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Volume 67 N. 1 Monografia
Verso le Case della Comunità: discontinuità, prossimità, rigenerazione
20,00€
La monografia è dedicata al dibattito sul tema delle Case di Comunità, lavoro coordinato da Marco Ingrosso e prodotto della collaborazione di accademici e professionisti della Sezione di Sociologia della Salute e della Medicina dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia) e del CIRS (Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale) dell’Università di Parma. Su quale disegno lavorare e per quale modello di Casa della Comunità optare? Il DM 77 e l’evento pandemico hanno evidenziato la necessità di un cambiamento. “Discontinuità”, “Prossimità” e “Rigenerazione” sono state le parole chiave che hanno orientato la riflessione e l’argomentazione dei contributi.
Indice
La monografia è dedicata al dibattito sul tema delle Case di Comunità, lavoro coordinato da Marco Ingrosso e prodotto della collaborazione di accademici e professionisti della Sezione di Sociologia della Salute e della Medicina dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia) e del CIRS (Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale) dell’Università di Parma.
Su quale disegno lavorare e per quale modello di Casa della Comunità optare? Il DM 77 e l’evento pandemico hanno evidenziato la necessità di un cambiamento. “Discontinuità”, “Prossimità” e “Rigenerazione” sono state le parole chiave che hanno orientato la riflessione e l’argomentazione dei contributi.
Tre linee di lavoro – afferma Marco Ingrosso – intrecciate e complementari, da perseguire congiuntamente al fine di ottenere un’assistenza territoriale capace di mettere a valore tutte le risorse disponibili. Non si tratta di applicare un modello uniforme e preformato alle diverse situazioni locali, ma, sulla base di linee paradigmatiche comuni, sviluppare dei cantieri territoriali che tengano conto delle specificità e delle risorse presenti o attivabili nelle varie aree interessate.
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'Normalizzazione' o riorientamento del SSN? Le Case della Comunità al bivio
'Normalization' or reorientation of the Italian NHS? Community Houses at the crossroads
Marco Ingrosso
DOI: 10.48291/SISA.67.1.1
OPEN ACCESS
DOI: 10.48291/SISA.67.1.1 Sistema Salute, 67, 1, 2023: pp. 7-15
“Normalizzazione” o riorientamento del SSN? Le Case della Comunità al bivio
“Normalization” or reorientation of the Italian NHS? Community Houses at the crossroads
Marco Ingrosso
Normalizzazione” o riorientamento del SSN? Le Case della Comunità al bivio
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Proximity health. A possible model for a recalibration of territorial healthcare
Guido Giarelli
DOI: 10.48291/SISA.67.1.2
DOI: 10.48291/SISA.67.1.2 Sistema Salute, 66, 4 2022: pp. 16-31
La salute di prossimità. Un modello possibile per una ricalibratura dell’assistenza sanitaria territoriale
Proximity health. A possible model for a recalibration of territorial healthcare
Guido Giarelli
Dipartimento di Scienze della Salute, Università “Magna Græcia”, Catanzaro
Parole chiave: salute di prossimità, assistenza sanitaria territoriale, ricalibratura, persona, rete
RIASSUNTO
Obiettivi: il lavoro qui presentato rappresenta il risultato un percorso metodologico di ricerca collettivo durato 12 mesi condotto da un’équipe di ricercatori facenti parte del Gruppo Salute della Rete Welfare Responsabile, composta da 19 università italiane e coordinata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Esso si è proposto di definire una strategia di ricalibratura dell’assistenza sanitaria territoriale del Servizio Sanitario Nazionale basata sul rovesciamento della logica autoreferenziale del sistema dei servizi a partire dalla centralità della persona, del suo domicilio e mondo vitale e orientata alla “salute di prossimità”.
Metodi: dopo aver definito i principi fondamentali della “salute di prossimità” sulla base di un excursus della realtà ed evoluzione dei sistema sanitari con particolare riferimento all’assistenza territoriale, e di un’analisi della letteratura nazionale e internazionale di riferimento, la metodologia adottata è stata quella del Delphi quale consensus method che ha convolto 10 esperti nazionali selezionati, quali presidenti di associazioni professionali, docenti universitari, rappresentanti di agenzie pubbliche e di organismi del Terzo settore: ai quali è stata sottoposta una scheda su una prima bozza del modello di ridefinizione dell’assistenza territoriale proposto sulla base dei principi indicati ed una serie di domande aperte, richiedendo di rispondere in due round successivi, prima in cieco e poi alla luce delle risposte altrui.
