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Tullio Seppilli and psichiatry
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.62.1.1
OPEN ACCESS
Tullio Seppilli e la psichiatria
Tullio Seppilli and psichiatry
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.62.1.1
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Health promotion, salutogenesis, depression
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.62.1.2
OPEN ACCESS
Promozione della salute, salutogenesi, depressione
Health promotion, salutogenesis, depression
Lamberto Briziarelli
DOI: 10.48291/SISA.62.1.2
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Depressione e depressioni Depression and depressions
Gianfranco Nuvoli, Pietro Calcagno, Luigi Ferrannini
DOI: 10.48291/SISA.62.1.3
SISA_2018_1_presentazione_monografia
Depressione e depressioni
Depression and depressions
Gianfranco Nuvoli, Pietro Calcagno, Luigi Ferrannini
DOI: 10.48291/SISA.62.1.3
*Direttore SC Distretto 12, Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, ASL 3, Genova
**Psichiatra Policlinico San Martino, Genova
***Psichiatra, già Presidente della Società Italiana di Psichiatria
Parole chiave: depressione, sindromi depressive, epidemiologia, anziano, suicidio
RIASSUNTO
Obiettivi: l’obiettivo dell’articolo è l’analisi del concetto di depressione, in considerazione delle attuali e profonde modificazioni della società con particolare riferimento alla popolazione anziana e al rischio suicidario
Metodi: partendo dagli aspetti definitori del concetto di depressione e delle sindromi depressive, viene valutato l’impatto epidemiologico di tali disturbi, individuando le possibili cause del loro progressivo incremento. Sono quindi identificate le caratteristiche delle sindromi depressive nella popolazione anziana, con riferimenti sia alla neurobiologia che alla clinica di questi disturbi. Viene infine affrontato il rischio suicidario valutandone epidemiologia, fenomenologia, psicodinamica, prevenzione, sostegno ai superstiti.
Risultati: il termine depressione, ormai diffuso nel linguaggio comune, fa riferimento ad un penoso stato d’animo che diventa malattia, secondo gli attuali sistemi classificativi, quando associato ad un corteo sintomatologico più ampio; nonostante la chiarezza da un punto di vista classificatorio, si evidenziano ancora difficoltà nella netta demarcazione dei suoi confini. Il progressivo aumento del riscontro di sintomatologia depressiva nella popolazione è attribuibile a vari fattori: migliore capacità diagnostica, modificazioni all’interno della società, aumento dell’età della popolazione e trasmissione di caratteri ereditari. Nell’età avanzata presenta caratteristiche peculiari e un complesso legame con le patologie dementigene. Il suicidio rappresenta la più grave complicanza della depressione soprattutto nell’anziano in cui sono individuabili alcune caratteristiche distintive.
Conclusioni: Secondo le proiezioni dell’OMS le sindromi depressive diventeranno la principale causa di disabilità nel 2030. Il riconoscimento precoce e il trattamento adeguato di tale disturbo appare necessario al fine di ridurre la disabilità e la suicidalità. Appare infine importante fornire sostegno ai sopravvissuti dei morti suicida, ricordando anche della delicatezza e delle difficoltà in cui l’operatore sanitario stesso in tale condizione si trova.
Keywords: depression, depressive syndromes, epidemiology, elderly, suicide
SUMMARY
Objectives: the aim of this paper is to analyze the concept of depression, considering actual and deep society changes, with particular reference to elderly and suicide risk.
Methods: starting from the definition of depression and depressive syndromes, the epidemiologic burden of these diseases is shown, focusing on the possible reasons for their increase. Elderly depression characteristics are displayed, referring to both neurobiological and clinical features. In conclusion suicide risk is discussed with regard to epidemiology, phenomenology, psychodynamics, prevention and assistance to survivors.
