.
Indice
In questo numero una Monografia per una riflessione e un’analisi sulla attualità e validità dei principi e modelli della promozione della salute individuati dalla Carta di Ottawa nel 1986, alla luce dei vasti cambiamenti culturali, sociali, economici ed ovviamente sanitari che hanno investito il nostro tempo.
Questione difficile e sicuramente non esplicabile ed esauribile in “alcune decine di pagine”: ampi e complessi i suoi risvolti e le implicazioni nell’intero sistema sociale sui quali si sofferma Lamberto Briziarelli nel suo Editoriale introduttivo.
Apre la serie di contributi l’importante saggio di Marco Ingrosso che ricostruisce – attraverso l’analisi dei documenti internazionali e della produzione scientifica su riviste e siti dedicati – le fasi di sviluppo della pro- mozione della salute, aprendo a nuove prospettive emergenti che necessitano di esse- re caratterizzate da un atteggiamento generale che “dia senso alla salute” attraverso scelte etiche ed estetiche e adeguata capacità operativa.
In riferimento alla specifica area tematica della formazione postlaurea dei professionisti della promozione della salute nel nuovo contesto globale, Gianni Pocetta et al riferiscono sul progetto europeo CompHP finalizzato ad elaborare uno schema delle competenze di base che gli operatori coinvolti stabilmente in questo ambito dovrebbero possedere. Il progetto ha costruito al contempo un sistema di valutazione e di certificazione di accreditamento dei professionisti e dell’offerta formativa dedicata.
Il contributo di Sandro Stanzani affronta il tema delle ripercussioni della crisi economica sul benessere degli individui. La ricerca indaga la percezione dello stato di salute in relazione al peggioramento delle condizioni economiche; l’Autore individua strategie politiche di promozione della salute della comunità centrate sul rafforzamento della coesione sociale e sullo sviluppo di capitale sociale.
Si sono da tempo affermati programmi di life skill education rivolti alla popolazione giovanile. La ricerca-intervento presentata da Zambianchi e Ricci Bitti descrive un per- corso formativo che utilizza l’approccio del potenziamento delle life-skill negli adulti e negli anziani, al fine di ridurre in tale soggetti i rischi per la salute legati alla crescente complessità della società e alla precarizzazione dei percorsi biografici di vita. La metodologia si è rilevata efficace ed applicabile anche in queste fasce di età.
Gli ultimi due contributi della Monografia riportano esperienze di innovazione organizzativa che utilizzano i principi della promozione della salute in Emilia Romagna. Giuseppe Fattori et al riferisce il Programma Interaziendale di promozione della salute nell’Azienda USL di Modena, esperienza di strutturazione organizzativa degli interventi attraverso il sostegno alle reti di relazioni e all’integrazione tra i soggetti interni ed esterni alla Asl: integrazione politica, tecnica e strategico-operativa.
Fausto Francia e Patrizia Beltrami riconducono ai cinque cardini della Carta di Ottawa gli interventi attuati in Emilia Roma- gna dai Servizi di Prevenzione: una testimonianza della validità della strategia di Ottawa per i professionisti sul territorio. Seguono la monografia gli Articoli di Allaman Allamani et al e Chiaravalloti et al. Allamanni descrive il contributo italiano al Progetto SMART finalizzato a costruire e testare un questionario alcologico per rilevare – attraverso una metodologia standardizzata a livello europeo – i consumi di bevande alcoliche e conseguenti danni. Sono riportati i risultati della sperimentazione italiana. Una review della letteratura sul ruolo dell’ambiente e dell’alimentazione come fattori di rischio di tumore mammario, il contributo di Adelaide Chiaravalloti et al; particolare enfasi è posta sui fattori modificabili attraverso interventi di promozione ed educazione alla salute.
[ DIRECT URL ]
Something new for Health Education and Health Promotion?
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.57.3.1
OPEN ACCESS
Qualcosa di nuovo per Educazione sanitaria e Promozione della salute?
Something new for Health Education and Health Promotion?