Risultati: il Manifesto. Per una salute di prossimità. Per una ricalibratura dell’assistenza territoriale del Servizio Sanitario Nazionale a partire dalla centralità della persona rappresenta il risultato di tale percorso metodologico ed è il frutto di una sintesi ragionata delle risposte degli esperti nell’intento di ripensare il sistema delle cure primarie e dei servizi territoriali secondo la prospettiva indicata e con l’obiettivo fondamentale di migliorare qualità e appropriatezza delle prestazioni assistenziali, specie per la popolazione anziana e con patologie croniche e/o non autosufficiente.
Conclusioni: è necessaria una nuova visione centrata su un cambio di paradigma che richiede, per trovare realizzazione, non semplicemente nuove strutture e nuove tecnologie, quanto una strategia di azione centrata sulle risorse umane attraverso percorsi formativi innovativi e strettamente finalizzati alla loro ricaduta operativa: percorsi di formazione-azione e formazione-intervento che costruiscano il cambiamento culturale fondamentale che ogni seria trasformazione organizzativa richiede e senza il quale non potrà che ridursi, nella miglore delle ipotesi, a mera razionalizzazione dell’esistente.
Key words: proximity health, territorial healthcare, recalibration, person, network
SUMMARY
Objectives: the work presented here represents the result of a 12-month collective research methodological path conducted by a team of researchers belonging to the Health Group of the Responsible Welfare Network, made up of 19 Italian universities and coordinated by the Catholic University of the Sacred Heart of Milan. It proposed to define a strategy for recalibration of the territorial healthcare of the National Health Service based on the reversal of the self-referential logic of the system of services starting from the centrality of the person, of his home and vital world and oriented towards a “proximity health”. Methods: after defining the fundamental principles of the “proximity health” on the basis of an overview of the reality and evolution of health systems with particular reference to territorial healthcare, and an analysis of the national and international reference literature, the methodology adopted was that of Delphi as a consensus method which involved 10 selected national experts, such as presidents of professional associations, university professors, representatives of public agencies and third sector organisations: to whom a file was submitted on a first draft of the model for redefining the territorial healthcare proposed on the basis of the indicated principles and a series of open questions, requiring answers in two successive rounds, first blindly and then in the light of the answers of others.
Results: the Manifesto. For proximity health. For a recalibration of the territorial healthcare of the National Health Service starting from the centrality of the person represents the result of this methodological path and is the outcome of a reasoned synthesis of the answers of the experts with the aim of rethinking the system of primary care and territorial services according to the perspective indicated and with the fundamental objective of improving the quality and appropriateness of welfare services, especially for the elderly population and those with chronic and/or non self-sufficient pathologies.
Conclusions: a new vision centered on a paradigm shift is needed which requires, to find implementation, not simply new structures and new technologies, but an action strategy centered on human resources through innovative training courses strictly aimed at their operational impact: training-action and training-intervention courses that build the fundamental cultural change that every serious organizational transformation requires and without which it can only be reduced, in the best of hypotheses, to a mere rationalization of the existing reality.
Autore per corrispondenza: giarelli@unicz.it
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The relevance of relational competencies for the Community Houses
Sergio Manghi
DOI: 10.48291/SISA.67.1.3
DOI: 10.48291/SISA.67.1.3 Sistema Salute, 66, 4 2022: pp. 32-48
La rilevanza dei saperi relazionali per le Case della Comunità
The relevance of relational competencies for the Community Houses
Sergio Manghi
Docente di Sociologia della conoscenza ed ecologia delle idee, Università di Parma
Parole chiave: trauma pandemico, comunità, case della comunità, saperi relazionali, presente continuo
RIASSUNTO
Obiettivi: l’articolo si propone di evidenziare la rilevanza dei saperi relazionali, o competenze di coordinazione interattiva nel presente continuo dell’interazione stessa, per il nuovo welfare territoriale imperniato sulle Case della Comunità (CdC).
