.
Indice
In questo numero
Con il passaggio a “Sistema salute. La rivista di Educazione Sanitaria e Promozione della Salute”, il nostro periodico ha voluto segnare un allargamento a tutto campo dello spettro di tematiche e di culture che oggi popolano il sempre più complesso mondo della sanità, oscillante tre le spinte ultraspecialistico-ipertecnologiche e la necessità di una ricomposizione olistica, accanto a residui corporativi e settoriali che confliggono con le necessità di una maggiore integrazione.
Nel primo anno dell’esperimento, abbiamo così voluto esplorare, in forma sostanzialmente monografica, alcuni terreni in cui globalmente si riuniscono saperi e professioni diverse, si confrontano i ricercatori e gli operatori di campo, tentando di obbligarli, tutti, a connettersi con la filosofia e la pratica della Promozione della salute e dell’Educazione alla salute.
In questo numero è la volta della salute mentale, un settore assai delicato dell’intervento sanitario non ancora giunto – secondo l’opinione dei più – ad un livello soddisfacente di risposta rispetto ai bisogni crescenti, sia sul piano più strettamente assistenziale che in quello della prevenzione, certamente in regressione rispetto alle luminose aspettative create con la grande rivoluzione psichiatrica iniziata da Basaglia e le opzioni realizzate in diverse regioni italiane, con i discorsi sull’igiene mentale e la creazione di servizi territoriali di diagnosi e cura.
Si confrontano così opinioni ed esperienze, operatori di campo e ricercatori, esperti della comunicazione e dell’organizzazione sanitaria che concentrano la loro attenzione nei diversi campi di azione. I servizi con diversi approcci, il peso delle strutture sociali e dell’economia, le politiche regionali occupano lo spazio maggiore; due riferimenti sono dedicati specificamente a tre fasce di età per azioni di promozione della salute, l’infanzia, l’adolescenza e quella del lavoro. Il discorso è aperto per ulteriori contributi, come auspica nel lungo ed articolato editoriale uno degli operatori che hanno in prima persona contribuito alla lotta per la riforma della psichiatria.
[ DIRECT URL ]
Mental health and mental health services
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.56.2.1
Salute mentale e servizi per la salute mentale
Mental health and mental health services
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.56.2.1
Il tema della salute mentale, benché centrale nel dibattito scientifico, non si presta oggi né a bilanci né a esplorazioni esaustive. Pertanto questo numero monografico di “Sistema salute. La rivista italiana di educazione sanitaria e pro- mozione della salute” sarà dedicato ad illustrarne gli aspetti problematici in modo da aiutare il lettore ad orientarsi rispetto alle opinioni che circolano e ai dati di ricerca disponibili e non essere così troppo disturbato dalla perentorietà con cui i punti di vista sono tal- volta presentati come definitivi in una materia la cui complessità non ha bisogno di essere sottolineata. E’ necessario un sano relativismo in un’epoca di grandi cambiamenti e di poche speranze. Così è il presente mentre quando la problematica della salute mentale è balzata alla ribalta vi era, in Italia, un clima domina- to da grandi speranze di cambiamento. Non ci dedicheremo però ad una rievocazione storica anche se sarà necessario porre attenzione all’uso che alcune organizzazioni hanno fatto del termine di salute mentale per rappresentarsi, come ad esempio i Dipartimenti di salute mentale che sono le strutture portanti della nuova assistenza psichiatrica in Italia.
Fin dalla Legge 180 del 1978 il Dipartimento è la forma organizzativa in cui sono collocati gli interventi e i servizi dedicati alla cura dei disturbi psichici, con l’obiettivo di superare i confini tradizionali tra territorio ed ospedale. Nelle leggi successive, compreso il Progetto obiettivo nazionale tutela salute mentale 1994-96, e quello 1998-2000, e nella legislazione regionale, questo principio viene ribadito e codificato. Il Dipartimento di salute mentale assi- cura la programmazione, la gestione unitaria, il coordinamento di più servizi in un bacino di utenza stabilito. Esso mette insieme attività diverse tra loro per garantire la continuità della cura del paziente quando debba passare da un tipo di istituzione ad un’altra, dal ricovero ospedaliero alla residenza o all’ambulatorio; per facilitare il collegamento tra programmi di prevenzione, di cura e di riabilitazione; per organizzare la risposta più precoce, più rapida (anche nelle condizioni di urgenza), più efficace, mantenendo il più possibile i pazienti nella comunità; infine per garantire equità nel- l’uso delle risorse e nell’accesso alle cure.
