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Paradigmatic discontinuities in Community Houses planning
Marco Ingrosso
DOI: 10.48291/SISA.66.1.2
OPEN ACCESS
DOI: 10.48291/SISA.66.1.2 Sistema Salute, 66, 1 2022: pp.11-32
Paradigmatic discontinuities in Community Houses planning
Marco Ingrosso
Sociologo della salute e della cura, Università di Ferrara
Parole chiave: Case della Comunità, Case della Salute, Rigenerazione di comunità, Città sane, Discontinuità paradigmatiche
RIASSUNTO
Obiettivi: lo scopo di questo articolo è quello di riflettere sulle domande e sui dilemmi che lo sviluppo delle Case della Comunità (CdC) pongono. L’articolo si chiede a quali nuove problematiche le CdC devono far fronte e quali sono le innovazioni organizzative necessarie.
Metodi: l’articolo analizza sia il dibattito in corso in Italia su questi temi sia la letteratura internazionale di settore alla ricerca di indicazioni valide per una strutturazione complessa e integrata delle CdC da costituire.
Risultati: la situazione emergenziale dovuta al Covid-19 ha messo in luce l’inadeguatezza del welfare territoriale e delle Case della Salute finora realizzate. Data la novità e la varietà dei problemi da affrontare, si ritengono necessarie una serie di discontinuità paradigmatiche che si rimandano reciprocamente: valoriali, di visione della salute, di strutturazione e dinamiche di cura, di metodi del lavoro, di rigenerazione della comunità, di organizzazione delle città.
Conclusioni: sulla base dell’analisi effettuata, si ritiene che le CdC da costruire e progettare debbano rispondere a una doppia esigenza: a) quella di passare dalla monodimensionalità sanitaria ad una complessa e collaborativa “comunità delle cure”; b) quella di sviluppare un insieme di interventi capaci di coinvolgimento e rigenerazione di comunità e di promozione di città sane e vivibili. La combinazione di queste due innovazioni permetterebbe di disporre di strutture territoriali complesse e adattive capaci di affrontare le problematiche emergenti.
Key words: Community Houses, Health Homes, Community building, Healthy Cities, Paradigmatic discontinuities
SUMMARY
Objectives: the purpose of this article is to reflect on the questions and dilemmas that the development of Community Houses (CH) pose. The article asks what new issues the CH would face and what organizational innovations are needed.
Methods: the article analyzes both the current debate in Italy on these issues and the international literature of the sector in search of valid indications for a complex and integrated structuring of the CH to be established.
Results: the emergency situation due to Covid-19 has highlighted the inadequacy of the territorial welfare and the Health Homes so far achieved. Given the novelty and the variety of the problems to be faced, a series of paradigmatic discontinuities are considered necessary that refer to each other: values, vision of health, structuring and dynamics of care, methods of work, community regeneration, city organization.
Conclusions: on the basis of the analysis carried out, it is considered that the CH to be built and designed must respond to a double need: a) that of passing from a technical-sanitary monodimensionality to a complex and collaborative “community of care”; b) that of developing a set of interventions capable of involving and regenerating communities and promoting healthy and livable cities. The combination of these two innovations would allow to have complex and adaptive structures on the territory able to face the emerging problems.
Autore per corrispondenza: marco.ingrosso@unife.it
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Violence in psychiatry: a setback for the therapeutic approach
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.66.1.3
DOI: 10.48291/SISA.66.1.3 Sistema Salute, 66, 1 2022: pp. 33-45
Violenza in psichiatria: uno scacco per l’approccio terapeutico
Violence in psychiatry: a setback for the therapeutic approach
Francesco Scotti
Parole chiave: violenza del malato mentale, ricovero ospedaliero obbligatorio, violenza dell’istituzione psichiatrica, prevenzione della violenza
RIASSUNTO
Obiettivi: ci si interroga a proposito della rilevanza teorica e pratica delle opinioni degli psichiatri sui comportamenti violenti dei pazienti. La violenza agita dal paziente psichiatrico si è prestata alle elaborazioni teoriche più varie. In modo prevalente è stata inquadrata come sintomo di malattia o come emergere di una possibilità umana generale ma molto primitiva, a causa della regressione necessariamente associata al disturbo psichico.
Metodi: non è sufficiente attrezzarsi per demolire i riduzionismi delle dottrine dominanti. Ad una critica teorica occorre affiancare una analisi delle situazioni concrete in cui la violenza si manifesta, ponendo attenzione soprattutto ai protagonisti della relazione terapeutica.
