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Alimentazione: alla ricerca del senso perduto
Nutrition: in search of the lost sense
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.60.3.1
Oblio e (falsa) rinascita dell’alimentazione
Oblivion and (false) nutrition rebirth
Luciano Giacché
DOI: 10.48291/SISA.60.3.2
Antropologo
Parole chiave: falso revival, eccesso, cibi spazzatura, enogastronomia
RIASSUNTO
Il contributo propone spunti di analisi sul significato del termine alimentazione alla luce della “mutazione” socio- antropologica della società contemporanea. Il vocabolario mutuato dall’inglese applicato a concetti, contesti, contenuti dell’alimentazione ha smantellato quella che era una preziosa tradizione caratterizzante il nostro Paese; lo stesso cambiamento semantico della parola dieta da regola di vita a imperativo categorico di wellness; ridondanza di cibi spazzatura sui banchi dei supermercati, criticità per le piccole produzioni nazionali ad adeguarsi a normative pur garanti; focalizzazione sull’economia dell’enogastronomia e non sulla nutrizione come fattore di salute e benessere. Questi alcuni dei temi che sollecitano ai lettori interrogativi sul rapporto tra alimentazione-società- salute-economia.
Key words: false revival, excess, junk foods, eno-gastronomy
SUMMARY
This contribution aims to analyse the meaning of the term nutrition in the light of the socio-anthropological “mutation” of contemporary society. The vocabulary borrowed from English and applied to concepts, contexts, contents of nutrition has dismantled what was a valuable tradition of our Country; the semantic change itself of the word diet, whose meaning shifted from rule of life to a categorical imperative of wellness; abundance of junk food, difficulties for producers to comply with the regulations; a focus on the economy of eno-gastronomy, not on nutrition as a factor of health and wellbeing. These are some of the topics that make the readers wonder about the relationship between nutrition-society-health-economy.
Alimenti e salute, uno sguardo d’assieme
Nutrition and health, an overall look
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.60.3.3
Parole chiave: fattori di rischio negli alimenti, il cammino ambientale degli alimenti, leggi e regole, informazione
RIASSUNTO
Gli alimenti sono strettamente connessi con l’ambiente fisico, sociale ed economico. L’articolo, muovendo da questa premessa, si pone l’obiettivo di presentare i numerosi fattori di rischio per la salute che si accumulano negli alimenti nel lungo iter che va dalla produzione al consumo. Contemporaneamente compie una sorta di HACCP globale che evidenzia punti critici e responsabilità nelle diverse tappe. Un’informazione continua e mirata alla popolazione, una legislazione chiara e tempestiva costituiscono i due elementi centrali in un’ottica di sanità pubblica ed educazione alla salute.
Key words: food’s risk factors, the long way in the environment, laws and rules, information
SUMMARY
The different kinds of food are strictly connected with the physical, social and economic environment. The objective of this article, starting from this precondition, demonstrates the numerous risk factors to health collected in the long process that goes from production to consumption. A kind of global HACCP highlights problems and responsibilities in the different phases of such a long way. A sort of continuous information intended to the population and a clear and timely legislation represent the two basic elements for public health and health education.
autore per la corrispondenza: lambertobrizia@gmail.com
Promozione dei consumi di frutta e verdura in bambini e adolescenti: quale efficacia, quanta efficacia
How is childrens’ and adolescents’ promotion of fruit and vegetables consumption really effective?
Guglielmo Bonaccorsi
DOI: 10.48291/SISA.60.3.4
Dipartimento di Medicina sperimentale e Clinica – Health Services Research Unit
Università degli Studi di Firenze
Parole chiave: frutta, verdura, promozione, bambini, adolescenti
RIASSUNTO
Obiettivi: la promozione del consumo di frutta e di verdura, in particolare nelle classi di età precoci, è quasi unanimemente considerata uno dei provvedimenti nutrizionali più validi nella prevenzione di patologie cronico- degenerative dell’età adulta; quali siano gli interventi più efficaci per ottenere un incremento dei consumi vegetofruttariani resta però una materia ancora aperta alla ricerca scientifica.
