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Indice
Dalla collaborazione con la Siti, curato da Mara Morini, coordinatrice del gruppo di lavoro Primary Health Care, assieme a Fulvio Lonati, presidente dell’Associazione APRIRE, nasce questo numero che riporta la Parte I della Monografia Primary Health Care.
Storia, formazione, modelli, progetti ed esperienze, concetti centrali quali equità, partecipazione, comunità, interdisciplinarietà e interprofessionalità sono approfonditi e attentamente esposti da un gruppo di professionisti che hanno condiviso collegialmente la costruzione di questa monografia.
Primary Health Care quale strumento ineludibile per accrescere la salute della popolazione e rafforzare il Servizio Sanitario Pubblico.
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Primary Health Care reform: need a thought
Giancarlo Pocetta
DOI: 10.48.291/SISA.66.3.1
OPEN ACCESS
DOI: 10.48291/SISA.66.3.1. Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 233 – 235
Per la riforma dell’Assistenza territoriale servono idee
Primary Health Care reform: need a thought
Giancarlo Pocetta
sistema salute 66-3_editoriale
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Education in Primary Health Care: past experiences and reasons
Irene Schenone, Ambrogio Cerri, Alessandro Roberto Cornio, Marcello Di Pumpo, Sara Fantini, Elisa Gabrielli, Elena Sciurpa, Giorgio Sessa, Fulvio Lonati, Mara Morini
DOI: 10.48.291/SISA.66.3.2
DOI: 10.48291/SISA.66.3.2 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 236 – 249
La formazione in Assistenza Primaria tra motivazioni ed esperienze
Education in Primary Health Care: past experiences and reasons
Irene Schenone, Ambrogio Cerri, Alessandro Roberto Cornio, Marcello Di Pumpo, Sara Fantini, Elisa Gabrielli, Elena Sciurpa, Giorgio Sessa, Fulvio Lonati, Mara Morini
Irene Schenone1, Ambrogio Cerri2, Alessandro Roberto Cornio3, Marcello Di Pumpo4, Sara Fantini5, Elisa Gabrielli6, Elena Sciurpa3, Giorgio Sessa4, Fulvio Lonati7, Mara Morini8
1Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
2Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma
3Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli studi di Torino
4Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
5Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
6Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna
7Presidente dell’Associazione APRIRE, Assistenza Primaria In Rete – Salute a Km 0
8Coordinatrice del Gruppo di Lavoro Primary Health Care (GdL-PHC) della SItI
RIASSUNTO
Il percorso che ha portato alla realizzazione della presente monografia parte da lontano: da quasi un decennio il Gruppo di Lavoro Primary Health Care (GdL-PHC) della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) promuove iniziative finalizzate alla diffusione, all’interno ma anche all’esterno del modo dei medici Igienisti e di Sanità Pubblica, della cultura della Primary Health Care (PHC) intesa nell’ampia visione proposta dalla World Health Organization (WHO).
Lungo il percorso, accanto al GDL-PHC, si è sempre affiancato con entusiasmo e determinazione il Gruppo di Lavoro “junior” della Consulta degli Specializzandi in Igiene e Medicina Preventiva (GdL-CS). Nell’articolo che rappresenta anche la presentazione dell’intera monografia, si andrà a ripercorrere tale percorso.
SUMMARY
The journey that led to the realization of the present monograph starts from afar: for almost a decade the Primary Health Care Working Group (GDL-PHC) of the Italian Society of Hygiene Preventive Medicine and Public Health (SItI) has been promoting initiatives aimed at the dissemination, within but also outside the Public Health specialists’ world, of the culture of Primary Health Care (PHC), as in the extensive vision proposed by the World Health Organization (WHO).