Risultati: la violenza agita o subita rende impossibile la cura. In particolare va posta attenzione al regime bugiardo che spesso domina le comunicazioni con il paziente. Le bugie avvelenano la relazione terapeu- tica e scatenano quei comportamenti violenti che vorrebbero prevenire.
Key words: Mental ill’s violence, Compulsory hospitalization, Psychiatric istitution’s violence, Violence prevention
SUMMARY
Objectives: this article examines the theoretical and practical importance of psychiatrists opinions re- garding their patients violent behavior. Violence acted out by psychiatric patients has lent itself to the most varied theoretical elaborations. It has been designated predominantly as a symptom of illness or as the emergence of a general, though most primitive, human possibility, owing to the regression that is necessarily associated with psychic ailment.
Methods: it is not sufficient to equip oneself to demolish reductionism of dominant doctrines. Any theoretical critique must be seconded by an analysis of the concrete situations in which the violence is manifested, taking into consideration the protagonists of therapeutic relationships.
Results: the violence acted out or suffered makes treatment impossible. Particular attention must be given to the lying regime that often dominates communication with the patient. Lies poison therapeutic relationships and trigger the violent behavior that one would want to prevent.
Autore per corrispondenza: francescotti@navingio.net
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Retroactive analysis of risk management during the first wave of COVD-19 pandemics
Beatrice Balestracci, Michela Tanzini, Elisa Romano, Micaela La Regina
DOI: 10.48291/SISA.66.1.4
DOI: 10.48291/SISA.66.1.4 Sistema Salute, 66, 1 2022: pp. 46-61
Analisi retroattiva della gestione del rischio clinico durante la prima ondata della pandemia COVID-19
Beatrice Balestracci1, Michela Tanzini2, Elisa Romano3, Micaela La Regina1
1 SC Governo e Rischio clinico, Programmazione sanitaria e controllo di gestione, Azienda sociosanitaria ligure 5, La Spezia
2 Centro Gestione Rischio Clinico, Regione Toscana, Firenze
3 Italian Network for safety in healthcare, Firenze
Parole chiave: Covid-19; rischio clinico; sicurezza del paziente; lezioni apprese, raccomandazioni
RIASSUNTO
Introduzione: la pandemia Covid-19 è una epidemia diffusa a livello globale, partita in Cina a fine 2019 e tutt’ora in corso. Competenze come la Gestione del Rischio sono indispensabili durante eventi critici come una pandemia, in quanto consentono di rilevare in modo pro-attivo (e non solo retro-attivo) le debolezze del sistema. Sfortunatamente durante la prima ondata della pandemia Covid-19, tali preziose competenze non sono state spesso incluse all’interno delle task force operative, né a livello macro di paese né a livello micro di aziende sanitarie. Se è vero che i danni dovuti alla mancanza di conoscenza di un nuovo agente patogeno sono imprevedibili e in nessun modo prevenibili, i danni causati da errori prevedibili e prevenibili, dovuti al sovraccarico di lavoro o alle carenze organizzative possono essere mitigati o evitati grazie all’approccio sistemico, elemento fondamentale nella gestione del Rischio Clinico. Obiettivi: effettuare una analisi della gestione della prima ondata pandemica e trarre le principali lezioni apprese nell’ottica dell’apprendimento dagli errori e del miglioramento continuo.
Metodi: analisi retroattiva, utilizzando il framework del piano pandemico OMS.
Conclusioni: Le criticità emerse dall’analisi sono state: piani pandemici assenti o non aggiornati e condivisi all’interno dei paesi e delle loro organizzazioni sanitarie, monitoraggio epidemiologico non condiviso a livello globale, sottovalutazione della situazione, risposta dei sistemi sanitari ritardata, reattiva e non coordinata con altri settori produttivi, comunicazione ufficiale carente, non chiara e talora contraddittoria, carenze di competenze, risorse umane, spazi adeguati, sistemi informativi e dispositivi nelle strutture sanitarie e di collegamenti fra di esse, ma la maggiore lezione appresa è che anche gli eventi poco probabili possono accadere e, con questo in mente, i loro danni possono essere contenuti.