[ DIRECT URL ]
Social inequalities and mental health
Francesco Amaddeo, Valeria Donisi
DOI: 10.48291/SISA.56.2.2
Disuguaglianze sociali e salute mentale/Social inequalities and mental health
Francesco Amaddeo, Valeria Donisi
DOI: 10.48291/SISA.56.2.2
Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, Sezione di Psichiatria e Psicologia Clinica, Università di Verona
Parole chiave: salute mentale, servizi per la salute mentale, deprivazione sociale, capitale sociale
RIASSUNTO
Introduzione: l’interesse per gli effetti della povertà e delle disuguaglianze sociali sulla salute degli individui sta sempre più diventando di primaria importanza. Molti economisti e sociologi hanno cercato di dare una definizione precisa del concetto di disuguaglianza. Tra queste, il concetto di “capacità”, suggerito da Amartya Sen, pone l’accento sui bisogni dell’individuo e per questo motivo è particolarmente adatto agli studi nel settore della salute mentale.
Obiettivi: obiettivo del saggio è descrivere i principali studi sulla disuguaglianza nell’ambito della salute mentale.
Metodologia: sono stati analizzati gli studi nazionali ed internazionali presenti nella letteratura scientifica e messi in relazione agli studi condotti in Italia dal nostro gruppo di ricerca. A partire dalla prospettiva di Sen, il concetto di disuguaglianza è stato approfondito in modo più ampio, considerando non solo la deprivazione economica nell’area di vita dei pazienti, ma anche gli aspetti di frammentazione e coesione sociale nonché le risorse in termini di social capital e accessibilità ai servizi.
Risultati: tra le ipotesi esplicative della relazione tra status socio-economico e salute mentale, una suggerisce che la presenza di disturbi possa determinare profondi effetti nelle possibili traiettorie di vita, influendo sulle opportunità di accedere a determinate posizioni lavorative e provocando forme di esclusione sociale (social selection). Una seconda ipotesi vede lo status socio-economico influenzare direttamente lo stato di salute (social causation). Le caratteristiche ecologiche della popolazione, misurate utilizzando un indicatore di disuguaglianza socio-economica (SES), risultano associate con l’utilizzazione delle diverse forme di assistenza offerta dai servizi per la salute mentale. Nei modelli psichiatrici community-based, come quello psichiatrico italiano, la ridotta accessibilità ai servizi è un ulteriore indicatore di disuguaglianza, per studiar- la è necessario considerare l’organizzazione spaziale e funzionale di tutte le componenti del sistema e la loro interazione. La patologia mentale può, a sua volta, costituire un elemento di disuguaglianza come dimostrano gli studi sulla mortalità dei pazienti psichiatrici.
Conclusioni: Gli studi che utilizzano una prospettiva ecologica e sociologica sono utili per pianificare gli interventi per la promozione della salute mentale e di prevenzione delle patologie psichiatriche.
Key words: mental health, mental health services, social deprivation, social capital
SUMMARY
Background: the interest in the effects of poverty and social inequality on the health of individuals is increasingly becoming of paramount importance. Many economists and sociologists have tried to give a precise definition of the concept of inequality. Among these, the concept of “capacity”, suggested by Amartya Sen, focuses on the needs of the individual and for this reason it is particularly suitable for studies in the field of mental health.
Objectives: the aim of the study is to describe the most relevant studies on inequality conducted in the mental health field.
Methodology: international and national studies, from scientific literature, have been analysed and correlated with studies conducted in Italy by our research group. Moving from Sen’s perspective, a broader approach to inequality is considered, by exploring not only the economic deprivation in the area where patients live but also social fragmentation and cohesion and resources like social capital and accessibility to services. Results: among the explanatory hypotheses of the relationship between socio-economic status and mental health, one suggests that the presence of a disorder may result in profound effects in the possible paths of life, thus impacting on the opportunities for access to certain job positions and causing forms of social exclusion (social selection). A second hypothesis sees the socio-economic status as directly influencing the state of health (social causation). The ecological characteristics of the population, measured using an indicator of inequality in socio-economic status (SES), are associated with the utilization of different forms of mental health care. In community-based mental health models, such as the Italian psychiatric services, reduced access to services is a further indicator of inequality, and to study it is necessary to consider the spatial and functional organization of all components of the mental health care system and their interaction. The mental illness can, in turn, be an element of inequality as shown by studies on the mortality of psychiatric patients.