Alongside the GDL-PHC, the “junior” Working Group of the Consultation of Trainees in Hygiene and Preventive Medicine (GdL-CS) has always joined in activities with enthusiasm and determination. In this chapter, which is also the presentation of the entire monograph, we trace back the main steps of our common path
Autore per corrispondenza: ireneschenone@gmail.com
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Primary Health Care: the important role of higher education and future perspective
Lorenzo Blandi, Anna Odone
DOI: 10.48291/SISA.66.3.3
DOI: 10.48291/SISA.66.3.3 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 250 – 255
Primary Health Care: l’importanza della formazione nel contesto universitario e le prospettive future
Primary Health Care: the important role of higher education and future perspective
Lorenzo Blandi, Anna Odone
Lorenzo Blandi, Medico in formazione specialistica, Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense, Scuola di Igiene e Medicina preventiva, Università di Pavia
Anna Odone, Ordinario, Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense, Scuola di Igiene e Medicina preventiva, Università di Pavia
Parole chiave: Formazione, PHC, Sanità Pubblica, Welfare
RIASSUNTO
L’assetto demografico della popolazione mondiale sta evolvendo verso un invecchiamento progressivo ed un aumento dei bisogni di salute, evidenziando sempre di più l’importanza di investire nell’assistenza primaria. Con l’attuale modello di assistenza sanitaria, ancora troppo a silos, che ragiona per patologia o per singola disciplina, si sono generate inefficienze dettate da un’assenza di comunicazione e gestione integrata della cronicità. Inoltre, un sistema sanitario con solide strategie di Primary Health Care aumenta la fiducia dei cittadini verso il settore sanitario e potenzia la resilienza del sistema tutto. Parimenti, resta importante investire sulla formazione: occorre diffondere una nuova cultura della salute, che non si limiti all’approccio clinico di diagnosi e terapia. Gli operatori sanitari devono essere formati durante tutto il ciclo di vita lavorativa, a partire dai percorsi universitari. Infine, dalla pandemia abbiamo appreso che è necessario investire sulla Sanità Pubblica, perché è necessario costruire modelli e meccanismi dinamici che si connettano ai fabbisogni di salute espressi dalle popolazioni. Per tale finalità, la PHC è un elemento del welfare state essenziale per prendersi cura della popolazione e intercettare i suoi bisogni.
Keywords: Education, PHC, Public Health, Welfare
SUMMARY
The demographic profile of the world population is evolving towards progressive aging and a growth in health needs, increasingly highlighting the importance of investing in Primary Health Care (PHC). With the current healthcare model, approaching patient by specific pathology or discipline, inefficiencies have been generated due to a lack of communication and integrated management of chronicity. Furthermore, a healthcare system with solid PHC strategies increases citizens’ trust in the health sector and enhances the resilience of the whole system. Likewise, it remains important to invest in education: a new culture of health must be spread, which is not limited to the clinical approach of diagnosis and therapy. Healthcare professionals must be trained throughout the working life cycle, starting at university courses. Finally, from the pandemic we learned that it is necessary to invest in Public Health, because it is necessary to build dynamic models and mechanisms that connect themselves to the health needs expressed by the populations. For this purpose, the PHC is an essential element of the welfare state to take care of the population and intercept its needs
Autore per corrispondenza: lorenzo.blandi01@universitadipavia.it
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From the origin of Primary Health Care to the present time
Chiara Reno, Maria Pia Fantini
DOI: 10.48291/SISA.66.3.4
DOI: 10.48291/SISA.66.3.4 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 256 – 271
Primary Health Care: dalla nascita ad oggi
From the origin of Primary Health Care to the present time
Chiara Reno, Maria Pia Fantini
Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Parole chiave: Alma Ata, Astana, assistenza territoriale, copertura sanitaria universale, pandemia da COVID-19
SOMMARIO
Obiettivi: l’obiettivo del presente contributo è quello di descrivere l’evoluzione storica che ha portato alla definizione dei principi e del ruolo della Primary Health Care nei sistemi sanitari, fino a definirla un pilastro essenziale per il raggiungimento della copertura sanitaria universale.
Metodi: descrizione del contesto demografico, sia a livello internazionale che a livello italiano, basata sulle principali fonti di riferimento in merito e successiva revisione narrativa dei principali documenti istituzionali e di articoli di riferimento pubblicati nella letteratura scientifica relativi alla Primary Health Care, con focus specifico sull’Italia.