Key words: Covid-19; risk management; patient safety; lessons learnt; recommendations
SUMMARY
Introduction: Covid-19 pandemic is a globally widespread epidemic that started in China at the end of 2019 and is still ongoing. Skills such as Risk Management are essential during critical events such as a pandemic, as they allow a pro-active (and not just retro-active) detection of system weaknesses. Unfor- tunately, during the first wave of the Covid-19 pandemic, such valuable skills were often not included within operational task forces, neither at the macro-country level nor at the micro-level of healthcare companies. While it is true that the damage due to the lack of knowledge of a new pathogen is unpre- dictable and in no way preventable, the damage caused by foreseeable and preventable errors, due to work overload or organizational deficiencies can be mitigated or avoided thanks to the systemic typical approach of Clinical Risk Management.
Objectives: to carry out an analysis of the management of the first pandemic wave and draw the main lessons learned from the perspective of learning from mistakes and continuous improvement.
Methods: retroactive analysis, using the WHO pandemic plan as a reference standard.
Conclusions: the critical issues that emerged from the analysis were: pandemic plans absent or not updated and shared within countries and their health organizations, epidemiological monitoring not shared globally, underestimation of the situation, delayed response of the health systems, reactive and not co- ordinated with other production sectors, lack of official communication, unclear and sometimes contradictory, lack of skills, human resources, adequate spaces, information systems and devices in health facilities and connections between them. Anyway, the greatest lesson learned is that even the unlikely events can happen and, with this in mind, their damage can be contained.
Autore per corrispondenza: micaela73@me.com
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The impact of pandemic on early supported discharge program
Matilde Eleonora Rotella, Graziella Fava, Claudia Iiritano, Angela Bianco, Rosa Maria Ciocci, Francesco Talarico
DOI: 10.48291/SISA.66.1.5
DOI: 10.48291/SISA.66.1.5 Sistema Salute, 66, 1 2022: pp. 62-73
L’impatto della pandemia su un programma di dimissioni protette
The impact of pandemic on early supported discharge program
Matilde Eleonora Rotella1, Graziella Fava1, Claudia Iiritano1, Angela Bianco1, Rosa Maria Ciocci1, Francesco Talarico2
1 Servizio Sociale Direzione Medica – Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio – Catanzaro
2 Direzione Medica Ospedale De Lellis – Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio – Catanzaro
Parole chiave: dimissioni protette, pandemia
RIASSUNTO
Introduzione: la continuità di cure può essere realizzata attraverso una efficace integrazione ospedale-territorio, come ormai ampiamente previsto dalla normativa di riferimento.
Obiettivi: in questo articolo descriveremo come un programma di dimissioni protette possa contribuire efficacemente alla continuità di cure e come lo stesso programma abbia subito un drastico ridimensionamento a causa della pandemia da virus Covid-19.
Materiali e Metodi: l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ha attivato, già da molti anni, un programma di dimissioni protette previo protocollo con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. I pazienti coinvolti sono, nella maggior parte dei casi, anziani con patologie neurologiche, ortopediche, tumorali o con pluri-patologie internistiche, i quali vengono dimessi con una specifica destinazione, in termini di assistenza domiciliare o di ricovero in una delle strutture territoriali, a carattere assistenziale o riabilitativo.
Risultati: i dati presentati dimostrano che in epoca pre-pandemica centinaia di utenti hanno usufruito di questo servizio in modo efficace.Tuttavia, in epoca pandemica si è osservata una contrazione dei pazienti presi in carico per molteplici fattori, tra i quali rileviamo la polarizzazione di risorse determinata dalla pandemia, la difficoltà di accesso alle strutture territoriali, la maggiore difficoltà ad attuare le procedure previste dal programma.
Conclusioni: appare indispensabile un rilancio del programma di dimissioni protette per ritornare almeno ai livelli pre-pandemici, anche attraverso le nuove opportunità che verranno offerte dai Fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Keywords: supported discharge, pandemic
SUMMARY
Introduction: continuity of care can be achieved through an effective integration between hospital and primary health care services, as it is provided by current legislation.
Objectives: in this paper we describe how a program of early supported discharge from hospital could give a significant contribution to the continuity of care and, on the other hand, how this program has been affected by Covid-19 pandemic.
Methods: the Pugliese-Ciaccio Hospital activated a program of early supported discharge some years ago by a contract with the Health Unit of the Province of Catanzaro. Patients who have been involved in this program are mainly elderly with neurological, orthopedic and tumoral diseases or with relevant co-morbidities These patients are discharged with a specific destination in terms of home care or admission to rehabilitation or long-term care services.