Conclusions: studies using an ecological and sociological perspective are useful for planning interventions to promote mental health and to prevent psychiatric disorders.
[ DIRECT URL ]
The evidence-based approach in mental health: sight sailing between enthusiasm and skepticism
Angelo Barbato
DOI: 10.48291/SISA.56.2.3
L’approccio basato sulle evidenze in salute mentale: navigazione a vista tra entusiasmo e scetticismo
The evidence-based approach in mental health: sight sailing between enthusiasm and skepticism
Angelo Barbato
DOI: 10.48291/SISA.56.2.3
Laboratorio di Epidemiologia e Psichiatria Sociale, Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’, Milano
Parole chiave: salute mentale, studi clinici controllati, trattamento dei disturbi mentali, Indicatori di esito
RIASSUNTO
Obiettivi: analizzare e discutere le implicazioni per la salute mentale dell’approccio basato sulle evidenze, rilevandone flessibilità e applicabilità.
Metodologia: vengono esaminate le implicazioni per la salute mentale dei recenti sviluppi dell’approccio basato sulle evidenze in salute mentale, con particolare riferimento al modello GRADE, che utilizza i dati derivanti non solo dagli studi clinici controllati, ma anche dagli studi osservazionali e valuta la rilevanza degli esiti in relazione al problema clinico identificato, separando la qualità delle evidenze dalla forza delle raccomandazioni, per cui evidenze rilevanti non necessariamente conducono a forti raccomandazioni e viceversa, in funzione di aspetti qualitativi, contestuali o soggettivi. Vengono discussi gli aspetti relativi alla produzione, all’interpretazione e all’uso delle evidenze, sottolineando l’importanza attribuita dall’Or- ganizzazione Mondiale della Sanità agli aspetti etici, alla fattibilità e alla scelta di indicatori di esito che valorizzino il punto di vista degli utenti.
Risultati: l’uso critico dell’approccio basato sulle evidenze in salute mentale non è un processo semplice, richiede una revisione di aspetti fondanti delle premesse, metodologie di ricerca. Esige la formazione degli operatori all’uso delle informazioni da esse derivanti per la formulazione delle indicazioni per la pratica.
Key words: evidence-based mental health, controlled clinical trials, mental health outcomes, mental health care
SUMMARY
Objectives: analyze and discuss the implications for mental health of the evidence based approach, emphasizing flexibility and applicability.
Methodology: are examined the implications for the mental health of the recent developments of for mental health-evidence based approach, with particular reference to GRADE model, using data derived not only from controlled clinical trials, but observational studies and assesses the relevance of the results in relation to the clinical problem identified by separating the quality of evidence on the strength of recommendations, for which relevant evidence does not necessarily lead to strong recommendations, and vice versa, depending on qualitative aspects, contextual or subjective. In the area of mental health are discussed aspects of the manufacture, use and interpretation of evidence, underlining the importance attached by WHO to ethical, feasibility and the choice of outcome indicators that enhance the point of view of users.
Results: the critical use of evidence-based approach to health mental is not a simple process, requiring a revision of the fundamental aspects of the foundations, methodologies research. Requires the training of the use of information derived from them for the formulation of guidelines for practice.
[ DIRECT URL ]
Economic crisis: risk and chance for Mental Health Department
Lucio Ghio, Paolo F. Peloso, Luigi Ferrannini
DOI: 10.48291/SISA.56.2.4
La crisi economica: rischio e opportunità per il Dipartimento di Salute Mentale
Economic crisis: risk and chance for Mental Health Department
Lucio Ghio, Paolo F. Peloso, Luigi Ferrannini
DOI: 10.48291/SISA.56.2.4
Lucio Ghio, IRCSS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino- IST – Genova
Paolo F. Peloso, Luigi Ferrannini, Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, ASL 3 “Genovese”
Parole chiave: psichiatria di comunità, crisi economica, riabilitazione psicosociale, sanità pubblica, tecniche.
