsi strutturati di ETP (educazione terapeutica) rivolti ai familiari impegnati nella cura del malato (care givers) al suo rientro a casa; definire standard di qualità assistenziale.
Metodologia: dal settembre 2009, la realizzazione dei percorsi di continuità assistenziale ha incluso un progetto integrato di ETP volto ad aumentare il numero delle famiglie in grado di gestire i nuovi bisogni assistenziali del proprio congiunto dopo un ricovero ospedaliero, come quelli legati alla nutrizione enterale totale, all’uso di catetere vescicale a permanenza, alla presenza di enterostomia, di lesioni da pressione; l’introduzione dello strumento dell’ETP ha impegnato gli operatori ospedalieri con ruolo di “infermiere di continuità” e gli operatori dei distretti con funzione di “infermieri di comunità”.
Risultati: al 31.12.2011 sono stati attivati complessivamente 98 percorsi educativi per 88 pazienti; Al rientro a casa, il 51% dei care givers è risultato autonomo in tutte le skills valutate, il 33% parzialmente autonomo e il 11% completamente non autonomo in uno o più requisiti previsti; A due mesi dal rientro a domicilio, il 100% dei caregivers ha raggiunto la piena autonomia nella gestione assistenziale. Nel secondo mese dalla dimissione, rispetto al primo mese, gli accessi infermieristici domiciliari per interventi educativi sono diminuiti del 58%, per gli altri processi assistenziali nella misura del 36%. Alla dimissione dall’ospedale il 66% dei care givers ha stato espresso un elevato grado di autoefficacia percepita nella gestione della problematica assistenziale; misura quasi sovrapponibile per coloro che sono transitati in RSA (67%); gli episodi di ricovero a sei mesi dalla prima dimissione sono stati complessivamente 24, tutti legati a problemi non riconducibili alla gestione assistenziale.
Key words: therapeutic patient education (ETP), continuity-district hospital, empowerment, care giver, community nurse, continuity nurse
SUMMARY
Objectives: to improve care continuity and quality in the passage between the admission to the hospital or the RSA and the return home, for patients with high burden of care, by means of arranged ETP pathways for those members of the families which are involved in patients’ care when they are at home (care givers); to define quality care standards.
Methods: from September 2009 the carrying out of continuity pathways between hospital and home has required an integrated ETP project, to enable more families in the management of the new care needs of their relative just discharged from the hospital, as enteral nutrition, permanent urinary catheter, entherostomy, pressure injuries; the introduction of EPT has engaged continuity nurses in the hospital and community nurses in the health district.
Results: at 12.31.2011 a number of 98 educational pathways had been implemented for 88 patients; after patients’ discharge from the hospital, 51% of care givers were independent in employing all the expected skills, 33% were partially independent and 11% not independent at all in at least one required skill; two months after patients’ discharge 100% of care givers achieved complete autonomy in care managing; in the second month, compared with the first one, nurses’ home access for educational activity decreased by 58% and for other activities by 36%. When patients were discharged from the hospital, 66% of care givers expressed a high level of self-efficacy in carrying out any care problem; we found similar results (67%) for care givers whose relative was being discharged from RSA; in the first six months after discharge there were 24 new hospital admission on the whole, none of which had been caused by care managing problems.
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Concluding document of the First National Convention of the Directors of the Departments of Prevention of Healthcare Organizations
a cura di Fausto Francia
OPEN ACCESS
Documento conclusivo della Prima Convention nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie
Concluding document of the First National Convention of the Directors of the Departments of Prevention of Healthcare Organizations
a cura di Fausto Francia, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Bologna
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