Results: the term depression is commonly used in everyday language. It refers to painful mood state, which is considered illness, according to current classification system, when associated with a wider group of symptoms; despite its classification clearness, its boundaries are still blurred. The increase in incidence can be associated to multiple factors: improvement in diagnostic accuracy, society changes, aging of population, transmission of heritable characters. Specific features in elderly are found; moreover there is a complex link between depression and dementia. Suicide is the most serious complication of depression especially in elder population, where some peculiar hallmarks are found.
Conclusions: according with WHO depressive syndromes will be responsible of the main part of disability by 2030. Early diagnosis and effective treatment are needed to decrease disability and suicidality. Lastly offering assistance to suicide survivors is important, reminding delicacy and difficulties of the health worker role in this issue.
Autore per corrispondenza: aferrannini@libero.it
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Epidemiology of depression, between risk and protection factors
Carlo Romagnoli
DOI: 10.48291/SISA.62.1.4
Epidemiologia della depressione, tra fattori di rischio e fattori di protezione
Epidemiology of depression, between risk and protection factors
Carlo Romagnoli
DOI: 10.48291/SISA.62.1.4
Medico specialista in sanità pubblica, socio ISDE, Staff Programmazione Epidemiologica ASL Umbria1
Parole chiave: depressione, epidemiologia, fattori di protezione, promozione della salute mentale.
RIASSUNTO
Introduzione: la depressione è collocata dall’OMS al primo posto nell’elenco delle condizioni che creano disabilità, avendo contribuito nel 2015 al 7,5% degli anni vissuti in disabilità.
Obiettivi e metodi: è pertanto opportuno fare il punto: a) sulle attuali caratteristiche epidemiologiche della depressione; b) sui fattori che proteggono dal suo sviluppo o lo rendono meno probabile; c) sui criteri per lo sviluppo di programmi di promozione e prevenzione della salute mentale, analizzando documentazione OMS e una selezione di pubblicazioni reperite nelle banche dati Pubmed e Cochrane.
Risultati: a) i dati OMS sulla epidemiologia della depressione evidenziano tra le tante informazioni una prevalenza del 4,4% come dato medio globale, un incremento dei casi dovuto in gran parte all’invecchiamento della popolazione globale ed un carico di malattia estremamente rilevante; b) le evidenze disponibili soprattutto sui determinanti distali sono consistenti e depongono per un approccio olistico nella promozione e prevenzione della salute mentale; c) in questa direzione il Piano di azione per la salute mentale 2013-2020 contiene importanti indicazioni che dovrebbero essere tradotte quanto prima in costo efficaci piani locali di promozione della salute mentale.
Key words: depression, epidemiology, protective factors, promotion of mental health
SUMMARY
Introduction: depression is placed by the WHO in the first place in the list of conditions that create disability, having contributed in 2015 to 7.5% of the years lived in disability.
Objectives and metods: it is therefore appropriate to make the point on: a) the current epidemiological characteristics of depression; b) the factors that protect against its development or make it less likely; c) the criteria for the development of mental health promotion and prevention programs, analyzing WHO documentation and a selection of publications found in Pubmed and Cochrane databases.
Results: a) WHO data on the epidemiology of depression highlights: a prevalence of 4.4% as a global average, an increase in cases due mainly to the aging of the global population and an extremely significant disease load; b) the evidence available above all on the distal determinants is considerable and they lay down for a holistic approach in the promotion and prevention of mental health; c) in this direction the 2013-2020 Mental Health Action Plan contains important indications which should be translated into effective local health promotion plans as soon as possible.
Autore per corrispondenza: Carlo Romagnoli <surfcasting.dakhla@gmail.com>
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Issues on depression
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.62.1.5
Le controversie sulla depressione
Issues on depression
Francesco Scotti
DOI: 10.48291/SISA.62.1.5
Psichiatra, Docente della Scuola COIRAG di Roma, già Direttore del Dipartimento Salute Mentale della USL di Perugia
Parole chiave: depressione, società, linee guida, psichiatrizzazione della sofferenza, elogio della depressione, psicoterapia
RIASSUNTO
Obiettivi: esplorare le diverse forme di sofferenza per designare le quali si usa il termine depressione; come la depressione venga valutata nei diversi contesti di vita in cui ci si confronta con essa; quale connotazioni culturali essa abbia nel mondo occidentale; come, in una antropologia medica, abbia volta a volta subito opposti destini, dall’essere esaltata all’essere criminalizzata.