Risultati: vengono evidenziati i principali passaggi che delineano dal punto di vista cronologico l’importanza della Primary Health Care. La Dichiarazione di Alma Ata (1978) ha di fatto sancito per la prima volta a livello internazionale il quadro concettuale di riferimento della Primary Health Care. Tuttavia, negli anni, la visione espressa nel 1978 non è stata realizzata appieno, con ampie disuguaglianze in salute a livello mondiale e disparità nell’accesso ai servizi sanitari. La Dichiarazione di Astana (2018) ha rinnovato l’impegno per il rafforzamento della Primary Health Care quale elemento imprescindibile per il raggiungimento di una copertura sanitaria universale. Due anni dopo, la pandemia da COVID-19 ha messo in luce quanto i sistemi sanitari con una solida Primary Health Care possano essere in grado di fornire una risposta all’emergenza. In Italia, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021 e con il Decreto Ministeriale 77 si è puntato a un importante rafforzamento dell’assistenza a livello territoriale. Conclusioni: l’importanza della Primary Health Care per costruire servizi sanitari di alta qualità, accessibili a tutte le persone e resilienti è assodata. Sono necessari sforzi a vari livelli di governo e di gestione dell’assistenza sanitaria per realizzare la visione espressa dalla Dichiarazione di Alma Ata e l’impegno nuovamente affermato ad Astana. In Italia, la pandemia da COVID-19 ha determinato uno slancio concreto verso il rafforzamento dell’assistenza territoriale.
Keywords: Alma Ata, Astana, territorial healthcare, universal health coverage, COVID-19 pandemic
SUMMARY
Objectives: the aim of this paper is to describe the historical evolution that led to the definition of the principles and role of the Primary Health Care within health systems, to the point of defining it a milestone for the achievement of the universal health coverage.
Methods: description of the demographic context, both at the international and at the national level, based on the main relevant reference sources, and narrative review of the main institutional documents and scientific paper related to the Primary Health Care, with a specific focus on Italy.
Results: the main steps that chronologically outline the importance of Primary Health Care are highlighted. The Alma Ata Declaration (1978) has enshrined for the first time at the international level the conceptual framework of the Primary Health Care. However, over the years, the vision expressed in 1978 has not been fully realised, with wide health inequities across the world and disparities in access to health services. The Astana Declaration (2018) renewed the commitment to strengthen Primary Health Care as an essential element for achieving universal health coverage. Two years later, the COVID-19 pandemic highlighted the extent to which health systems with strong Primary Health Care can respond to health emergencies. In Italy, with the National Recovery and Resilience Plan 2021 and with the Ministerial Decree n. 77, efforts were put in the strengthening of territorial healthcare.
Conclusion: the importance of Primary Health Care to build healthcare of high quality, accessible to everyone and resilient is acknowledged. Efforts are necessary at various levels of governance and management of healthcare to achieve the vision expressed by the Alma Ata Declaration and the renewed commitment in Astana. In Italy, COVID-19 pandemic has led to a concrete momentum towards strengthening territorial healthcare.
Autore per corrispondenza: chiara.reno@studio.unibo.it
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Integrated Community-Oriented Primary Care: the challenge of the necessary synergy between Primary Care and Public Health
Ambrogio Cerri, Paola Arcaro, Giorgio Sessa, Gianfranco Damiani
DOI: 10.48291/SISA.66.3.5
DOI: 10.48291/SISA.66.3.5 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 272 – 287
Integrare l’Assistenza Primaria con l’Approccio Comunitario: la sfida della sinergia necessaria tra Assistenza Primaria e Sanità Pubblica
Integrated Community-Oriented Primary Care: the challenge of the necessary synergy between Primary Care and Public Health
Ambrogio Cerri, Paola Arcaro, Giorgio Sessa, Gianfranco Damiani
Ambrogio Cerri 2, Paola Arcaro 1, Giorgio Sessa 1, Gianfranco Damiani 1
1 Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore
2 Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma
Parole chiave: comunità, Sanità Pubblica, Assistenza Primaria, integrazione
RIASSUNTO
L’obiettivo di questa trattazione sarà quello di affrontare l’integrazione tra Assistenza Primaria e Sanità Pubblica sotto molteplici aspetti.
Inizialmente, verrà approfondita la storia e l’evoluzione dell’Assistenza Primaria, o Primary Care (PC), e della Sanità Pubblica, o Public Health (PH), focalizzando l’attenzione anche sul concetto di Primary Health Care (PHC).
Successivamente, ci si addentrerà all’interno di questi due elementi costituenti ogni sistema sanitario nazionale, al fine di comprendere le dinamiche che sottendono una loro integrazione e, soprattutto, le modalità con cui è possibile realizzare tale obiettivo, attraverso la sinergia delle aree in comune tra gli interventi con approccio individuale e quelli con approccio di comunità.