Metodi: disamina delle revisioni di letteratura pubblicate a partire dal 2000 per discriminare quali azioni/interventi di sanità pubblica abbiano dimostrato le prove di efficacia più solide.
Risultati: ad oggi, esiste ancora una relativa carenza di studi di alta qualità metodologica che siano in grado di “pesare” quali siano gli interventi più efficaci per incrementare il consumo di frutta e verdura, particolarmente in bambini e adolescenti.
Conclusioni: esiste notevole spazio perché policy maker, ricercatori e professionisti della salute lavorino per svilup- pare e valutare iniziative volte alla promozione efficace del consumo vegetofruttariano, in particolare in tale fascia di età.
Key words: fruits, vegetables, promotion, children, adolescents
SUMMARY
Objectives: the promotion of fruit and vegetable consumption, particularly in the early age groups, is almost unan- imously considered among of the most effective nutritional actions in the prevention of chronic degenerative diseases of adulthood, but the most effective, evidence based, interventions to obtain an increase of these foodstuffs still remain a matter of debate.
Methods: examination of the main scientific reviews published after 2000 in order to discriminate which actions/ public health interventions have shown the best evidence of effectiveness in promoting fruit and veggies consumption. Results: to date, there is still a relative lack of high quality methodological studies that are able to “weigh” which are the most effective interventions to increase fruit and vegetable consumption.
Conclusions: there is enough room for policy makers, researchers and health professionals to work together with the aim of developing and evaluating initiatives to promote fruit and veggies consumption, particularly in children and adolescents.
Autore per corrispondenza: Guglielmo Bonaccorsi, Dipartimento di Medicina sperimentale e Clinica, Health Services Research Unit; Università degli Studi di Firenze Viale GB Morgagni, 48 – 50134 Firenze (FI) guglielmo.bonaccorsi@unifi.it – tel. +390552751046
Assaggia e osserva per il consumo consapevole nella scuola
Taste and watch for an aware food consumption in the school
Emilia Guberti*, Monica Negosanti*, Chiara Rizzoli*, Elena Aprile*, Alessandro Lubisco** Rossella Sacchetti***
DOI: 10.48291/SISA.60.3.5
*Unità Operativa Complessa Igiene Alimenti e Nutrizione Dipartimento di Sanità pubblica, Azienda USL di Bologna
** Dipartimento di Scienze Statistiche “Paolo Fortunati”, Università di Bologna
*** Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”, Università di Bologna
Parole chiave: ristorazione scolastica, scarti alimentari, progettazione partecipata, educazione alimentare
RIASSUNTO
Obiettivi: verificare i consumi della mensa scolastica e il gradimento delle diverse preparazioni da parte degli alunni, favorendo negli stessi una maggiore consapevolezza sul cibo consumato/scartato anche in relazione al consumo della prima colazione e dello spuntino di metà mattina; testare strumenti e modalità di gradimento e scarti della mensa scolastica utili a sviluppare strategie efficaci di gestione e di educazione mirate alla prevenzione o riduzione degli scarti.
Metodi: l’istanza di alcuni genitori preoccupati degli ingenti scarti alimentari della ristorazione scolastica ha dato luogo ad una progettazione partecipata che ha visto l’attiva collaborazione fra asse sanitario (SIAN Azienda USL di Bologna), asse educativo (Scuola, Università) e asse sociale (genitori delle classi coinvolte, ditta di ristorazione scolastica e amministrazione locale). Sono stati predisposti due questionari: uno relativo al gradimento ed al consumo dei pasti somministrati e l’altro relativo al consumo della prima colazione e dello spuntino di metà mattina. Fra marzo e maggio 2015 un centinaio di bambini di 3° e 4° classi primarie di due scuole di Bologna, hanno compilato a fine pasto i questionari con il supporto degli insegnanti e delle dietiste dell’UO Igiene Alimenti e Nutrizione in veste di osservatori. Pane e frutta avanzati ed ancora edibili, erano invece destinati alla merenda pomeridiana o al recupero a fini benefici. Le tappe del progetto sono state documentate con un video che testimonia il coinvolgimento dei protagonisti. I risultati elaborati sono stati riportati ai partecipanti al progetto per una riflessione condivisa che ha portato all’avvio di una progettazione per i successivi anni scolastici.