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.57.3.1
[ DIRECT URL ]
Relevance and reorientation of Health Promotion in contemporary social scenario
Marco Ingrosso
DOI: 10.48291/SISA.57.3.2
Attualità e riorientamento della Promozione della salute nello scenario sociale contemporaneo
Relevance and reorientation of Health Promotion in contemporary social scenario
Marco Ingrosso
DOI: 10.48291/SISA.57.3.2
Professore ordinario di Sociologia della Salute e Direttore del Laboratorio di Studi sociali su Salute, Cura e Benessere sociale “Paracelso”, Università di Ferrara
Parole chiave: promozione della salute, cura, continuum delle pratiche di salute
RIASSUNTO
Obiettivi: il saggio intende ricostruire le varie fasi di sviluppo della Promozione della salute (PdS), a partire da quella generativa, iniziata circa trent’anni or sono, fino a quella contemporanea, segnata dalla crisi globale. Vengono evidenziati i cambiamenti di contesto prodottisi, segnati da notevoli mutamenti epidemiologici, ecologici, tecnici, economici e culturali, che hanno depotenziato e distorto il modello di azione politico-sociale immaginato dalla Carta di Ottawa. A questa situazione si è risposto, nel primo decennio degli anni duemila, attraverso proposte che volevano accreditare la PdS come un’azione sanitaria efficace ed efficiente, ma anche con un’apertura al mercato in nome delle tendenze alla commercializzazione e individualizzazione delle pratiche di benessere diffusesi nella società. Il saggio si chiede se confermare questo orientamento o ripensarlo alla luce delle nuove prospettive emergenti.
Metodo: analisi dei principali documenti internazionali sulla PdS e della produzione scientifica di alcune riviste e siti di riferimento nell’arco di circa trent’anni.
Risultati: nella fase recente, segnata dalla crisi, la salute resta un riferimento sociale condiviso molto rilevante che si situa all’interno di un continuum di pratiche che va dalla cura di sé, alla promozione della salute, all’intervento medico-sanitario a varia intensità, fino alla riabilitazione e all’assistenza nelle fasi terminali. Per questo la promozione non deve essere disgiunta dalla cura, intesa non in senso meramente tecnico, ma come impegno attento e responsabile a difendere, promuovere, ristabilire il benessere nonché affrontare le difficoltà poste dalla malattia. Il cambiamento di contesto deve stimolare non un semplice adeguamento ai trend esistenti, ma piuttosto un riorientamento che stimoli la capacità di “dare senso” alla salute a partire da significative scelte etiche ed estetiche sostenute da un’adeguata capacità operativa.
Key words: Health Promotion, care, continuum of health practices
SUMMARY
Objectives: This paper aims to reconstruct the various stages of development of Health Promotion (HP), from the generative period, started about thirty years ago, to contemporary times, marked by the global crisis. Context changes occurred are also analysed, marked by significant epidemiological, ecological, technical, economic and cultural transformations. They have weakened and distorted the pattern of political- social intervention imagined by the Ottawa Charter. This situation stimulated proposals, in the first decade of the new millennium, where they wanted to obtain credit to HP as an effective and efficient health action, but also with an opening to the market in the name of the commercialization and individualization of well-being practices spread in society. The essay asks if we have to confirm this orientation, or rethink it in the light of new emerging assumptions.
Method: Analysis of the main international documents on the HP and the scientific production of a number of magazines and reference sites over a period of about thirty years.
Results: In the recent phase, marked by the crisis, the health remains a very relevant social reference that lies within a continuum of practices ranging from self-care, health promotion, medical intervention at various intensity until the rehabilitation and assistance in the terminal stages. For this, promotion must not be separated from the care, understood not in a purely technical sense, but as a careful and responsible commitment to defend, promote, restore well-being and coping with challenges posed by the disease. The change of context should stimulate not just a simple adjustment to the existing trends, but rather a reorientation that fosters the ability to “make sense” to health from significant ethical choices and aesthetic supported by adequate operational capacity.