Infine, verrà posta particolare attenzione ai mutamenti in atto nel panorama italiano per quanto riguarda l’Assistenza Primaria, in cui l’organizzazione delle Case della Comunità (CdC) potrà svolgere un ruolo importante nell’integrazione tra Primary Care e Public Health.
Key words: Community, Public Health, Primary Care, integration
SUMMARY
The objective of this discussion will be to address the integration between Primary Care and Public Health in many aspects. Initially, the history and evolution of Primary Care (PC), and Public Health (PH) will be explored focusing also on the concept of Primary Health Care (PHC).
Subsequently we will delve into these two constituent elements of every national healthcare system, in order to understand the dynamics that underlie their integration and, above all, the ways in which it is possible to achieve this goal, through the synergy of common areas between interventions with an individual approach and those with a community approach.
Finally, particular attention will be paid to the changes taking place in the Italian landscape with regard to Primary Care, in which the organization of the “Case della Comunità”, a kind of community health center, will be able to play a key role in integrating Primary Care and Public Health.
Autore per corrispondenza: ambrogio.cerri@uniroma1.it
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PHC to Tackle Health Inequalities
Maurizio Marceca, Giorgio Sessa
DOI: 10.48291/SISA.66.3.6
DOI: 10.48291/SISA.66.3.6 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 288 – 305
La PHC per contrastare le disuguaglianze di Salute
PHC to Tackle Health Inequalities
Maurizio Marceca, Giorgio Sessa
Maurizio Marceca 1, Giorgio Sessa 2
1 Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma
2 Dipartimento di Scienze della vita e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
Parole chiave: equità in salute, disuguaglianze in salute, cure primarie, primary health care, advocacy in medicina
RIASSUNTO
Questo lavoro affronta il tema sempre più rilevante delle disuguaglianze in salute e la conseguente ne- cessità di raggiungere una maggiore equità in salute, ricordando allo stesso tempo come le cure primarie hanno la capacità di raggiungere questo scopo.
Inizialmente verrà sottolineata l’importanza di avere dei professionisti sanitari formati all’advocacy e ad una maggior sensibilità verso tali problematiche, come evidenziato in una serie di documenti nazionali e internazionali che costituiscono la cornice “culturale” per il contrasto alle disuguaglianze in salute. Vengono dunque riportate le principali evidenze che dimostrano il ruolo che le cure primarie possono avere nel promuovere l’equità in salute e nel migliorare gli outcome soprattutto nelle popolazioni svan- taggiate, così come il ruolo che i professionisti possono avere. Già infatti nella dichiarazione di Alma-Ata nel 1978 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) individua tra gli elementi portanti della Pri- mary Health Care (PHC) il perseguimento di una maggiore equità in salute, che può essere raggiunta anche grazie ad un coinvolgimento attivo delle comunità.
Si conclude con uno sguardo all’attuale contesto italiano in cui PNRR e DM 77 porteranno ad una riforma dell’assistenza territoriali, che si auspichi incrementi ulteriormente l’equità.
Keywords: health equity, health inequities, primary care, primary health care, advocacy in medicine
SUMMARY
This paper addresses the increasingly relevant issue of health inequalities and the consequent need to achieve greater health equity, while at the same time recalling how primary care has the capacity to achieve this.
Initially, the importance of having health professionals trained in advocacy and greater sensitivity to these issues, as highlighted in a number of national and international documents that provide the “cultural” framework for combating health inequalities, will be emphasized.
Thus, the main evidence demonstrating the role that primary care can play in promoting health equity and improving outcomes especially in disadvantaged populations is reported, as well as the role that professionals can play. Indeed, as early as the Alma-Ata Declaration in 1978, the World Health Orga- nization (WHO) identifies among the building blocks of Primary Health Care (PHC) the pursuit of greater health equity, which can also be achieved through active community involvement.
It concludes with a look at the current Italian context in which PNRR and DM 77 will lead to territorial care reform, hopefully further increasing equity.