Metodi: confrontare l’uso popolare, l’uso clinico e l’uso antropologico di depressione; verificare se all’allarme epidemiologico sulla depressione corrispondano provvedimenti efficaci per la prevenzione e la terapia; valutare se all’aumento delle conoscenze sulla depressione corrispondano adeguamenti, qualitativi e quantitativi, dei servizi in Italia.
Risultati: la depressione è una patologia comune e diffusa; nel mondo occidentale rappresenta anche la patologia del secolo. Da qui l’interesse dei sociologi per questo tema, che segue a quello dei filosofi del secolo passato. L’allarme sulla gravità della depressione non ha portato, in Italia, un miglioramento nell’affrontarla: l’aumento di conoscenza non ha riscontro nella pratica.
Keyword; depression and society, guidelines, psychiatry of suffering, eulogy of depression, psychotherapy
SUMMARY
Objectives: to explore the different forms of suffering described by the term depression; the way in which depression is assessed in the different life contexts; its cultural connotations in the western world; the way in which, in the field of medical anthropology, sometimes it has been exalted, and sometimes criminalized.
Methods: to compare popular use, clinical use and anthropological use of depression; to verify if, in order
to face the epidemiological alarm on depression, effective measures for the prevention and the therapy have been taken; to evaluate whether the increase in knowledge on depression has been followed by qualitative and quantitative adjustments of services in Italy.
Results: depression is a common and widespread disease; in the western world it also represents the pathology of the century. Hence the interest of sociologists for this theme, which follows that of the philosophers of the past century. In Italy the alarm on the severity of depression has not improved the way it is faced the increase in knowledge has not had consequences in practice.
Autore per corrispondenza: francescotti@navingio.net
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Does depression exist in children? Between misunderstanding and inflation
Maria Luisa Algini
DOI: 10.48291/SISA.62.1.6
Esiste la depressione dei bambini? Tra misconoscimento e inflazione
Does depression exist in children? Between misunderstanding and inflation
Maria Luisa Algini
DOI: 10.48291/SISA.62.1.6
Membro Ordinario della Società Italiana Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’adolescenza (SIPsIA), docente con funzioni di training della Scuola di Psicoterapia ASNE-SIPSIA Istituto Winnicott
Parole chiave: depressione infantile, melanconia, stati depressivi, equivalenti depressivi, struttura depressiva, psicoterapia infantile
RIASSUNTO
Obiettivi: il lavoro si propone di esplorare la questione complessa della depressione dei bambini. Essa ha interessato non solo la storia delle classificazioni psichiatriche che ne avevano negato l’esistenza, ma anche quella della psicoanalisi infantile che, durante la seconda guerra mondiale, si occupa della cura dei bambini orfani, abbandonati o deprivati e inizia una elaborazione anche teorica della questione.
Metodi: l’’autrice, sulla base della propria esperienza clinica di psicoterapia infantile, e utilizzando la letteratura psicoanalitica sull’argomento, mette a fuoco vari aspetti: la necessità di distinguere se i sintomi, psichici o somatici, indicano “normali” difficoltà di crescita o un’area patologica; se si tratta di stati depressivi, transitori o stabilizzati, o di una vera e propria struttura melanconica; se nei bambini si possa parlare di “depressione” nel senso che tale entità clinica ha per gli adulti; quale tipo di intervento sia ipotizzabile e quale obiettivo si possa prefiggere.
Risultati: offrendo una serie di indicazioni per una non semplice valutazione psicodiagnostica dei bambini, inclusa la relazione con genitori, ritiene sostenibile l’esistenza di vere e proprie situazioni melanconiche anche nei piccoli. Mette comunque l’accento sulle potenzialità e risorse che nell’infanzia rendono l’intervento psicoterapeutico altamente preventivo rispetto ai possibili breakdown nell’adolescenza o nell’età adulta.