[ DIRECT URL ]
Core competencies for professionals in health promotion. Results of the European Project CompHP
Giancarlo Pocetta, Patrizia Garista, Erika Maria Pace, Alessandra Sotgiu, Paolo Contu
DOI: 10.48291/SISA.57.3.3
Core competencies per gli operatori della promozione della salute. Risultati del Progetto Europeo CompHP
Core competencies for professionals in health promotion. Results of the European Project CompHP
Giancarlo Pocetta, Patrizia Garista, Erika Maria Pace, Alessandra Sotgiu, Paolo Contu
DOI: 10.48291/SISA.57.3.3
Giancarlo Pocetta, Patrizia Garista, Erika Maria Pace
Centro sperimentale per l’educazione sanitaria, Università degli studi di Perugia
Alessandra Sotgiu, Paolo Contu
Università degli studi di Cagliari
Parole chiave: promozione della salute, competenze, valutazione, accreditamento, formazione, CompHP, IUHPE
RIASSUNTO
Obiettivi: il Progetto CompHP si è proposto di elaborare uno schema delle competenze di base che gli operatori coinvolti stabilmente nella promozione della salute dovrebbero dimostrare di possedere per garantire azioni efficaci, eticamente sostenibili ed eque. In parallelo con l’elaborazione delle competenze, CompHP si è proposto di costruire un sistema di valutazione e di accreditamento volontario sia dei singoli professionisti della promozione della salute che dei corsi di laurea e post lauream destinati a formare tali professionisti.
Metodi: l’approccio seguito da CompHP si è sviluppato attraverso i seguenti metodi: ampia ricerca bibliografica internazionale, gruppi di lavoro tra i membri del progetto, consultazione di esperti (Focus Group, DELPHI), studi di fattibilità sul campo.
Risultati: Sono stati elaborati tre documenti relativi, ciascuno, alle tre aree di lavoro: core competencies, standard di valutazione, sistema di accreditamento.L’articolo si propone di illustrare i risultati ottenuti da CompHP discutendoli alla luce della più recente esperienza italiana.
Key words: health promotion, skills, assessment, accreditation, training, CompHP, IUHPE
SUMMARY
Objectives: the project CompHP it was proposed to develop a framework of basic skills that operators regularly involved in health promotion should demonstrate to ensure effective action, ethically sustainable and equitable. In parallel with the development of skills, CompHP it was proposed to build a system of evaluation and accreditation is voluntary individual professionals health promotion courses in undergraduate and postgraduate degree designed to train these professionals.
Method: the approach followed by CompHP was developed through the following methods: large international bibliographic research, working groups from among the members of the project, expert consultation (Focus Group, DELPHI), feasibility studies in the field.
Results: we developed three texts , each of the three areas of work: core competencies , standards of evaluation, accreditation system. The article aims to present the results obtained from CompHP discussing them in the light of more recent Italian experience.
[ DIRECT URL ]
Subjective well-being in times of crisis
Sandro Stanzani
DOI: 10.48291/SISA.57.3.4
Il benessere soggettivo in tempi di crisi
Subjective well-being in times of crisis
Sandro Stanzani
DOI: 10.48291/SISA.57.3.4
Dipartimento TESIS (Time, Space, Image and Society), Università degli studi di Verona
Parole chiave: salute, benessere, crisi economica
RIASSUNTO
Obiettivi: la letteratura sulle conseguenze delle crisi economiche per il benessere degli individui ha messo in luce alcune relazioni statistiche. In particolare esiste un accordo tra i ricercatori sul fatto che le crisi economiche si trascinino dietro un aumento dei suicidi, delle malattie depressive e dell’abuso di sostanze alcoliche. Il presente lavoro si propone l’obiettivo di indagare l’impatto umano della crisi economica. In particolare, attraverso un panel di dati riferiti alla popolazione italiana, andrà alla ricerca di eventuali nessi tra il peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie italiane e fenomeni meno critici, ma pur sempre rilevanti, come sono lo stato di benessere generale e la salute soggettivamente percepita. Metodologia: il metodo utilizzato è quello della ricerca quantitativa attraverso dati raccolti in successive rilevazioni dal 2009 al 2012 su un panel rappresentativo della popolazione italiana.