Metodi: l’articolo propone un’interpretazione “ecopolitica” dell’evento pandemico, come evento traumatico “totale”, il cui epicentro, nella prospettiva del welfare territoriale, sono le comunità territoriali. Viene sottolineata in particolare la vertiginosa accelerazione impressa dalla pandemia a processi di perdita del futuro già in atto. In seguito, viene proposta una concettualizzazione dei “saperi della cura”, suddivisa in tre tipologie, cognitivo-concettuali, tecnico-normative, relazionali, al fine di valutarne il diverso apporto alla realizzazione delle CdC.
Risultato: il welfare territoriale è a un bivio: intendere la pandemia come un’emergenza temporanea, che richiede soltanto innovazioni tecnico-procedurali, basate sul primato dei saperi cognitivo-concettuali e tecnico-normativi e su pratiche individuo-orientate; oppure come sintomo dell’ingresso degli umani in un tempo di emergenza permanente, che richiede (anche) innovazioni sensibili al carattere “totale”, civico-eco-sociale (o ecopolitico), di tale emergenza, e la piena valorizzazione dei saperi relazionali.Conclusioni: l’articolo, facendo propria la seconda delle due vie sopra evidenziate, auspica che il varo delle CdC venga assunto come un’occasione irripetibile per la necessaria messa a valore dei saperi relazionali, trasversalmente a tutte le professioni di welfare.
Key words: pandemic trauma, community, community houses, relational competencies, present continuous
SUMMARY
Objectives: the article aims to highlight the relevance of relational competencies, or interactive coordination skills in the present continuous of interaction itself, for the new territorial welfare hinged on Community Homes (CH).
Methods: the article proposes an “ecopolitical” interpretation of the pandemic as a “total” traumatic event, whose epicenter, in the perspective of territorial welfare, are territorial communities. Particular emphasis is placed on the dizzying acceleration imparted by the pandemic to processes of loss of the future already underway. Next, a conceptualization of “competencies of care” is proposed, divided into three types, cognitive-conceptual, technical-normative and relational, in order to assess their different contributions to the realization of CH.
Result: territorial welfare is at a crossroads: understanding the pandemic as a temporary emergency, requiring only techno-procedural innovations, based on the primacy of cognitive-conceptual and techno-normative knowledge and on individual-oriented practices; or as a symptom of humans’ entry into a time of permanent emergency, requiring (also) innovations sensitive to the “total” civic-eco-social (or ecopolitical) character of this emergency, and the full enhancement of relational knowledge.
Conclusion: the article, embracing the second of the two ways highlighted above, hopes that the launching of the CH will be taken as a once-in-a-lifetime opportunity for the necessary valorisation of relational knowledge, across all welfare professions.
Autore per corrispondenza: sergio.manghi@unipr.it
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Design and main lines of the Community Houses: assessments and perspectives
Marco Ingrosso
DOI: 10.48291/SISA.67.1.4
DOI: 10.48291/SISA.67.1.4 Sistema Salute, 67, 1, 2023: pp. 49-72
Disegno e linee portanti delle Case della Comunità: valutazioni e prospettive
Design and main lines of the Community Houses: assessments and perspectives
Marco Ingrosso
Sociologo della salute e della cura, Università di Ferrara
Parole chiave: case della comunità, cure primarie, welfare di comunità, costruzione di comunità, prossimità, promozione della salute, One Health
RIASSUNTO
Obiettivi: questo articolo esamina il percorso di sviluppo e le incognite della nuova assistenza socio-sanitaria territoriale avviata in Italia con il PNRR, evidenziandone punti di forza e limiti. Propone inoltre alcune linee programmatiche di fondo che, sulla base delle principali esigenze di cura e di intervento, dovrebbero guidare la costruzione operativa delle Case della Comunità (CdC).
Metodi: l’articolo analizza il dibattito su questi temi sviluppato in Italia e la letteratura internazionale di settore alla ricerca di indicazioni valide per una strutturazione complessa e integrata delle CdC.
Risultati: vengono esaminati i principali documenti ministeriali che riguardano la nuova assistenza territoriale valutandone le innovazioni introdotte e le necessità di personale. Vengono poi analizzate tre linee di fondo non pienamente sviluppate nel disegno istitutivo: la cura secondo un paradigma di complessità, la prossimità come logica e metodo dell’azione professionale, la promozione della salute secondo le direttrici della capacitazione personale, della costruzione di comunità e della One Health.