Results: data show that before pandemic hundreds of patients had been involved in the program of early supported discharge in an effective way. However, during the pandemic this number dipped for many reasons such as great amount of resources diverted to face the pandemic, difficulty to access to primary health care services and complications to handle the procedures.
Conclusions: it is indispensable to relaunch the program of early supported discharge to reach at least the level of activity before pandemic, even through the new opportunities offered by funds coming from PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Autore per corrispondenza: france.talarico12@gmail.com
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After Covid-19 Health. Wath to do
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.66.1.6
DOI: 10.48291/SISA.66.1.6 Sistema Salute, 66, 1 2022: pp. 74-87
La sanità nel dopo Covid-19. Che fare
After Covid-19 Health. Wath to do
Lamberto Briziarelli
Parole chiave: determinanti distali e prossimali di salute, ricostruzione servizio sanitario, assistenza sanitaria di base, prevenzione, partecipazione
RIASSUNTO
Obiettivi: in uscita dalla pandemia virale, dopo due anni di sofferenze indicibili, il Paese sta cercando una strada per la ripresa con il PNRR e in questo contesto si vuole offrire un contributo operativo sulla parte relativa alla sanità che ovunque ha mostrato deficienze gravi e richiede senza dubbio interventi immediati e di notevole rilievo, per lo stato di abbandono in cui l’intero settore è stato lasciato dalla compagine di governo (politico e amministrativo), a livello centrale e periferico. Non solo per riempiere i vuoti ma per ricostruire un Sistema all’altezza della mutata situazione dell’intero Paese e del Mondo globalizzato, per difendere in modo adeguato la salute degli italiani, a fronte delle nuove sfide poste dai mutamenti ambientali, demografici, epidemiologici, geo-politici. I contenuti della trattazione prendono spunto dalla regione Umbria ma il quadro di riferimento è quello dell’intero Paese.
Metodi: in breve sintesi vengono richiamati lo stato del degrado del sistema sanitario ed i più importanti elementi causali dello stesso, evidenziando tanto l’aspetto giuridico-istituzionale che quello programmatico ed operativo, nel quadro dei cambiamenti politici del Paese via via succedutisi dalla fine degli anni “80; a partire dai quali sono poi costruiti gli indirizzi operativi.
A tal uopo sono utilizzati riferimenti bibliografici e soprattutto quanto emerso in un recentissimo Seminario di esperti ed operatori del settore, di livello nazionale ed europeo, promosso dalla sezione di Igiene del Dipartimento di Medicina dell’Università di Perugia. A partire dai “determinanti di origine distale”, si è discusso di Geo-politica ed Economia, Cultura e Scienza, Informazione e Formazione, per passare quindi alla Programmazione. Organizzazione e gestione della Sanità. I ragionamenti degli esperti si sono orientati su due piani, i livelli alti del governo, nazionali e sovranazionali e quelli del livello loco-regionale. Gli argomenti di lungo periodo e di ordine sovranazionale sono descritti sommariamente, mentre ci si sofferma più in dettaglio sui correttivi immediati da apportare in sede locale, dei quali sono sintetizzati solo i più urgenti ed essenziali. Viene tracciato un disegno molto puntuale per il governo, globale e locale assieme, nell’immediato e negli anni a venire; dal contesto generato dall’antropocene (economia, politica, disponibilità di risorse loro possibile utilizzazione) si passa alla riforma del servizio sanitario, alla ricerca ed alla formazione degli operatori, all’informazione e la formazione della pubblica opinione.
Risultati: da tutto quanto precede si avanza una proposta operativa sui correttivi che possono essere immediatamente apportati in sede locale, dei quali vengono sintetizzato solo tre tematiche, di più urgenti ed essenziali necessità: medicina di territorio, prevenzione, partecipazione rispetto ai “determinanti prossimali” di salute.
Key words: far and local Health Determinants, Health Services recovery, Primary Health Care, Prevention, Participation
SUMMARY
Objectives: in the Frame of NPRR (Recovery and Resilience National Plan) a practical proposal on to the health service is presented. According to the serious Health sector Deficiencies and Obsolescence due to political and managerial Choices. Starting from a regional (Umbria) point of view the proposals should easily applied at national Situation.
Methodology: basing on good References and upon an Expert Seminar both from juridical-institutional Side and managerial-operational one major Deficiencies Causes are examined.
From “health far Determinants” many themes as Geopolicy and Economy, Culture and Science, Training and Information firstly and eventually planning, organizing and managing as well are discussed. Two Level both at national and local-regional have been considered. Long lasting Arguments shortly are treated; major attention to the Proposal to be immediately and locally realized is paid. A well defined Design at global and local Governance is presented.