Autore per corrispondenza: giorgio.sessa01@icatt.it
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The health needs of a community: the anthropological point of view
Martina Belluto, Martina Consoloni, Marcello Di Pumpo, Sara Fantini, Irene Schenone
DOI: 10.48291/SISA.66.3.7
OPEN ACCESS
DOI: 10.48291/SISA.66.3.7 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 306 – 322
I bisogni di salute di una comunità: il punto di vista antropologico
The health needs of a community: the anthropological point of view
Martina Belluto, Martina Consoloni, Marcello Di Pumpo, Sara Fantini, Irene Schenone
Martina Belluto 1, Martina Consoloni 2, Marcello Di Pumpo 3, Sara Fantini 4, Irene Schenone 5
1 Antropologa, Dottorato di ricerca in Antropologia della salute – Università di Ferrara, Azienda USL di Bologna
2 Antropologa, Dottoranda di ricerca in Storie Culture e Politiche del Globale, Università di Bologna
3 Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
4 Medica in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze Bio- mediche Metaboliche e Neuroscienze, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
5 Medica in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova
Parole chiave: bisogni di salute, antropologia medica, partecipazione comunitaria, eco mappa, mappatura partecipata
RIASSUNTO
In questo articolo offriamo una riflessione di taglio antropologico sull’analisi dei bisogni di salute delle comunità. A partire da una disamina dei contributi classici dell’antropologia medica e dell’antropologia applicata al campo dell’epidemiologia, consideriamo i bisogni di salute come “fatti biografici e sociali”. Evidenziando l’importanza del coinvolgimento delle comunità per la definizione dei loro bisogni e riconoscendo che i bisogni delle persone non sono solo di tipo sanitario, proponiamo di ripensare la “comunità” in un’ottica di promozione della salute. Infine, presentiamo l’ecomappa e la mappatura partecipata, due strumenti per l’analisi dei bisogni di salute che traducono in termini operativi i concetti discussi nell’articolo, mostrando il contributo che l’antropologia può apportare per l’Assistenza Primaria.
Key words: health needs, anthropology of health, community participation, ecomap participatory mapping
SUMMARY
This article offers an anthropological overview of the analysis of community health needs. Starting with a review of the classical contributions of medical anthropology and anthropology applied to epi- demiology, we interpret health needs as “biographical and social facts”. By highlighting the importance of community participation in defining health needs, and recognizing that not all people’s needs are healthcare-related, we suggest to rethink “community” from a health promotion perspective. Finally, we will present “ecomap” and “participatory mapping”, two simple tools that can be used in the analysis of health needs, putting into practice the concepts previously discussed, while showing how anthropology can contribute to Primary Health Care.
Autore per corrispondenza: consoloni.marti@gmail.com
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Population Health Management (PHM) as a tool of healthcare governance in outpatient setting: definition, current trend and development, and outlook in consideration of the reforms as per DM 77
Elena Sciurpa, Laura Scarano, Irene Schenone, Vittorio Maio
DOI: 10.48291/SISA.66.3.8
OPEN ACCESS
DOI: 10.48291/SISA.66.3.8 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 323 – 355
Population Health Management (PHM) come strumento di governance dell’assistenza territoriale: definizioni, livelli di sviluppo attuali e prospettive alla luce delle riforme previste dal DM 77
Population Health Management (PHM) as a tool of healthcare governance in outpatient setting: definition, current trend and development, and outlook in consideration of the reforms as per DM 77
Elena Sciurpa, Laura Scarano, Irene Schenone, Vittorio Mai
Elena Sciurpa 1, Laura Scarano 2, Irene Schenone 3, Vittorio Maio 4
1 Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università degli studi di Torino
2 Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università degli studi di Roma Tor Vergata
3 Dipartimento di Scienze della Salute, Ospedale Policlinico San Martino, Genova
4 Jefferson College of Population Health, Thomas Jefferson University, Philadelphia, USA
Parole chiave: PHM, flussi amministrativi, bisogni di salute, stratificazione dei bisogni, medicina di iniziativa
SOMMARIO
Introduzione: con l’introduzione dei “Modelli e standard per l’assistenza territoriale” definiti dal Decre- to Ministeriale nr. 77, il SSN si pone l’obiettivo di improntare la pianificazione delle attività sanitarie secondo i principi della Population Health e attraverso lo strumento del Population health management (PHM).