Risultati: dall’analisi dei dati emerge che circa un quarto del campione ha avvertito in modo significativo il peggioramento delle condizioni economiche e che tale peggioramento è correlato ad una percezione negativa dello stato di salute. In sostanza la crisi non produce solo effetti negativi perché sviluppa un maggior grado di stati depressivi o un aumento dei tassi di suicidio, un maggior uso di sostanze alcoliche. Ma è il clima psicologico culturale del Paese che viene a modificarsi, tanto da colpire il cittadino in genere determinando un minore senso di benessere. Ciò richiede una riflessione sulle misure da mettere in campo, accanto a quelle di natura economico politica, per favorire anche in questa delicata fase la promozione della salute dei cittadini.
Key words: health, well-being, economic crisis
SUMMARY
Objectives: the social sciences found evidence of the statistical relation between economic crises and well-being. Suicide, depressive illness and alcohol abuse seem to be the consequences of a worsening of individual economic status. The paper’s aim is to analyze the human impact of Italian economic crises. Particularly through a panel of data it will search possible links between worsening of familial economic conditions and some less critical, but still important, phenomenon, like general subjective well-being and self-perception of health.
Method: the work uses a quantitative method of analysis of data collected thorough repeated surveys from 2009 to 2012 through a panel representative of the Italian population.
Results: data analysis shows that a quarter of the sample experienced a significant deterioration in economic conditions and that this decrease is related to a negative perception of health status. In short an economic crisis does not only produce strong negative effects like a greater degree of depression or an increase in suicide rates and increased use of alcohol. But it is the Country’s cultural psychological climate that changes, so as to hit the single citizen resulting in a lower sense of well-being. This calls for a reflection on the measures to be put in place, alongside those of an economic policy, to encourage even in this delicate situation the promotion of public health.
[ DIRECT URL ]
Promoting health and well-being in adult and old people through the enhancement of Life Skills. A research intervention
Manuela Zambianchi, Pio Enrico Ricci Bitti
DOI: 10.48291/SISA.57.3.5
Promuovere la salute ed il benessere in età adulta ed anziana attraverso il potenziamento delle Life Skills.
Un percorso di ricerca-intervento
Promoting health and well-being in adult and old people through the enhancement of Life Skills. A research intervention
Manuela Zambianchi, Pio Enrico Ricci Bitti
DOI: 10.48291/SISA.57.3.5
Dipartimento di psicologia, Università di Bologna
Parole chiave: Life Skills, apprendimento attivo, adulti, anziani, funzionamento positivo
RIASSUNTO
Introduzione: nella società post-moderna contemporanea si rende sempre più necessario promuovere nelle persone adulte ed anziane delle competenze che favoriscano la riduzione dei rischi per la salute, legati alla crescente complessità della società stessa, alla precarizzazione dei percorsi biografici di vita ed alla necessità di individuare risposte nuove e flessibili. Le Life Skills (35) possono rappresentare anche per le età adulta e anziana risorse e competenze efficaci per rispondere con adeguatezza alle sfide poste dalla società contem- poranea e garantire salute e benessere.
Obiettivi. attraverso due esperienze di ricerca-intervento si è cercato di potenziare alcune Life Skills di adulti ed anziani.
Metodologia: l’intervento è stato presentato sotto forma di corsi proposti all’Università per Adulti della città di Lugo (Ravenna) con la partecipazione di 37 iscritti (età media 52.30 anni) per il primo corso e 21 iscritti (età media 53,9) per il secondo corso. Ai partecipanti sono stati dapprima somministrati dei questionari che hanno indagato: l’autoefficacia percepita nelle relazioni interpersonali, nell’empatia, nell’espressione delle emozioni positive e nella regolazione delle emozioni negative e nel problem solving creativo; un altro questionario ha approfondito la prospettiva temporale e le strategie di gestione degli eventi critici posti nel futuro.
Risultati: le competenze che hanno ottenuto il punteggio più elevato sono l’espressione delle emozioni positive e l’empatia, mentre quelle più critiche sono la regolazione delle emozioni negative e le relazioni interpersonali. Una particolare attenzione è stata posta alle strategie di anticipazione degli eventi critici posti nel futuro, emerse come fattori di rischio per il benessere. I risultati emersi a livello teorico hanno indirizzato le modalità di realizzazione dell’intervento, che è stato condotto attraverso una metodologia mista, alternando momenti di approfondimento teorico con laboratori di apprendimento attivo.