Results: from the above discussion a detailed proposal changes to be immediately implemented on three main Themes at local Level are presented: basic Health care, Prevention, Participation having in mind “local Health determinants.
Autore per corrispondenza: lamberto.brizia@gmail.com
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Planetary Health Diet as a global strategy for Earth's survival
Emilia Guberti
DOI: 10.48291/SISA.66.1.7
DOI: 10.48291/SISA.66.1.7 Sistema Salute, 66, 1 2022: pp. 88-94
Planetary Health Diet una strategia globale per la sopravvivenza della terra
Planetary Health Diet as a global strategy for Earth’s survival
Emilia Guberti
Coordinatore gruppo di lavoro Alimenti e Nutrizione
Società Italiana di Igiene Medicina preventiva e Sanità pubblica (SItI)
Parole chiave: dieta, salute, ambiente, sostenibilità
RIASSUNTO
La pandemia di COVID-19 ha determinato un risveglio globale sulla necessità di trasformare e riequilibrare il modo in cui il nostro cibo viene prodotto e consumato. Il cibo è la principale leva in grado di migliorare la salute dell’uomo, la sostenibilità ambientale e più in generale gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Con l’obiettivo, non facile, di realizzare entro il 2050 diete della salute planetaria per circa 10 miliardi di persone, la EAT-Lancet Commission ha realizzato la Planetary Health Diet, ricca di alimenti di origine vegetale con piccole quantità di cibi di origine animale, salutare e sostenibile. A sostegno di tale scelta il 2021 è stato proclamato dalla FAO/ONU “Anno internazionale della Frutta e della Verdura” a tutela della salute umana e del Pianeta. La Siti con il suo gruppo di lavoro Alimenti e Nutrizione ha realizzato il volume “Frutta e verdura. 100 ricette per la salute umana e del pianeta” che si rivolge alle famiglie e agli operatori e utenti della ristorazione collettiva, per rendere più facile e gradito il consumo di frutta e verdura, ancora insufficiente, proponendo piatti vari, gustosi, nutrizionalmente equilibrati ed economici in coerenza con la Healthy Diets From Sustainable Food Systems dell’ Agenda ONU 2030, il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25 e gli obiettivi di salute e transizione ecologica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza next generation.
Keywords: diet, health, environment, sustainability
SUMMARY
The COVID-19 pandemic triggered a global awakening regarding the need to change and rebalance the way our food is produced and consumed. Food is the main lever capable of improving human health, environmental sustainability and more in general the sustainable development goals of the UN Agenda 2030. To tackle the the difficult task of achieving a planetary health diet by 2050 for about 10 billion people, the EAT-Lancet Commission has created the Planetary Health Diet: a global reference diet rich in plant foods and including a small amounts of foods of animal origin, healthy and sustainable. In support of this choice, 2021 has been proclaimed by the FAO / UN “International Year of Fruit and Vegetables” to protect human health and the planet. Siti and its working group Food and Nutrition pro- duced the volume “Fruits and vegetables. 100 recipes for human and planet health” dedicated to families and collective catering operators and users. The aim of the book is to make the consumption of fruit and vegetables, so far still insufficient, easier and more pleasant, offering various, tasty, nutritionally balanced and cheap dishes. The recipes are in line with the Healthy Diets From Sustainable Food Systems of the UN Agenda 2030, the National Prevention Plan 2020-25 and the health and ecological transition objectives of the Next generation National Recovery and Resilience Plan.
Autore per corrispondenza: emilia.guberti@gmail.com
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Warning to sailors: ten questions on the future of the NHS
Associazione Dedalo 97
OPEN ACCESS
Questo documento è frutto di tre gruppi di brainstorming organizzati da Dedalo ’97 con l’obiettivo di evidenziare tendenze e criticità in essere nel SSN. Evidentemente non ha ambizioni di esaustività. Lo abbiamo immaginato come un “pro memoria”basato su dieci domande da porre a chi, a diversi livelli, gioca un ruolo nel governo del SSN. Dedalo’97 non pensa di poter influenzare direttamente le scelte e le policy riguardanti la sanità può, però, promuovere iniziative in cui coinvolgersi con altre associazioni e realtà per giocare una funzione di “mentoring” che contribuisca a orientare scelte e politiche riguardanti il futuro del SSN.
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