Obiettivi: l’obiettivo di questo articolo è definire i concetti di PH e PHM e i loro elementi costitutivi: misurazione dei bisogni di salute, dati amministrativi e stratificazione dei bisogni della salute. Inoltre, si propone una breve descrizione delle sperimentazioni di PHM già attive in Italia che, si auspica, verranno implementate e rese omogenee su tutto il territorio nazionale.
Metodi: l’elaborato è scaturito da un’attenta analisi della letteratura internazionale e nazionale. Per l’analisi delle esperienze nazionali sono stati consultati i Decreti delle Giunte Regionali e reportistica ad hoc sul tema.
Risultati:in molte Regioni italiane sono attive e in piena fase di implementazione delle strategie di PHM che hanno consentito di guidare la programmazione e la pianificazione delle attività sanitarie e l’allocazione delle risorse.
Conclusione: al fine di individuare dei metodi di stratificazione dei bisogni di salute omogenei in tutta la penisola appare prioritario investire sullo sviluppo un Sistema Informativo Sanitario unico a livello nazionale.Inoltre, è necessario valutare i criteri di trasferibilità delle esperienze regionali e individuare un approccio uniforme.
Key Words: PHM, administrative data, health needs, health need stratification, proactive medicine
SUMMARY
Introduction: with the introduction of the “Models and standards for healthcare in outpatient setting” defined by ministerial decree no. 77, the Italian National Health System (SSN) aims to guide the planning of healthcare activities according to the principles of Population Health and through the Population Health Management (PHM) tool.
Objectives: the objective of this article is to define the principles of PH and PHM and their constituent elements: health need measurements, administrative data, and stratification of health needs. Additionally, this work offers a brief description of PHM projects already implemented in Italy which, it is hoped, will be carried out effectively and made homogeneous throughout the national territory.
Methods: this paper is the result of a deep analysis of both the national and the international literature. For the analyses of national PHM projects, we retrieved information on the subject from the decrees of the Regional Councils and ad hoc reports.
Results: in many Italian Regions, some PHM strategies have already started and fully implemented to guide scheduling and planning healthcare activities and resource allocation.
Conclusions:in order to identify methods of health need stratification applicable in the whole conutry, it seems a priority to invest in the development of a National Information System. Furthermore, it is necessary to develop a set of criteria for the transferability of the regional PHM experiences, as well as identify a uniform approach.
Autore per corrispondenza: elena.sciurpa@unito.it
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An experience of healthcare need assessment from General Practitioners point of view
Elisa Gabrielli, Fulvio Lonati
DOI: 10.48291/SISA.66.3.9
DOI: 10.48291/SISA.66.3.9 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 336 – 352
Un’esperienza di lettura dei bisogni e della presa in cura a partire dal punto di vista dei Medici di Medicina Generale
An experience of healthcare need assessment from General Practitioners point of view
Elisa Gabrielli, Fulvio Lonati
Elisa Gabrielli 1, Fulvio Lonati 2
1 Medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina preventiva presso Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
2 Associazione APRIRE, Assistenza Primaria In Rete – Salute a Km 0
Parole chiave: cronicità, governo clinico, gruppo di miglioramento, professionisti socio-sanitari, ASL, MMG
SOMMARIO
Il presente lavoro intende descrivere un’esperienza condotta nella ex Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Brescia a partire dal 2006 che, sebbene datata, si ritiene contenga elementi significativi, originali ed ancora esportabili.
Il peculiare modello di Governo Clinico (GC) sperimentato prevede che i Medici di Medicina Generale (MMG) estraggano dai propri archivi informatizzati, mediante un protocollo comune, una serie di dati relativi a ciascuno dei propri assistiti e li trasmettano anonimizzati al Dipartimento Cure Primarie (DCP) dell’ASL; i dati vengono quindi elaborati e ad ogni MMG viene restituito un Ritorno Informativo Personalizzato contente indicatori, dedotti dai dati trasmessi, di processo e di esito, relativi agli stili di vita ed alle principali patologie, raffrontati con i corrispondenti dell’insieme di tutti i MMG dell’ASL; sulla base di tali Ritorni Informativi Personalizzati, avviene il confronto tra pari a livello distrettuale, all’interno di piccoli Gruppi di Miglioramento composti dai MMG del medesimo territorio. Attraverso tale percorso di Audit clinico, che ha coinvolto in breve tempo la quasi totalità dei MMG, si è innescato un processo di miglioramento continuo, i cui risultati nettamente positivi sono documentati dal progressivo miglioramento, statisticamente significativo, sia degli indicatori di processo che di salute. Tale esperienza si ritiene fornisca direttrici strategiche e strumenti di lavoro, per superare la logica “degli interventi isolati”, traghettando il passaggio verso una “regia di sistema”, per affrontare in modo con- gruente i bisogni di salute dell’intera popolazione, valorizzando specificamente l’apporto dei MMG in una prospettiva di GC.