Key words: life-skills, active learning, adults, old age, positive functioning
SUMMARY
Introduction: in post-modern society it become increasingly necessary to promote in adult and old people competencies that foster the reduction of bio-psychosocial health risks, related to increasing complexity of society and flexibilization of biographies that request new and more flexible answers. Life Skills, a set of competencies for managing life task and challenges (35), can represent effective resources a to deal with challenges of our society.
Objectives: two project was aimed to promote and improve Life Skills in adulthood and old age. These projects were presented at University of Adults of Lugo (Ravenna). 37 individuals (mean age = 52,30) participated in the first course, while 21 individuals(mean age = 53,9) participated in the second course.
Method: participants firstly filled four questionnaires that investigate the perceived self-efficacy concerning interpersonal relationships, empathy, expression of positive emotions and regulation of negative emotions, and creative problem solving; another questionnaire investigated the time perspective.
Results: the skills with the highest score were the expression of positive emotions and empathy, while the regulation of negative emotions and interpersonal relationships showed the lowest scores. Negative future emerged as one of the most critical time dimensions for well-being in all stages of life. The life skills have been than explored and improved through a mixed methodology, including laboratories of active learning.
[ DIRECT URL ]
Are you ready for dance/change? The Modena ASL “Health Promotion Interdipartimental Program”: innovating organization
Giuseppe Fattori, Maria Monica Daghio, Marco Vanoli
DOI: 10.48291/SISA.57.3.6
Are you ready for dance/change? Il “Programma Interdipartimentale Promozione della salute” dell’Azienda
Usl di Modena: innovare l’organizzazione
Are you ready for dance/change? The Modena ASL “Health Promotion Interdipartimental Program”: innovating organization
Giuseppe Fattori, Maria Monica Daghio, Marco Vanoli
DOI: 10.48291/SISA.57.3.6
Programma Interdipartimentale Promozione della Salute, AUSL di Modena
“La principale speranza di armonia nel nostro tormentato mondo risiede nella pluralità delle nostre identità, che si intrecciano l’una con l’altra e sono refrattarie a divisioni drastiche lungo linee di confine invalicabili a cui non si può opporre resistenza” – Amartya Sen
Parole chiave: programma interdipartimentale di promozione della salute, partecipazione, organizzazione locale della promozione della salute, empowerment, cambiamento
RIASSUNTO
Obiettivi: chiedersi se le politiche di promozione della salute sono una lezione dimenticata o ancora da imparare è la domanda cruciale da cui si muove la riflessione sul significato che ha il Programma Interaziendale di Promozione della salute dell’Azienda USL di Modena. La letteratura evidenzia quanto gli interventi di promozione della salute, molto spesso, si focalizzino sul comportamento del singolo individuo. Il rischio è quello, da un lato, di colpevolizzare la vittima, attribuendogli la responsabilità di non aderire alle raccomandazioni salutari che riceve e, dall’altro di non programmare azioni che vadano ad intervenire sulle cause sociali e strutturali che generano problemi di salute.
Metodologia: l’esperienza del Programma di Modena è il tentativo di organizzare in modo strutturale gli interventi di promozione della salute. Lo scopo è quello di “sostenere la rete di relazioni e favorire l’integrazione fra i diversi soggetti interni ed esterni all’Azienda USL al fine di rafforzare i rapporti di condivisione e collaborazione con le realtà territoriali, l’Azienda Ospedaliera Policlinico, l’Università degli Studi, il Terzo settore e gli Enti Locali mediante strategie di promozione della salute volte alla comunicazio- ne, all’educazione, alla partecipazione e alla riduzione delle disuguaglianze.”
Risultati: integrazione orizzontale fra le diverse competenze (Azienda Usl e Azienda Policlinico) che si interseca con l’impianto strategico (verticale) dettato dalle scelte politiche (agende) e si concretizza su due livelli: il Programma territoriale (politico), il Programma interaziendale (tecnico) per sviluppare le azioni all’interno delle aree tematiche alcol, fumo, alimentazione, movimento e malattie sessualmente trasmissibili. Per entrambi i livelli la dimensione di rendicontazione (accountability) e monitoraggio è essenziale. La descrizione del Programma che si cerca di realizzare sul territorio di Modena, con tutti i suoi limiti, è un esempio di quanto la lezione della Carta di Ottawa non sia stata dimenticata.