SUMMARY
Objectives: the paper intends to explore the complex issue of child depression. It involves not only the history of psychiatric classifications that denied it in the past, but also that of child psychoanalysis which during the Second World War cared orphan children abandoned or deprived and began a theoretical elaboration of the question.
Methods: the author, using his clinical experience of child psychotherapy and psychoanalytic literature, focuses on various aspects: the need to distinguish whether symptoms, psychic or somatic, indicate “normal” growth difficulties or a pathological area. Whether it is depressed, transient or stabilized, or a true melancholic structure; whether children can be referred to as “depression” in the sense that such a clinical entity has for adults; what kind of intervention is conceivable and what objective can be prefigured.
Results: by offering a series of indications for a non-psychodynamic assessment of children, including parenting, he believes that there are real melancholic situations in the young as well. However, it emphasizes the potentialities and resources that in childhood make the psychotherapeutic intervention highly preventive from possible breakdowns in adolescence or adulthood.
Autore per corrispondenza: maalgini@gmail.com
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Depression or depressivity in adolescence?
Maria Grazia Fusacchia
DOI: 10.48291/SISA.62.1.7
Depressione o depressività in adolescenza?
Depression or depressivity in adolescence?
Maria Grazia Fusacchia
DOI: 10.48291/SISA.62.1.7
Psicologa – Psicoterapeuta Docente Supervisore iW Istituto Winnicott (ASNE-SIPsIA) Membro Ordinario SPI, Membro Ordinario SIPsIA
Parole chiave: depressione, depressività, adolescenza
RIASSUNTO
La questione delle depressioni in adolescenza costituisce una sfida per il clinico, e insieme un’urgenza di salute pubblica. Per poter formulare un’ipotesi clinica è necessario ponderare molteplici fattori: personali e relazionali. Invero, gli affetti depressivi sono ubiquitariamente presenti nel funzionamento psichico dell’adolescente, attraversato dall’esperienza della perdita e cimentato con la necessità di elaborare il lutto del corpo infantile e degli oggetti d’amore infantili. Tali trasformazioni comportano una fragilizzazione dell’Io che tende a far ricorso a manovre difensive primitive, dietro le quali si celano depressioni mascherate. Si tratta di adolescenti che lottano contro un rischio depressivo, contro una rappresentazione negativa di se stessi. Tali stati di dolore mentale si manifestano sotto forma di condotte agite, sintomi somatiformi o ancora, attraverso disturbi del comportamento. In questi casi non si tratta di riconoscere una depressione, bensì la lotta contro di essa, contro un sentimento di minaccia di depressione, percepita anche a livello consapevole. Due brevi vignette cliniche ci permettono di illustrare le peculiarità della clinica con gli adolescenti e l’importanza della psicoterapia individuale, con una frequenza intensiva. Questo setting costituisce uno spazio, fisico e psichico, in cui l’adolescente trova l’opportunità di dare voce e senso al suo dolore, alle sue angosce profonde ed alla sua sofferenza, ma rappresenta anche l’occasione per riconoscere le sue risorse creative e il suo potenziale. L’esperienza psicoterapeutica accompagna la crescita e la scoperta di sé. Giova alla ripresa del processo evolutivo interrotto un adeguato intervento di sensibilizzazione e di sostegno all’ambiente familiare e scolastico.