RIASSUNTO
Obiettivi: individuare nel contesto dell’attuale crisi economica, problematiche sulle quali avviare una discussione e conseguenti strategie di azione all’interno del Dipartimento di Salute Mentale.
Metodologia: analisi storica, culturale e di contesto dell’organizzazione dei servizi di salute mentale; analisi dei nuovi bisogni assistenziali e di cura.
Risultati: è necessario un investimento in tre principali direzioni. La prima è quella di ricercare un più stretto collegamento col contesto sociale e con le famiglie; La seconda è quella di interpretare il lavoro di salute mentale come un aspetto del lavoro di sanità pubblica, dando quindi la giusta valorizzazione al ruolo di snodo del medico di medicina generale e alle opportunità che l’identificazione e il trattamento precoce della patologia grave potrebbero offrire. La terza è quella di aggiornare le tecniche, in particolare di carattere psicoterapeutico o riabilitativo, alle evidenze scientifiche disponibili, superando atteggiamenti in generale pessimistici e rinunciatari che non trovano giustificazione negli esiti.
La crisi economica interviene in un momento nel quale la psichiatria di comunità deve affrontare problemi che si sono andati consolidando negli anni e aumentare il proprio impegno in alcune aree di rilievo clinico. Riteniamo che essa possa rappresentare uno stimolo per i servizi ad evolvere nelle direzioni indicate, puntando a coniugare efficacia dell’intervento e contenimento dei costi.
Keywords: community mental health, economic crisis, psychosocial rehabilitation, public health, techniques
SUMMARY
Objectives: identified in the current crisis on economic issues such as starting a discussion and subsequent action strategies within the Mental Health Department.
Methodology: analysis of historical, cultural context and organization of Mental Health Service; examination of the new care needs and treatment.
Results: is needed to achieve three main objectives. The first one is to reach a closer connection with the family and the social context of the patients, without which the risks are that the Mental Health Department could be delegated to solve all the patients’ problems and that all the programs of social inclusion may become unfeasible. The second one is to consider the work of mental health in a perspective of public health, enhancing the role of collaboration with General Practitioners as well as the programs of early detection and treatment of severe mental illnesses. The third one is to promote an evidence based update of the techniques, in particular psychotherapy and rehabilitation, in order to overcome not justified pessimistic and discouraged attitudes towards the outcomes of mental illnesses. This economic situation could represent a boost to evolve in the aforementioned directions, assuring efficacy and efficiency of interventions.
[ DIRECT URL ]
Regional models in mental health policies
Mauro Percudani, Giorgio Cerati, Andrea Angelozzi, Gruppo di Lavoro S.I.P.
DOI: 10.48291/SISA.56.2.5
I modelli regionali nelle politiche di salute mentale
Regional models in mental health policies
Mauro Percudani, Giorgio Cerati, Andrea Angelozzi, Gruppo di Lavoro S.I.P.
DOI: 10.48291/SISA.56.2.5
Mauro Percudani
Dipartimento di Salute Mentale A.O. “G. Salvini”, Garbagnate Milanese, Milano
Giorgio Cerati
Dipartimento Salute Mentale, A.O. “Ospedale Civile di Legnano”, Legnano, Milano
Andrea Angelozzi
Dipartimento di Salute Mentale, USSL Treviso
Gruppo di Lavoro S.I.P. (Gruppo di lavoro “Società Italiana di Psichiatria” per la preparazione del Seminario di Legnano 2010)
Parole chiave: salute mentale,organizzazione sanitaria, programmazione regionale, percorsi clinici in psichiatria
RIASSUNTO
Obiettivi: la regionalizzazione dei sistemi sanitari ha prodotto scenari diversi nelle regioni, ove il modo di intendere l’organizzazione dei servizi cambia in modo significativo. L’articolo si pone l’obiettivo di presentare gli indirizzi e i programmi proposti delle diverse Regioni in tema di salute mentale.
Metodologia: sulla base di una griglia che ha fatto da questionario per una rilevazione omogenea e sistematica di dati avviata dalla Società Italiana di Psichiatria (SIP), sono stati raccolti ed analizzati i contributi inviati da diverse Sezioni Regionali relativamente alle normative regionali più recenti (Progetto Obiettivo / Piano Regionali sulla Salute Mentale).