Risultati: in oltre 30 giorni di rilevazione sono stati esaminati 2069 profili alimentari (colazione, merenda mattutina e pranzo). È emerso che mediamente sono stati consumati circa i tre quarti dei primi e dei secondi piatti, mentre il consumo di contorni, pane e frutta è stato di circa la metà. Chi fa una colazione e/o uno spuntino adeguato mediamente ha un consumo maggiore sia del primo che del secondo ma anche di contorno e frutta. Di particolare interesse alcune differenze registrate nelle due scuole interessate dal progetto. In una delle due scuole si è registrato un consumo dei pasti (così come della prima colazione e degli spuntini adeguati) nettamente superiore rispetto all’altra arrivando ad essere quasi il doppio per il contorno (76 vs 43%) e la frutta (64 vs 38%). Lo stile educativo degli insegnanti durante il consumo del pasto, più partecipe ed autorevole, sembra alla base di tale differenza registrata in scuole analoghe per contesto ambientale e socio economico.
Conclusioni: i questionari utilizzati sono risultati semplici e ben accetti dai bambini che hanno partecipato con molto impegno; renderli protagonisti attivi diplomandoli “piccoli assaggiatori” è stato un punto di forza del progetto. Il progetto ha consentito di far toccare con mano ai diversi protagonisti (educatori, ragazzi, genitori, ristorazione scolastica, ente locale ed ASL) i fattori che condizionano gradimento e scarti della ristorazione scolastica. Si è deciso di proseguire con la progettazione partecipata fra le diverse componenti (educativa, sanitaria e sociale) ed è in fase di avanzata realizzazione un progetto diretto a tutte le scuole del Comune di Bologna teso a favorire il consumo di spuntini adeguati anche attraverso l’offerta sistematica della frutta come spuntino e a realizzare un sistema di monitoraggio degli scarti utile a orientare gli interventi di educazione alimentare e l’offerta della ristorazione scolastica sempre più impegnata a conciliare menù salutari e gradimento degli utenti.
Key words: scholastic foodservice, food waste, joint planning, nutritional education.
SUMMARY
Objectives: monitor school meals and students’ appreciation of the different food preparations, promoting their awareness about food use/waste, also in relationship with breakfast and morning snacks. Test tools, determine approval rating, and measure food waste in school canteens in order to develop effective strategies for management and education about prevention or reduction of food waste.
Methods: a movement started by parents and teachers, who were worried about excessive food waste in schools, saw the development of an active collaboration between healthcare (SIAN, Bologna’s USL Agency), education (school) and society (parents of the involved classes, company for the scholastic foodservice and local administration). Two questionnaires were prepared, one about the appreciation and consumption of provided meals, and the other about the consumption of breakfast and morning snacks. Between March and May in 2015, a hundred 3rd and 4th grade children filled out the questionnaires at the end of the provided meal, with the help of teachers and UO Hygiene Food and Nutrition’ dietitians as observers. Leftover bread and fruits that were still edible were used as afternoon snacks or rescued for charity. Each phase of the project was recorded on videotape in order to prove the main involvement of all parties mentioned. The analyzed results were reported to all the participants of the project and were discussed jointly, beginning the planning for following school years.
Results: during more than 30 days, 2069 nutritional profiles were examined (breakfast, morning snack, and lunch). From these data, it could be seen that about 3⁄4 of the first and the second courses were eaten, while side dishes’, breads’, and fruits’, consumption was at about half. Those who had a proper breakfast and/or morning snack ate, on average, a greater quantity of first and second dishes, and also side dishes and fruits. Interestingly, some differences emerged between the two schools involved in the project. In one of the two schools a significantly higher meal consumption (as well as breakfast and morning snacks) was recorded, reaching a two-fold difference for both second dishes (80% vs 40%) and fruits (70% vs 35%). The active and authoritative teaching style of teachers during meals seems to be the basis for the observed difference between schools with equal socioeconomic status. Conclusions: the questionnaires used turned out to be simple and well accepted by the children, who participated with enthusiasm. A strong point of the project was making them active parts of the process and awarding them with the title of “little tasters”. The project allowed all the participants (teachers, students, parents, scholastic foodservice, local administration and ASL) to see the factors that impact on the acceptance of food choice, and the waste of uneaten food at scholastic foodservices. It has been decided to continue with joint planning between the education, healthcare, and social components, and a project for all the schools of Bologna is now at an advanced stage of planning. This project aims to promote the consumption of proper snacks, by offering fruits as a snack, and to create a system to monitor food waste that can be useful to guide both nutritional education interventions, and food choices offered by scholastic foodservices, which are focusing more and more on reaching a balance between offering healthy food and maximizing customer satisfaction.