Key words: health promotion, participation, empowerment, health promotion program, local health promotion organization
SUMMARY
Objectives: is health promotion a forgotten or current lesson? The Health Promotion Plan in Modena, Italy, should be the answer to this question. What is clear is that the great deal of health promotion interventions are addressed to individual behaviors. The risk is i) to blame citizens for having a disease due to their incorrect behaviors and ii) avoid to plan actions aimed to the real biologic/environmental/socioeconomic causes. The purpose of Modena Health Promotion Plan is to favour the share of knowledge in the network between health system, local institutions, charity organization, citizens, voluntary services.
Method: health Promotion plans need two levels of integration, i.e. a vertical one, that is the strategic plan (policy level), a horizontal one, that is the network interaction and communication (professional ability). The vertical level generates the Local Health Promotional Plan framework whereas the horizontal level consents peer distribution of competencies.
Results: our experience shows how the interconnection between local policy and health system leads to the structural plan of actions: the Charta Ottawa lesson is still current in Modena Health Promotion Plan.
[ DIRECT URL ]
The Ottawa Charter: still a tool for innovation in Emila Romagna
Fausto Francia, Patrizia Beltrami
DOI: 10.48291/SISA.57.3.7
La Carta di Ottawa: ancora oggi strumento di innovazione in Emilia Romagna
The Ottawa Charter: still a tool for innovation in Emila Romagna
Fausto Francia, Patrizia Beltrami
DOI: 10.48291/SISA.57.3.7
Fausto Francia
Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Bologna
Patrizia Beltrami
Responsabile Programma “Promozione della salute” AUSL di Bologna
Parole chiave: strategia, strumenti, comunità, rete
RIASSUNTO
Obiettivo: valutare se la carta di Ottawa rappresenta ancora oggi un riferimento metodologico applicabile agli interventi di prevenzione.
Metodo: partendo dalle cinque attività strategiche suggerite dalla Dichiarazione si è verificato se in questi ambiti sono collocabili gli interventi che stanno attuando i servizi di prevenzione della regione Emilia- Romagna nel dare attuazione ai documenti programmatori sanitari e di governo del territorio.
Risultati: l’approccio di tipo comunitario al lavoro intersettoriale e multi professionale previsto dalla Carta rappresenta tuttora la strategia vincente pur in una ottica di innovazione scientifica ed organizzativa.
Key words: strategy, tools, community, network
SUMMARY
Objectives: to assess whether the Ottawa Chart is a methodological reference still applicable to prevention activities.
Method: we verified if the interventions that the Emilia-Romagna prevention services are implementing to realize the health care plan and territorial administration agenda are matching the five strategic activities suggested by the Declaration.
Results: the community-based approach to the multi-sectoral and multi-professional work required by the Chart is still the best strategy although in a perspective of scientific and organizational innovation.
[ DIRECT URL ]
For a European questionnaire survery on alcohol consumption and possible damage related. An italian experience
Allaman Allamani, Maria Cristina Manca, Karin Pantzer, Ilaria Basetti Sani, Patrizia Ammannati
DOI: 10.48291/SISA.57.3.8
Per un questionario europeo di indagine sui consumi alcolici e sui possibili danni correlati. Un’esperienza italiana
For a European questionnaire survery on alcohol consumption and possible damage related. An italian experience
Allaman Allamani, Maria Cristina Manca, Karin Pantzer, Ilaria Basetti Sani, Patrizia Ammannati
DOI: 10.48291/SISA.57.3.8
Allaman Allamani, Coordinatore di Progetto, psichiatra. Centro Alcologico ASF, Firenze
Maria Cristina Manca, Antropologa, consulente per la parte qualitativa, intervistatrice
Karin Panzer, Sociologa, intervistatrice
Ilaria Basetti Saniì, Assistente sanitaria (U.O. Assistenza Sanitaria in A.P.) ASL 10 Firenze
Patrizia Ammannati, Dietista (U.O. Dietetica Professionale) ASL 10 Firenze
Parole chiave: consumi alcolici, danni correlati, metodologia standardizzata, questionari
RIASSUNTO
Obiettivi: il progetto SMART (Standardizing Measurement of Alcohol-Related Troubles, cioè Standardizzazione della Misurazione dei Problemi Correlati all’Alcol), finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’Istituto di Psichiatria e Neurologia di Varsavia (Polonia), tra il 2009 e il 2011 ha inteso identificare una metodologia standardizzata europea per intraprendere indagini sul consumo di bevande alcoliche e sui problemi o danni che ne possano derivare.