Conclusioni: sulla base dell’analisi effettuata, si ritiene che le CdC in via di costituzione debbano rispondere a una doppia esigenza: a) quella di passare dalla monodimensionalità sanitaria ad una complessa e collaborativa strutturazione integrata socio-sanitaria-comunitaria; b) quella di un loro inserimento in un contesto di welfare community, integrando le risorse professionali sociali e sanitarie insieme con quelle di terzo settore e affidando agli enti locali un ruolo di coordinamento.
Key words: community houses, primary health care, community welfare, community building, proximity, health promotion, One Health
SUMMARY
Objectives: this article examines the path of development and the uncertainties of the new territorial system of care started in Italy with the PNRR, highlighting strengths and limitations. It also proposes some basic policy lines, based on the main needs of care and intervention, that should guide the operational construction of the Community Houses (CH).
Methods: the article analyzes both the current debate in Italy on these issues and the international literature of the sector in search of valid indications for a complex and integrated structuring of the CH.
Results: the main ministerial documents relating to the new territorial care are examined assessing their innovations and staffing needs. Three background lines not fully developed in the founding design are then analysed: care according to a paradigm of complexity, proximity as a logic and method of professional action, health promotion according to the guidelines of personal capacitation, community building and One Health.
Conclusions: on the basis of the analysis carried out, it is considered that the CH under construction must respond to a double need: a) that of passing from a sanitary monodimensionality to a complex and collaborative socio-sanitary-community structuring; b) that of their inclusion in a welfare community context, integrating social and health professional resources together with those of the third sector, and entrusting local authorities a coordinating role.
Autore per corrispondenza: marco.ingrosso@unife.it
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Practices and paths towards Community Houses
Angela Genova, Davide Servetti, Anna Rosa Favretto, Carmine Clemente
DOI: 10.48291/SISA.67.1.5
DOI: 10.48291/SISA.67.1.5 Sistema Salute, 67, 1, 2023: pp. 73-87
Sperimentazioni e percorsi verso le Case della Comunità
Practices and paths towards Community Houses
Angela Genova1, Davide Servetti2, Anna Rosa Favretto3, Carmine Clemente4
1 Università degli Studi di Urbino Carlo Bo 2 Università del Piemonte Orientale
3 Università di Torino
4 Università di Bari
Parole chiave: integrazione, medici di medicina generale, cittadini, partecipazione, sociosanitario
RIASSUNTO
Obiettivi: questo articolo intende contribuire al dibattito sul processo di riforma della sanità territoriale, presentando e discutendo, in prospettiva socio-giuridica, i dati di tre esperienze regionali in prospettiva comparata.
Metodi: l’articolo presenta l’analisi comparata dei tre casi studio (Puglia, Marche, Piemonte) realizzata attraverso lo studio dei documenti regolativi, focalizzandosi su tre temi: l’integrazione tra attività dei medici di medicina generale e il resto del sistema sanitario, integrazione tra servizi sociali e sanitari, integrazione del punto di vista dei pazienti/cittadini.
Risultati: lo studio evidenzia le diversità regionali nei processi di riforma della sanità territoriale, ma un comune lentezza e resistenza nell’attuazione delle indicazioni normative nazionali.
Conclusioni: sulla base dei dati presentati, la prospettiva analitica sociologica propone di porre una maggiore attenzione ai processi sia nella dimensione del tempo che dello spazio. Riconoscere quindi, nei processi di riforma, il valore e le possibilità delle scelte sulla base della storia, nella logica della path dependency, ma anche la centralità delle relazioni tra gli attori protagonisti con le loro disposizioni e habitus.
Key words: integration, general practitioners, citizens, participation, social health
SUMMARY
Objectives: this article intends to contribute to the debate on the territorial health reform process, by presenting and discussing, in a sociological perspective, the data of three regional experiences in a comparative perspective.
Methods: the article presents the comparative analysis of the three case studies (Apulia, Marche, Piedmont) carried out through the study of regulatory documents, focusing on three themes: the integration between the activities of general practitioners and the rest of the health system, integration between social and health services, integration of the point of view of patients/citizens.