Autore per corrispondenza: emilia.guberti@gmail.com
Programma “Formazione Educazione Dieta” (FED) per la promozione della Dieta Mediterranea
Program “Formazione Educazione Dieta” (FED) aimed at the promotion of Mediterranean Diet
Salvatore Requirez 1, Francesco Leonardi 2, Giuseppe Carruba 3, Pietro Di Fiore 4, Daniela Falconeri 5,
Elena Alonzo 6
DOI: 10.48291/SISA.60.3.6
1 Dirigente Servizio 5 DASOE Regione Sicilia
2 Vice-Presidente Nazionale Food Education Italy (FEI)
3 Responsabile UO Servizio di Internazionalizzazione e Ricerca Sanitaria ARNAS Civico Palermo 4 Responsabile Centro Obesità ASP Palermo
5 Dirigente Medico CEFPAS Caltanissetta
6 Direttore Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione ASP Catania
Parole Chiave: dieta mediterranea, prevenzione e controllo delle malattie croniche non trasmissibili, promozione della salute, attività fisica
RIASSUNTO
Obiettivi: l’Assessorato della Salute (DASOE Servizio 5) della Regione Siciliana ha avviato il Programma “Formazione Educazione e Dieta” (FED), volto alla promozione ed alla diffusione di stili di vita salutari, ispirati alla Dieta Mediterranea.
Metodi: il punto di forza metodologico del FED è l’aver pianificato un intervento di prevenzione e promozione della salute, basato su due elementi strategici: una programmazione centralizzata e rimodulabile in base agli indicatori di esito; una azione pluriennale, con attività cadenzate su tutta la rete territoriale regionale (sanitaria, scolastica ed agro-alimentare); il “Programma” è sinergicamente incentrato: a) su un solido percorso formativo, finalizzato a qualificare figure esperte di formatori/educatori capaci di incidere sul cambiamento culturale, sui comportamenti e sugli stili di vita della popolazione, agendo specificatamente nei riguardi dei diversi destinatari, secondo metodologie e contenuti appropriati ed evidence based; b) sull’attivazione di reti territoriali, atte a favorire interventi capillari sul territorio regionale. Snodo peculiare del programma è stato la costituzione di un Tavolo Tecnico Regionale composto da un team di esperti che, con un approccio multi professionale integrato, ha dato “centralità e univocità di indirizzo” al programma operativo e formativo, rendendolo omogeneamente applicabile nelle diverse realtà organizzative del territorio siciliano.
Risultati: in atto, si riporta, quale indicatore di processo, l’esito relativo all’attività formativa (di I e di II livello) sinora svolta; gli indicatori di esito saranno disponibili alla conclusione del percorso regionale, ancora in itinere. Il Programma è stato presentato nel 2015 presso la sede Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed è in fase di valutazione la stipula di un Protocollo di Intesa tra la Regione Siciliana e l’OMS, nell’ambito di un processo di internazionalizzazione del programma.
Conclusioni: si ritiene che il Programma FED, attraverso un’attività di formazione pluriennale e l’attivazione di Reti Integrate Territoriali, potrà consentire quel cambiamento culturale necessario per indurre positive modifiche nello stile di vita ed, in particolare, nei comportamenti alimentari, con conseguente miglioramento dello stato di salute della popolazione siciliana. Lo stesso, si profila come valido strumento operativo per supportare il Piano Re- gionale della Prevenzione nell’ambito del Macro Obiettivo 1 (contrasto all’insorgenza delle MCNT), diventando piattaforma sperimentata di sviluppo di un ben più ampio progetto destinato alla popolazione sana, con la finalità di evitare/ritardare il manifestarsi clinico delle principali malattie cronico degenerative, ad alto impatto economico-sociale ed epidemiologico.