Metodologia: è stato quindi elaborato un questionario internazionale che è stato testato in 9 Paesi Europei, tra cui l’Italia, rappresentata dall’ Azienda Sanitaria di Firenze. Ognuno dei Paesi ha tradotto e adattato il questionario alla propria lingua. In totale sono state intervistate circa 200 persone di età compresa tra i 18 e i 74 anni. Lo studio quantitativo è stato integrato con dei Focus Group per approfondire alcuni ambiti tematici.
Risultati: a seguito dell’elaborazione dei risultati il questionario è stato ridefinito nella sua forma finale. Sul sito europeo e sul sito italiano: www.ars.toscana.it/pub (documento n. 66/2012) sono visibili i vari questionari e il rapporto finale.
Key words: alcohol consumption, related harm, standardized metodology, questionnaires
SUMMARY
Objectives: the SMART project (Standardizing Measurement of Alcohol-Related Troubles, ie Standardization of Measurement of alcohol-related problems), funded by the European Union and coordinated by the Institute of Psychiatry and Neurology in Warsaw (Poland), between 2009 and 2011 has sought to identify a standardized methodology for the European undertake investigations on the consumption of alcoholic beverages and the problems or damages that may arise.
Method: a questionnaire was therefore developed internationally that has been tested in 9 European countries, including Italy, represented by Health Agency of Florence. Each of the countries has translated and adapted the questionnaire to their own language. In total 200 people were interviewed between the ages of 18 and 74 years. The quantitative study was integrated with the Focus Group to develop certain subject areas.
Results: following processing the results of the questionnaire has been redefined in its final form. On the European site and on-site Italian: www.ars.toscana.it/pub (document no. 66/2012) you can see the various questionnaires and the final report.
[ DIRECT URL ]
Anthropometric and dietary factors associated with the risk of breast cancer: implication for primary prevention
Adelaide Chiaravalloti, Simone Manfredelli, Fabrizio Giannandrea, Irene Petritsi Figà-Talamanca
DOI: 10.48291/SISA.57.3.9
Fattori alimentari ed antropometrici associati al rischio del tumore mammario: implicazioni per la prevenzione primaria
Anthropometric and dietary factors associated with the risk of breast cancer: implication for primary prevention
Adelaide Chiaravalloti, Simone Manfredelli, Fabrizio Giannandrea, Irene Petritsi Figà-Talamanca
DOI: 10.48291/SISA.57.3.9
Adelaide Chiaravalloti, Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo Università di Roma “Sapienza”
Simone Manfredelli, Dipartimento di Scienze Chirurgiche “F. Durante”, Policlinico Umberto I, Università di Roma “Sapienza”,
Fabrizio Giannandrea, Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo Università di Roma “Sapienza”
Irene Petritsi Figà-Talamanca, Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo Università di Roma “Sapienza”
Parole chiave: tumore mammario, fattori di rischio, obesità, Body Mass Index, altezza, estrogeni, Insuline-
like Growth Factor-1, alcol, attività fisica, dieta, alimentazione
RIASSUNTO
Obiettivo: lo scopo di questo lavoro è quello di passare in rassegna i principali fattori alimentari ed antropometrici in relazione al rischio di tumore mammario, ponendo maggiore enfasi su quelli che potrebbero essere modificati mediante interventi di educazione e promozione della salute.