Key words: depression, depressivity, adolescence
SUMMARY
The depression in adolescence is a challenge for the clinician, along with an urgency for public health. In order to formulate a clinical hypothesis, it is therefore necessary to consider many factors: both personal and relational. Indeed, depressive affects are ubiquitously present in the psychic functioning of the teenager, crossed by the experience of loss and practiced with the need to process the mourning of the infant body and the childhood primary objects. Such transformations create a weakness of the ego that tends to resort to primitive defensive manoeuvres behind which masked depressions are hidden. It concerns adolescents struggling against a depressive risk, against a negative representation of themselves. These states of mental pain manifest themselves in the form of actuated behaviours, somatoform symptoms or even, through behavioural disorders. In these cases, it is not about recognizing a depression, but rather struggling against it, against a feeling of threat of depression, felt even at a conscious level. Two short clinical vignettes allow us to illustrate the peculiarities of the clinic with adolescents and the importance of individual psychotherapy, with an intensive frequency. This setting constitutes a space, physical and psychic, in which the adolescent finds the opportunity to give voice and meaning to his pain, deep anxieties and suffering, but it is also an opportunity to recognize his creative resources and potential. The psychotherapeutic experience accompanies growth and self-discovery. Appropriate awareness and support for family and school environment offer a valuable contribution to the recovery of the interrupted evolutionary process.
Autore per corrispondenza: mariagrazia.fusacchia@gmail.com
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The elderly depression Primum Percipere
Luisa Bartorelli
DOI: 10.48291/SISA.62.1.8
OPEN ACCESS
La depressione dell’anziano. Primum Percipere
The elderly depression Primum Percipere
Luisa Bartorelli
DOI: 10.48291/SISA.62.1.8
Primario emerito di Geriatria, Presidente Alzheimer Uniti Onlus
Parole chiave: depressione reattiva, sintomatologia somatica, strategie terapeutiche, interventi psicosociali
RIASSUNTO
La depressione dell’anziano assume particolari espressività, dovute alle condizioni di fragilità fisiche, psichiche ed esistenziali, in un mondo che non gli è favorevole. Anche i dati epidemiologici, più rilevanti nel sesso femminile, risultano estremamente variabili, a seconda dei setting e degli ambienti nei quali sono stati rilevati. La perdita dello stato sociale, la solitudine e soprattutto il calo funzionale legato all’invecchiamento, ai quali spesso si unisce la presenza di altre malattie, sono le maggiori cause di insorgenza della depressione nell’anziano. Importante per una diagnosi precoce è considerare l’overlapping tra disturbi cognitivi e depressivi. Il trattamento farmacologico deve tener conto dei numerosi effetti collaterali, dovuti anche agli eventi avversi da frequente interazione con le sostanze utilizzate per le patologie concomitanti; nell’anziano sono da preferire farmaci con minor effetto negativo sul tono colinergico. Utili risultano tutti gli interventi psicosociali, che valorizzino la persona, sostenendone l’autostima, la dignità e i diritti, compreso quello di essere triste quando la condizione umana venga alterata da perdite ed eventi negativi.
Key words: reactive depression, somatic symptomatology, therapeutic strategies, psychosocial interventions
SUMMARY
The elderly depression assumes particular expressiveness, due to the conditions of physical, psychological and existential fragility, in a world that is not favorable to him. Even the epidemiological data, more relevant in the female sex, are extremely variable, depending on the settings and the environments in which they were collected. The loss of social status, loneliness and above all the functional decline linked to aging, which is often associated with the presence of other diseases, are the main causes of the onset of depression in the elderly. The overlapping between cognitive and depressive disorders is important for early diagnosis. Pharmacological treatment must take into account the numerous side effects, which are also due to adverse events due to frequent interaction with substances used for concomitant diseases; in the elderly, drugs with less negative effect on cholinergic tone are preferred. All psychosocial interventions are useful, since they enhance the person, support self-esteem, dignity and rights, including the right of being sad when the human condition is altered by losses and negative events.
Autore per corrispondenza: luisabart@tin.it
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WHO Word Health Organization
Il Piano d’azione dell’OMS per la salute mentale 2013-2020 definisce quattro obiettivi principali:
- ottenere una leadership e una governance più efficaci nell’ambito della salute mentale;
- riuscire ad offrire servizi di salute mentale e servizi sociali completi, integrati e capaci di rispondereai bisogni della comunità;
- mettere in campo delle strategie di promozione e prevenzione;
- rafforzare i sistemi informativi, raccogliere sempre più evidenze scientifiche e implementare laricerca.
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