Results: the study highlights the regional differences in the territorial healthcare reform processes, but a common slowness and resistance in the implementation of the national regulatory indications.
Conclusions: on the basis of the data presented, the sociological analytical perspective proposes placing greater attention on the processes both in the dimension of time and space. Recognizing therefore, in the reform processes, the value and the possibilities of choices based on history, in the logic of path dependency, but also the centrality of the relationships between the protagonists with their dispositions and habitus.
Autore per corrispondenza: angela.genova@uniurb.it
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The participatory public welfare and the ‘health community homes’: rhetoric, risks and opportunities
Vincenza Pellegrino
DOI: 10.48291/SISA.67.1.6
DOI: 10.48291/SISA.67.1.6 Sistema Salute, 67, 1, 2023: pp. 88-100
Il welfare pubblico partecipativo e le ‘Case della Comunità’: retoriche, rischi e opportunità
The participatory public welfare and the ‘health community homes’: rhetoric, risks and opportunities
Vincenza Pellegrino
Professoressa associata di sociologia dei processi comunicativi presso l’Università di Parma
Parole chiave: programmazione partecipata dei servizi, contro-categorizzazione, co-gestione dei servizi. |
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RIASSUNTO |
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L’obiettivo di questo saggio è quello di restituire i risultati di un laboratorio di progettazione partecipata dei servizi sociali e sanitari svolto con operatori\trici e volto a cogliere le principali linee evolutive dello Stato sociale agli occhi di chi ci lavora. L’uso di diverse modalità di dibattito volte a sostenere la riflessività politica degli operatori, tanto in piccoli gruppi quanto in forme assembleari più estese, con incontri ripetuti in diverse aree, ora a confronto con gli amministratori ora a confronto con utenti e cittadini, ci ha permesso di stabilizzare visioni ricorrenti sulla necessaria e possibile riorganizzazione dei servizi locali. In particolare, il saggio si sofferma su quanto emerso dal percorso che ha coinvolto diverse centinaia di operatori\trici nel fornire indicazioni utili al prossimo Piano Sociale e Sanitario regionale dell’Emilia Romagna (primavera 2022). Alcuni elementi ricorrono in modo particolarmente interessante: i discorsi sulla necessità di nuove basi informative per il welfare locale, nuove modalità di categorizzazione della diseguaglianza e della sofferenza che assumano maggiormente il punto di vista interno alle esperienze di marginalità e dolore; la necessità di interloquire maggiormente con le forme di disagio meno visibili, non ‘abbastanza gravi’ da essere medicalizzate; la necessità di ‘territorializzare’ maggiormente i servizi, sia nel senso di uscita nel territorio, uscita dagli uffici, incremento della capacità di azione situata negli spazi della collettività, sia nel senso di renderli maggiormente specifici rispetto alla realtà territoriale circostante, spazio di incontro con il terzo settore, di autogestione delle reti di mutuo aiuto ad esempio, e così via.
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Autore per corrispondenza: vincenza.pellegrino@unipr.it
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Primary health care and interdisciplinary work: food for thought from the 'Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie'
Agostino Panajia
DOI: 10.48291/SISA.67.1.7
DOI: 10.48291/SISA.67.1.7 Sistema Salute, 67, 1, 2023: pp.101-107
Cure Primarie e collaborazione interprofessionale: spunti di riflessione dal ‘Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie’
Primary health care and interdisciplinary work: food for thought from the ‘Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie’
Agostino Panajia
Campagna Primary Health Care: Now or Never; Medico di Medicina Generale Ausl Ferrara
Parole chiave: organizzazione delle cure primarie, lavoro interdisciplinare, educazione permanente in salute
RIASSUNTO
Lo scopo di questo articolo è condividere alcune riflessioni, nate all’interno dei lavori della “Campagna primary health care: now or never” e sintetizzate nel “Libro Azzurro per la riforma delle cure primarie in Italia”, in merito alla necessità di sviluppare un modello di lavoro interprofessionale, interdisciplinare e intersettoriale come premessa per la presa in carico della complessità in un paradigma centrato sulla salute. La complessità delle variabili in gioco, in un approccio che non può essere ridotto alla solo biologia dei corpi, necessita infatti l’integrazione di saperi diversi e multipli, compresi quelli prodotti dagli stessi utenti-cittadini, e la capacità di generare risposte adattate al contesto e saperi localizzati. L’educazione permanente in salute viene individuata nel Libro Azzurro come cornice concettuale per permettere il processo di apprendimento collettivo, attraverso la riflessione continua sulle prassi mediante la ricerca-formazione-intervento collaborativa. Per far avvenire ciò, fondamentale è la costruzione e il mantenimento delle relazioni, sia tra i professionisti che compongono l’équipe, sia tra questa e gli attori comunitari con cui interagisce. Nell’articolo si sottolinea come la costruzione e il mantenimento delle relazioni dell’équipe debba essere un processo promosso attivamente dalla Casa della Comunità.