Key Words: Mediterranean Diet, Prevention and Control of Non-Communicable Diseases, Health Promotion, Physical Activity
SUMMARY
Objectives: the Department of Health (DASOE, Division 5) of Sicilian Region has initiated the Program “For- mazione Educazione Dieta” (FED), aimed at the promotion and seminal diffusion of healthy lifestyles, according to the Mediterranean Diet.
Methods: the major methodological strength of the FED program consists in an intervention of health prevention and promotion based upon two strategic elements: a centralized planning adjustable according to outcome indica- tors; a multi-year action, with cyclic activities throughout the three regional territorial network (health, education and agribusiness); the “Program” is synergistically focused on: (a) a solid training program, aimed at qualifying people to become expert figures of trainers/educators able to impact on the cultural changes, behaviours and life- styles of population, by acting specifically on the various recipients, in accordance with appropriate methodologies and contents evidence-based; (b) the activation of local networks built to promote capillary activities in the regional territory. An essential junction of the program of a Regional Technical Board consisting of a team of experts has been established. Using an integrated multi-professional approach, the experts must have developed an operational and training program with centrality and uniqueness of address, making it uniformly applicable to the distinct organizational realities of the Sicilian territory.
Results: here we report, as a process indicator, the result of training activities (I and II level) carried out so far; the outcome indicators will be available at the conclusion of the regional path, which is still ongoing. The program has also been presented in 2015 at the European Headquarters of the WHO and the signing of a Memorandum of Understanding between the Sicilian Region and the WHO is being evaluated as part of the program’s internationalization.
Conclusions: we believe that through a multi-year training activity and implementation of integrated territorial networks, the FED program will enable the cultural change needed to induce positive changes in lifestyle and, in particular, in eating behaviour, with a consequent health improvement of the Sicilian population. The FED itself looms as a valid operational instrument supporting the Regional Prevention Plan under the Macro Objective 1 (contrast the onset of MCNT), thus becoming a validated platform to develop a much larger project addressed to healthy population, with aims to prevent/delay the clinical onset of major chronic diseases having high epidemiological, economic and social impact.
Autore per corrispondenza: Elena Alonzo, Via Gaetano Sanfilippo n. 19 – Catania, 3346404628 alonzo.elena@tiscali.it
Più frutta e verdura in movimento … e meno sale ma iodato nelle scuole. Esperienze locali del Piano di Prevenzione Regione Lazio
Let’s Move with fruit and vegetable… and less but iodized salt in school setting. Local experience for Prevention Plan in Lazio Region
Giulia Cairella, Luciana Olivieri 1, Angela Marchetti 2, Barbara Baccari 2, Sabrina Di Santo 2,
Serena Moscatelli 2, Luciana Sonni 2, Giuseppe De Angelis 3
DOI: 10.48291/SISA.60.3.7
UOSD Igiene degli Alimenti, della Nutrizione e della Sicurezza Alimentare Dipartimento di Prevenzione ASL Roma 2
1 UOC Vaccinazioni e Screening Dipartimento di Prevenzione ASL Roma 2
2 UOS Sorveglianza Nutrizionale Dipartimento di Prevenzione ASL Roma 2
3 Dipartimento di Prevenzione ASL Roma 2
Parole chiave: frutta e verdura, sale iodato, prevenzione, scuola
RIASSUNTO
Obiettivi: il progetto è realizzato in una ASL romana nell’ambito delle attività del Piano di Prevenzione Regione Lazio 2014-2018 previste nel setting scuola primaria e secondaria di I grado per la promozione del consumo di frutta e verdura, dell’attività motoria e la comunicazione sul tema meno sale ma iodato.
Metodi: sono state svolte attività di 1) formazione/informazione degli insegnanti; 2) lancio del progetto con testi- monial; 3) educazione degli studenti da parte degli insegnanti in classe; 4) attività pratiche degli studenti (labo- ratori/giochi/esperienze concrete/concorso regionale); è previsto anche l’utilizzo educativo di risorse tecnologiche come una piattaforma web regionale realizzata ad hoc. Il coinvolgimento delle famiglie è stato realizzato attraverso la distribuzione di materiali, l’utilizzo del web e la presentazione del progetto ai rappresentanti dei genitori e/o Commissioni Mensa.