Risultati: i risultati dell’indagine vengono presentati sulla base di tre aspetti principali: i) Identità, strutture e attività del Dipartimento di salute mentale nell’ambito della pianificazione regionale; ii) il Dipartimento di salute mentale nel contesto dell’ospedale, del territorio e delle aree di confine; iii) i percorsi clinici e riabilitativi, le strategie di presa in carico, i “nuovi” bisogni.
Key Words: mental health, health policy; regional organisational models, clinical pathways in psichiatry
SUMMARY
Objectives: recent national legislation emphasizes the role of the Regions in the organisation of health care activities. There is a wide variation across the Italian regions in the organisational models devoted to community psychiatry. This article aims to describe different regional models of mental health care in the Italian regions.
Methodology: a questionnaire has been carried out to investigate organisational model for community psychiatric care and regional legislation in different Italian regions. The research has been implemented under the direction of Italian College of Psychiatrists (Società Italiana di Psichiatria).
Results: the article presents the main contents of the investigation considering three topics: i) policy, structures and activities of mental health departments; ii) the activities of mental health departments within the organisational framework for hospital and community care; iii) clinical and rehabilitative pathways of care, strategies of integrated treatment for patients with severe mental disorders, innovation and new models of care.
[ DIRECT URL ]
The basic levels of care (LEA) for mental health
Bruno Benigni
DOI: 10.48291/SISA.56.2.6
I livelli essenziali di assistenza (LEA) per la salute mentale / The basic levels of care (LEA) for mental health
Bruno Benigni
DOI: 10.48291/SISA.56.2.6
Presidente del Centro ”Franco Basaglia” di Arezzo
Parole chiave: livelli essenziali di assistenza (LEA) per la salute mentale, percorsi assistenziali per i LEA, standard dei servizi, garanzie costituzionali e democratiche
RIASSUNTO
Obiettivi: contribuire alla ridefinizione del diritto alla salute mentale dei cittadini tramite una nuova impostazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) previsti dalla lettera m) dell’articolo 117 della Costituzione italiana.
Metodologia: dalla storia del diritto alla salute mentale alla ricognizione dei bisogni attuali in una società in profonda trasformazione. Dalla tassonomia delle prestazioni ai percorsi per la salute mentale con la declaratoria delle competenze delle Istituzioni interessate ( Stato, Regioni e Province autonome, Aziende sanitarie locali), con la definizione degli standard di servizi, con la quantificazione delle risorse finanziarie stanziate e con la istituzione di Autority di garanzia.
Risultati: la definizione dei nuovi LEA è affidata al Parlamento italiano e, dunque, alle forze politiche cui è richiesta una nuova cultura dello sviluppo del Paese fondato sulla centralità e qualità del welfare, sui diritti universali delle persone e sulla partecipazione dei cittadini.
Conclusioni: il diritto alla salute mentale del cittadino ha bisogno di una forte mobilitazione dei soggetti sociali interessati i quali possono trovare in una mappa condivisa di Livelli essenziali di servizi una loro unità sostanziale e la spinta propulsiva per un serrato confronto con le Istituzioni cui compete l’applica- zione della Costituzione italiana.
Key words: essential levels of care (LEA) for mental health care pathways for LEA, service standards, democratic and constitutional guarantees
SUMMARY
Objectives: to contribute to the redefinition of the citizen’s right of mental health, through a new layout of the Essential Levels of Assistance (LEA) as in the letter M) of Article 117 of the Italian Constitution.
Methods: from an historic overview of the Right for mental health, to the acknowledgement of current needs in a social profound transformation. From the Taxonomy of contributions to Mental Health’s paths, with the competent support of the interested institutions (State, Region, provincial administrations, local Mental Health committees), through the redefinition of Services standards, the quantification of the available financial resources and the institution of an Authority of Security.
Results: the redefinition of the new LEA is entrusted to the Italian Parliament and Italian political forces, who are expected to provide a new paradigm for state development, based on a central and solid Welfare, on universal rights and on citizen’s direct participation.
Conclusions: citizen’s Right for Mental Health needs a strong mobilization of the interested social subjects, who should find, through a shared plan for essential services Levels, a substantial unity and the propulsive boost for a productive dialogue with the legal institutions in charge of the application of the Italian Constitution.