Key words: primary care management, interdisciplinary working, permanent health education
SUMMARY
The purpose of this article is to share some thoughts, born from the “Campagna Primary Health Care: Now or Never” and summarized in the “Libro Azzurro per la riforma delle cure primarie in Italia” in regards to the necessity to promote a multiprofessional, intersectorial and interdisciplinary work model as the bases of the undertaking of a patient complexity within the paradigm surrounding “one health”. The complexity of the variables at stake, that cannot be limited to the biology of the human body, need as a matter of fact, the integration of different “know how’s”, including those derived from the citizens themselves, and the ability to generate answers specific to the context and to local knowledge. Permanent health education is pin pointed in the “Libro Azzurro” as a conceptual frame that allows the birth of a collective acknowledgement, through continuous consideration of the medical practices by using a collaborative process of research-formation-intervention. In order to achieve these goals, it is necessary to build and maintain relations between both the professionals that make-up the équipe and the social figures with whom they interact. In this article we underline how the importance of building and maintaining these relations with the équipe should be actively promoted by the Community House (“Casa della Comunità”).
Autore per corrispondenza: agostino.panajia@gmail.com
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Proximity experiences and community regeneration in the Parmesan area
Stefania Miodini, Patrizia Vaccari
DOI: 10.48291/SISA.67.1.8
DOI: 10.48291/SISA.67.1.8 Sistema Salute, 67, 1, 2023: pp.108-125
Esperienze di prossimità e rigenerazione comunitaria nel territorio parmense
Proximity experiences and community regeneration in the Parmesan area
Stefania Miodini, Patrizia Vaccari
Comitato Promotore Case della Comunità, Parma
Parole chiave: comunità, governance, co-progettazione, connessioni, fiducia
RIASSUNTO
Le istituzioni pubbliche, il terzo settore e la cittadinanza sono il fulcro dello sviluppo di comunità, focus delle esperienze di prossimità e rigenerazione comunitaria avviate nel territorio parmense. La comunità si evolve e diventa protagonista attraverso l’integrazione socio-sanitaria, la co-programmazione, la co-progettazione e partecipazione e genera empowerment e responsabilità sociale a favore del benessere individuale e del benessere organizzativo, di sistema.
Obiettivi: a Parma, come a livello nazionale, è necessario: – promuovere la realizzazione operativa dell’integrazione socio-sanitaria attraverso lo sviluppo delle Case di Comunità; – favorire percorsi di autodeterminazione dell’individuo e di autosostenibilità dei servizi socio-sanitari; – migliorare la qualità dell’erogazione dei servizi socio-sanitari, favorendo il lavoro nel territorio e la conseguente appartenenza/inclusione sociale.
Metodi: il presente articolo prende spunto dal progetto del Comitato Promotore per le Case di Comunità di Parma e si propone di: superare le barriere strutturali e logistiche dei servizi socio-sanitari con collegamenti agili e flessibili; condividere e connettere le risorse economiche pubbliche e del privato sociale/privato profit a livello territoriale; generare buone prassi/sperimentazioni per co-programmazione e co-progettazione socio-sanitarie realmente incardinate nel territorio, al fine di favorire accoglienza, informazione e accompagnamento nell’utilizzo dei servizi, non lasciando le persone da sole con il problema; attivare pratiche collaborative tra operatori, dentro le CdC e/o connessi in rete con altri enti territoriali, per garantire la continuità di cura; costruire un organo di governo sperimentale nelle CdC (cabina di regia pluricomposta da sanitario, sociale, terzo settore e ggi attiva).