Metodologia: review della letteratura
Risultati: il tumore mammario rappresenta la più comune patologia tumorale tra le donne. Alcuni fattori di rischio biologico (es: nulliparità, ritardo della prima gravidanza, non allattamento) sono ben noti. Meno conosciuto è il ruolo dell’ambiente e dell’alimentazione, ovvero fattori di rischio che sono potenzialmente modificabili con misure di prevenzione. Lo stesso vale per le abitudini strettamente legate allo stile di vita (attività fisica, obesità e consumo di alcol). È stato suggerito che alcuni alimenti e nutrienti possano aumentare il rischio di sviluppare un tumore mammario in diversi momenti della vita riproduttiva della donna attraverso meccanismi che favoriscono i livelli circolanti di estrogeni endogeni e di vari fattori di crescita, in particolare l’IGF-I. Il bilancio energetico, le interazioni legate all’apporto calorico, l’obesità, l’attività fisica ed il tasso metabolico sono altri fattori che hanno un notevole impatto sul rischio di tumore mammario attraverso meccanismi non completamente chiariti. In tal senso, desta particolare interesse il ruolo dei carboidrati in relazione all’indice glicemico, al carico glicemico degli alimenti ed al consumo di grassi animali. Alcuni studi si sono focalizzati su sostanze cancerogene come le amine eterocicliche prodot- te durante i processi di cottura della carne. Altri studi hanno esaminato il ruolo degli acidi grassi polinsaturi presenti in alcuni alimenti e del consumo di soia e isoflavoni. Infine molti studi riguardano i benefici derivanti dai prodotti derivati dal latte in base al loro contenuto in vitamina D, calcio e di vari acidi organici ed il consumo di frutta e verdura, il potere antiossidante delle vitamine (C, E e â-carotene). Dall’analisi della letteratura, si conclude che non esistono sufficienti elementi per stabilire con certezza associazioni consistenti tra i diversi fattori alimentari ed il rischio di tumore mammario. Esistono tuttavia delle indicazioni di un possibile ruolo degli alcolici e dell’incremento ponderale come probabili fattori di rischio del tumore mammario.
Key words: breast cancer, risk factors, obesity, BMI, height, estrogens, IGF-1, alcohol, physical activity, diet
SUMMARY
Objective: the purpose of this paper is to review the main dietary risk factors of breast cancer with emphasis on those that can be modified thought interventions of health education and promotion.
Method: literature review
Results: breast cancer is the most frequent malignant disease among women. Some biological risk factors (nulliparity, late first pregnancy, not breastfeeding) are well-known. Less known are the factors related to the environment and the diet which are potentially modifiable by preventive measures. The same applies to lifestyle factors (physical activity, obesity and alcohol consumption). It has been suggested that some foods and nutrients can increase the risk of breast cancer at various stages of the reproductive life of women through mechanisms that favor the circulating levels of endogenous estrogens and of various growth factors, particularly IGF-I. The energy balance, the interactions associated with caloric intake, obesity, physical activity and metabolic rate are other factors which have a significant impact on the risk of breast cancer through mechanisms not fully elucidated. Therefore, particular attention has been devoted to the role of carbohydrates in relation with glycemic index and the glycemic load of foods, and the consumption of animal fats. Studies have also focused on substances ascertained as carcinogens such as heterocyclic amines produced during the process of cooking meat. Other studies have examined the role of polyunsatured fatty acid present in some foods and of the consumption of soy isoflavones. Finally many studies concern the benefits arising from dairy products containing vitamin D, calcium and various organic acids and the consumption of fruit and vegetables and antioxidant vitamins (C, E and â-carotene). Analyzing the literature, there isn’t sufficient evidence to conclude with certainty associations between the various dietary factors and risk of breast cancer. There is however sufficient evidence of the role of alcohol and weight gain as possible risk factors of breast cancer.
[ DIRECT URL ]
OPEN ACCESS
EuroHealthNet – Bruxelles, 10 settembre 2013
EuroHealthNet sollecita azioni più incisive: Il rapporto della Commissione europea sulle diseguaglianze in salute conferma che persistono gap dannosi e costosi tra gli Stati membri dell’Unione europea e al loro interno
[ DIRECT URL ]