[ DIRECT URL ]
The task of psychiatric Services and Primary Care in mental patients care
Fabrizio Asioli
DOI: 10.48291/SISA.56.2.7
Il ruolo dei Servizi Specialistici e delle Cure Primarie nella assistenza ai pazienti con disturbi mentali
The task of psychiatric Services and Primary Care in mental patients care
Fabrizio Asioli
DOI: 10.48291/SISA.56.2.7
Scuola di specializzazione in psichiatria, Università degli Studi di Bologna
Parole chiave: assistenza ai pazienti con disturbi mentali, servizi di psichiatria nella comunità, cure primarie, esperienza italiana
RIASSUNTO
Obiettivi: una buona integrazione dei Servizi specialistici di psichiatria con il sistema delle Cure primarie è indispensabile per la qualità della assistenza comunitaria rivolta ai pazienti con disturbi mentali. Viene presentata e discussa la esperienza in ltalia a confronto con quanto accade in altri Paesi.
Metodologia: viene compiuta una rassegna della letteratura ed una valutazione delle esperienze italiane alla luce delle raccomandazioni sulla salute mentale della Organizzazione Mondiale della Sanità.
Risultati: la esperienza italiana si caratterizza per una notevole eterogeneità; sono presenti esperienze significative solo in circa la metà delle Regioni. Là dove sono state sviluppate esperienze di collaborazione, queste non si differenziano da quanto realizzato anche in altri Paesi e da quanto viene raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità
Key words: mental patients care, community psychiatric services, primary care, italian experience
SUMMARY
Objectives: a good integration between Psychiatric Community Services and Primary Care is required for an high quality psychiatric care to mental patients. Actual situation in ltaly is presented and discussed.
Methodology: review of literature and evaluation of italian experiences according to World Health Organization recommendations on mental health.
Results: italian situation is typically heterogeneous; significant experiences have been developed only in about 50% of italian Region. Where developed, collaborative experiences are not different from what realized in other coutries and recommended by World Health Organization.
[ DIRECT URL ]
The information system as a tool for assessing the quality of care in mental health services
Antonio Lora
DOI: 10.48291/SISA.56.2.8
Il sistema informativo come strumento di valutazione della qualità della cura nei servizi di salute mentale
The information system as a tool for assessing the quality of care in mental health services
Antonio Lora
DOI: 10.48291/SISA.56.2.8
Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica
Parole chiave: sistema informativo per la salute mentale, qualità della cura
RIASSUNTO
Obiettivo: analizzare l’utilizzo del sistema informative per la salute mentale in alcune dimensioni chiave per la valutazione dei servizi di salute mentale: l’accessibilità, i pattern di trattamento e la continuità della cura, l’appropriatezza dei trattamenti.
Strumenti: vengono descritti alcuni esempi di valutazione della qualità della cura, tratti dal sistema informa- tivo per la salute mentale di Regione Lombardia.
Risultati: il sistema informativo rappresenta uno strumento indispensabile per valutare la qualità della cura, routinariamente e senza carichi di lavoro aggiuntivi per gli operatori.
Key words: mental health information system, quality of care
SUMMARY
Objectives: to analyze the usefulness of the mental health information system for evaluating some dimensions of quality of care in mental health: accessibility, patterns and continuity of care, appropriateness of treatments.
Methodology: some examples from the mental health information system in Regione Lombardia are described. Results: mental health information system is a needed tool for evaluating quality of care in mental health services routinely and without burden for professionals.
[ DIRECT URL ]
Research and innovative practices in mental health services: the recovery movement
Elisabetta Rossi
DOI: 10.48291/SISA.56.2.9
Ricerca e pratiche innovative nei servizi di salute mentale: il recovery movement
Research and innovative practices in mental health services: the recovery movement
Elisabetta Rossi
DOI: 10.48291/SISA.56.2.9
Dipartimento di Salute Mentale AUSL n. 2 Perugia
Parole chiave: recovery, diritti degli utenti, esperienze soggettive, valutazione dei servizi
RIASSUNTO
Lo sviluppo nel contesto italiano, in quello europeo ed in alcune aree extraeuropee del mondo anglosassone (Canada, Australia), del modello dei servizi di salute mentale di comunità ha comportato il concentrarsi di settori della ricerca sulla valutazione di tali servizi, ed in questo ambito, il tema del coinvolgimento degli utenti nella pianificazione e nella valutazione dei servizi stessi è venuto alla ribalta negli ultimi anni. La lunga transizione sociale, economica e di welfare che stiamo vivendo e la pressione che esercita sui servizi di salute mentale suggerisce una forte necessità di innovazione. I concetti alla base del “recovery movement” ed il loro riflesso sia sulla ricerca scientifica che sulla pratica dei servizi di salute mentale giocano un ruolo importante a tale riguardo.