Risultati: sono molte le esperienze di pratiche di prossimità e progetti di comunità già presenti nel territorio di Parma: l’articolo propone a titolo esemplificativo tre buone pratiche che mettono in evidenza il sistema di relazioni e processi innovativi, nelle quali sono state coinvolte persone, soggetti collettivi, istituzioni, combinando risorse e bisogni in una prospettiva generativa di cambiamento, permettendo di valorizzare risorse del tutto nuove e attuare il cambiamento auspicato attraverso l’organizzazione efficace, efficiente e integrata delle Case di Comunità.
Conclusioni: il Comitato Promotore delle CdC ha consegnato alle amministrazioni e alla cittadinanza, già a fine dicembre 2021, un progetto finalizzato ad attuare modifiche nel sistema di accoglienza e presa in carico dei servizi socio-sanitari e sfruttare economie di scala attraverso il dimensionamento e l’impiego più efficiente delle risorse disponibili. Bisogna promuovere scelte più rispondenti ai bisogni esistenti; progettare e gestire di nuovi servizi ed attività; programmare percorsi di auto-formazione/ formazione con gli operatori. L’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, attraverso il modello dell’Amministrazione condivisa, favorisce la creazione di inedite alleanze e reti tra cittadini e istituzioni in quanto entrambi legittimati dalla Costituzione a perseguire l’interesse generale.
Key words: community, governance, co-design, connections, trust
SUMMARY
Public institutions, third sector and citizens are the fulcrum of community development, focus of the experiences of proximity and community regeneration launched in the Parma area. The community evolves and becomes the protagonist through social-health integration, co-programming, co-planning and participation and generates empowerment and social responsibility in favor of individual well-being and organizational and system well-being.
Objectives: in Parma, as well as on a national level, is necessary to: promote the operational implementation of social-health integration through the development of Community Houses; promote paths of individual self-determination and self-sustainability of social-health services; improve social and health services quality by promoting local work and the consequent social belonging/inclusion.
Methods: this article is inspired by the project of Parma’s Community Houses Organizing Committee and aims to: agile and flexible connections to overcome structural and logistic barriers of social and health services; share and connect public and private social/private profit economic resources at a territorial level; generate good practices/trials for an effective co-planning at a local level, to promote reception, information and support in the use of the services, avoiding to leave people alone with the problem; activate collaborative practices between operators inside the Community Houses, and/or networked with other local entities, in order to guarantee continuity of care; build an experimental governing body in the Community Houses (steering committee with representatives from the health, social and third sector fields as well as active citizenship).
Results: many experiences of proximity practices and collaborative and community projects are already present in the Parma area. This article proposes, by way of example, three good practices that highlight the system of relationships and innovative processes, involving people, collective subjects and institutions, that combine resources and needs in a perspective that generates change. This allows to valorise completely new resources and implement the desired change through the effective, efficient and integrated organization of the Community Houses.
Conclusions: at the end of December 2021, the Community Houses Organizing Committee delivered to the administrations and citizens a project aimed at implementing changes in the reception and acceptance system of social and health services and exploiting economies of scale through the most efficient sizing and use of available resources. It is necessary to promote choices more that are more responsive to current needs; designing and managing new services and activities; planning self-training/training courses with the operators. The application of the principle of horizontal subsidiarity, through the model of shared administration, promote the creation of unprecedented alliances and networks between citizens and institutions as they are both legitimized by the Constitution to pursue the general interest.
Autore per corrispondenza: stemiodini@hotmail.it
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Recensione di Benedetto Ponti
OPEN ACCESS
Mai dati. Dati aperti (sulla 194). Perché sono nostri e perché ci servono per scegliere di Chiara Lalli e Sonia Montegiove, Fandango Libri, 2022.
professore associato di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Perugia
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L’assistenza sanitaria territoriale: una sfida per il Servizio Sanitario Nazionale
OPEN ACCESS
Documenti
L’assistenza sanitaria territoriale: una sfida per il Servizio Sanitario Nazionale
da FOCUS TEMATICO n° 2 / 13 marzo 2023 Ufficio Parlamentare di Bilancio
Focus curato da Stefania Gabriele
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