Risultati: nell’anno scolastico 2015/2016 hanno realizzato il progetto n. 7 classi terze elementari e n. 8 classi della scuola secondaria di primo grado; gli insegnanti complessivamente formati sono stati 46.
Conclusioni: i temi dell’alimentazione e dell’attività motoria sono percepiti come rilevanti sia dagli insegnanti che dagli studenti e le attività previste sono state regolarmente svolte in classe, integrandosi in diverse materie curricu- lari. L’utilizzo di testimonial, l’accesso ad una piattaforma web per gli insegnanti e gli studenti, nonché la disponi- bilità di materiali per il lavoro pratico in classe sono stati i punti di forza del progetto.
Key Words: fruit and vegetable, iodized salt, prevention, school
SUMMARY
Objectives: the project has been developed and implemented by the Local Health Department as part of the 2014- 2018 Prevention Plan for Lazio, described within the Primary and Secondary School setting for the promotion of fruit and vegetables consumption, physical activity and the reduction of salt consumption, while preferring the iodized salt.
Methods: the following activities have been organized: 1) education/information with teachers; 2) project launch with testimonials; 3) student education by the teachers in the classroom; 4) activities involving students (work- shops/games/direct experiences/regional contest); additional technological resources will be employed, such as the launch of an ad hoc web site. Families have also been involved through the distribution of material, web reach and project introduction to the parents representatives and/or Canteen management.
Results: during the 2015-2016 academic year, seven classes from primary school and eight classes from first grade in secondary school carried out the project. Forty six teachers have taken part in the training courses.
Conclusions: dieting and exercising have been overall perceived as relevant both by teachers and students and the additional subjects and themes have been introduced smoothly to the curriculums. Testimonials, web reach and materials used in class have been the key aspects contributing to the success.
Autore per corrispondenza: Giulia Cairella, Via Oreste Tommasini 13 – 00162, Roma 3483393247
e-mail: giuliacairella@gmail.com
Alcologia e Promozione della Salute: evidenze, criticità e prospettive
Alcohology and Health Promotion: evidence, critical issues and perspectives
Luciano Bondi
DOI: 10.48291/SISA.60.3.8
Servizio di Alcologia Interdistrettuale USL Umbria 1- Perugia
Parole chiave: alcologia, prevenzione, promozione della salute, efficacia degli interventi
RIASSUNTO
Il consumo di alcol è uno dei maggiori fattori evitabili di rischio per la salute in Italia: è causa di circa 200 diver- se malattie, del 7,4% di tutte le disabilità e delle morti premature. Agire sui fattori che influenzano il consumo rischioso e dannoso di alcol costituisce una priorità: le Istituzioni Internazionali di tutela della salute esprimono consenso sulla necessità di adottare un approccio rivolto alla popolazione generale a cui affiancare interventi spe- cifici per le categorie a maggiore rischio, basato su politiche e programmi caratterizzati da requisiti di efficacia e da favorevole rapporto costo/efficacia. La promozione della salute nei giovani costituisce uno dei cardini della prevenzione mirata alla salutogenesi e all’empowerment dei futuri cittadini: risultano efficaci per la prevenzione del consumo di alcolici a rischio gli interventi condotti nell’ambiente scolastico che riguardano più di una compo- nente, utilizzano un approccio interattivo, si basano sui concetti dell’influenza sociale e mirano allo sviluppo delle life skills coinvolgendo il nucleo familiare del ragazzo, la comunità e la scuola.