Obiettivi: esaminare i principali contenuti delle attività di ricerca e delle pratiche centrate intorno al tema del “recovery”.
Metodologia: attraverso un esame della letteratura scientifica, vengono considerate le tematiche connesse con il “recovery movement”.
Risultati: il tema analizzato presenta peculiari caratteristiche di continuità con i principi e le esperienze della psichiatria antiistituzionale, sia per quanto attiene al tema dei diritti e della libertà nella cura, sia per quanto attiene al rinnovarsi dei contenuti, dei metodi e delle competenze nelle attività preventive e terapeutiche dei servizi di salute mentale. Esso mostra un forte potenziale “valutativo” sulle pratiche attuali e di arricchimento della cultura dei servizi, nell’ottica di un cambiamento di prospettiva rispetto all’approccio ai disturbi psichici, e nel riorientare i servizi a confronto con i nuovi bisogni ed il diverso esprimersi della soggettività individuale, e della sensibilità sociale.
Key words: recovery, users’ rights, subjective experience, services evaluation
SUMMARY
In Italy, in Europe and in all the countries transforming their institutional service provision into community- oriented care models the role of patient involvement in the planning and evaluation of mental health care has come to the forefront over the last years. The current social and economic situation and the pressure it exerts on the model of community mental health services suggests strongly the need for innovation. Concepts that support the “recovery movement” and their reflection both in scientific research than in practice of mental health services, play an important role in this regard.
Objectives: to review research and practice centered around the topic of “recovery”.
Methodology: through an overview of the scientific literature, are considered the principles and practices connected with the “recovery movement”.
Results: personal recovery could produce a great impact on the renewal of the practice of mental health services. It presents peculiar characteristics of continuity with the principles and experiences of anti- institutional psychiatry, both with respect to the topic of rights and freedom in the care, both as regards the renewal of the contents, methods and skills in preventive and therapeutic activities of mental health services. The topic in question shows a high potential for evaluation of current practices and services and reorienting services in comparison with new needs, and new expression of individual subjectivity and social sensitivity.
[ DIRECT URL ]
Born to read and child development
Sandro Bianchi, Corrado Rossetti, Giulia Mancini
DOI: 10.48291/SISA.56.2.10
Nati per leggere e lo sviluppo del bambino
Born to read and child development
Sandro Bianchi, Corrado Rossetti, Giulia Mancini
DOI: 10.48291/SISA.56.2.10
Sandro Bianchi
Pediatra di Famiglia, Perugia
Corrado Rossetti
Pediatra, Coordinatore Gruppo Territorio della Rete Regionale Umbra Materno- Infantile
Giulia Mancini
Laureanda in Medicina e Chirurgia, Università di Perugia
Parole chiave: Progetto nazionale “Nati per leggere”, lettura ad alta voce, promozione della salute del bambino
RIASSUNTO
Obiettivi: presentare il progetto nazionale “Nati per leggere” ed evidenziare la rilevanza della lettura ad alta voce alla luce dei più recenti studi sull’apprendimento e lo sviluppo cognitivo e psichico nel bambino.
Metodologia: analisi del rapporto tra lettura sviluppo del vocabolario, sviluppo della competenza fonologica e apprendimento.
Risultati: il progetto coinvolge il pediatra nella funzione educativa e di supporto alla figura genitoriale, in collaborazione con le biblioteche locale con il sostegno dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche). “Nati per leggere” si propone quale forma di nuova alleanza intesettoriale per la promozione della salute del bambino.
Key words: national Project “Born to read”, reading aloud, child health promotion
SUMMARY
Objectives: to present the national project “Born to Read” and highlight the importance of reading aloud in light of more recent studies on learning and cognitive and emotional development in children.
Methodology: analysis of the relationship between reading vocabulary development, development of phonological skills and learning.
Results: the project involves the pediatricians in the educational and support the parental figure, in collaboration with local libraries with the support of AIB (Italian Library Association). “Born to Read” is proposed as a new form of alliance intersettrial for the promotion of child health.
[ DIRECT URL ]