Key words: alcohology, prevention, health promotion, evidence-based interventions
SUMMARY
Alcohol use is one of the most important avoidable risk factors for health in Italy, being responsible for about 200 different diseases, 7.4% of all disabilities and premature deaths. Acting on the factors influencing the hazardous and harmful use of alcohol is a priority. International Institutions for health protection express a consensus on the need to adopt an approach which is aimed at the general population and supported by specific interventions for the subpopulations with an increased risk, all based on policies and programs with the requirements for effectiveness and cost/effectiveness. Health promotion among young people is a cornerstone of prevention aimed at salutogenesis and the empowerment of future citizens: interventions conducted in the school environment comprising more than one component, using an interactive approach based on the concepts of social influence and aimed at the development of life skills, involving the family, the community and the school are effective for the prevention of the hazardous use of alcohol.
Autore per corrispondenza: luciano.bondi@uslumbria1.it
La prevenzione delle dipendenze: una nave in balia dei venti? Le politiche di prevenzione delle dipendenze dagli anni ’70 ad oggi, in Italia e in Umbria
Addiction prevention: a ship at the mercy of the winds? Prevention policies on addictions from the 1970s to today, in Italy and Umbria
Angela Bravi
DOI: 10.48291/SISA.60.3.9
Direzione regionale Salute e Welfare, Sezione Salute mentale e dipendenze – Regione Umbria
Parole chiave: promozione della salute, fondo nazionale lotta alla droga, integrazione sociosanitaria, droghe
RIASSUNTO
Le politiche di prevenzione delle dipendenze dagli anni ’70 del secolo scorso, ovvero gli anni di esordio dei fe- nomeni connessi alla diffusione di droghe, fino ad oggi, sono state condizionate non solo dallo sviluppo delle conoscenze e delle esperienze, ma dalla spinta di fattori culturali, sociali ed economici. Nei diversi periodi, le normative adottate in Italia hanno dato impulso prevalentemente all’uno o all’altro versante di azione, e la regia è transitata tra istituzioni diverse. Ne è scaturito, nel corso degli anni, lo sviluppo di un insieme sempre più articolato di interventi, sostenuti da evidenze di efficacia, tuttavia permangono a tutt’oggi anche forti elementi di criticità. Le tappe principali di questo percorso storico sono individuate nella legge 685 del 1975, che per la prima volta affronta il problema droga in maniera organica integrando la prevenzione accanto alla cura e riabilitazione, la legge 162 del 1990, che consolida il sistema di intervento ed istituisce il Fondo nazionale per la lotta alla droga, la legge 328 del 2000, che attribuisce un ruolo rilevante ai Comuni nell’azione preventiva a valenza sociale ed educativa, la legge 49 del 2006, che vira verso un’impostazione fortemente repressiva, il Programma Guadagnare salute e il Piano nazionale di prevenzione 2014-18, di iniziativa del Ministero della Salute. Per migliorare il coordinamento degli interventi, si propone la definizione di un Piano di azione nazionale per le dipendenze, inclusa l’area della prevenzione, coerente con le indicazioni della Strategia e del Piano adottati dall’UE.
Key words: health promotion, National Fight Against Drugs Fund, social-health integration, drugs
SUMMARY
The last century’s prevention policies on addictions, from the 1970s, the years of onset of the phenomena linked to the spread of drugs, have been constrained, until now, not only by the development of knowledge and experience, but by the push of cultural, social and economic factors. Over the years, the regulations adopted in Italy have given impulse to one or the other side of the actions put into place, and direction has transited across several institutions. Over the years this has led to the development of a set of ever more articulated interventions, supported by the evidence of effectiveness, although strong critical elements remain. The main phases of this historic course are iden- tified in: Act n. 685, 1975, which for the first time addresses the drug problem, organically integrating prevention alongside care and rehabilitation. Law n. 162,1990, which consolidates the intervention system and establishes the national Fund for the fight against drugs. Law n. 328, 2000, which gives a prominent role to the municipalities in their preventive actions of social and educational value. Law n. 49, 2006, which veers towards a highly repressive organization, the Earn Health Programme and the 2014-18 National Prevention Plan, initiatives of the Ministry of Health.To improve coordination of interventions, the definition of a National Action Plan for addictions has been proposed, including the area of prevention, in line with the directives of the Strategy and Plan adopted by the EU.
Autore per corrispondenza: abravi@regione.umbria.it
XXII Conferenza Mondiale dello IUHPE sulla Promozione della Salute, 22-26 maggio 2016, Curitiba- Brasile
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