Key words: chronicity, Clinical Governance, Improvement Team, health and social professionals, Local Health Authority, General Practitioners
SUMMARY
This paper aims to describe a study which is containing significant, original and still exportable ele- ments, and which was carried out in 2006 by the former Local Health Authority in Brescia.
The peculiar Clinical Governance (CG) model tested in this study requires that General Medical Prac- titioners (GP) download a series of data about each of their patients from their information systems according to a common protocol and send them in an anonymized form to the Primary Health Care Department of the Local Health Authority.
The Local Health Autority processes the data and sends a customized report back to each GP. The report includes process and outcome indicators about the lifestyle and health of the patients of each GP as compared to the full set of data. Afterwards a peer comparison is made within small Improvements Teams consisting of GPs belonging to the same district.
In a short time frame almost all of the GPs have been involved in this program and this has triggered a continuous improvement process, whose good results are proven by the constant improvement of both process and health indicators.
This study provides strategic guidelines and working tools to overcome the “isoled-intervention-approach” and to move towards a wider “system-approach” that helps face the health needs of the whole population in a congruent way and values the contribution of the GPs in a CG perspective.
Autore per corrispondenza: elisa.gabrielli4@studio.unibo.it
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The “Case della Comunità” model: competences needed and future challenges
Ardigò Martino, Giovanni Paladini
DOI: 10.48291/SISA.66.3.10
OPEN ACCESS
DOI: 10.48291/SISA.66.3.10 Sistema Salute, 66, 3 2022: pp. 353 – 366
Case della Comunità: competenze e sfide del futuro
The “Case della Comunità” model: competences needed and future challenges
Ardigò Martino, Giovanni Paladin
Ardigò Martino 1, Giovanni Paladini 2
1 Dipartimento Cure Primarie, Ausl della Romagna
2 Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento delle Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Università di Torino
Parole chiave: Case della Comunità, Case della Salute, assistenza primaria alla salute globale, modelli organizzativi, salute pubblica
RIASSUNTO
Obiettivo del testo è discutere le principali funzioni e competenze che dovrebbero caratterizzare la Casa della Comunità (CdC) nel contesto italiano porgendo uno sguardo alle Case della Salute ed alle competenze necessarie ad una loro realizzazione efficace.
In questo articolo si presentano i punti teorici e concettuali che hanno portato alla nascita delle CdC e per poi presentare degli accenni normativi utili a comprendere il loro funzionamento. Le CdC rappresentano l’organizzazione attraverso cui si incentiva l’autodeterminazione individuale e collettiva e si promuove una salute sia globale che circolare che sia radicata nel territorio e nel tessuto sociale che lo abita. Per poter esplicare al appieno le loro funzioni le CdC necessitano di numerosi attori competenti e pre- parati ad affrontare la complessità dell’assistenza territoriale attraverso i principi dell’Assistenza Primaria. In questo lavoro verranno proposte alcune delle sfide che si stagliano all’orizzonte e alcune riflessioni in merito alle CdC utili al personale che ne sarà il primo attore.
Key words: Primary Care Centers, House of Health, Primary health care, organizational models, public health
SUMMARY
The aim of this paper is to discuss the main functions and competences that should distinguish the “Casa della Comunità” model (CdC) from the “Casa della Salute” in Italy. The skills necessary for their effective implementation have also been analyzed and discussed.
This article evaluates the skills necessary for their effective implementation, the theoretical and conceptual principles that led to the creation of the CdC. It subsequently presents normative tidbits useful to understand their functioning. The CdC is the organization through which individual and collective self-determination is promoted, so to foster a view of global and circular health rooted in the local areas and in the social fabric that inhabits them.
To be able to fully conduct their functions, the CdC needs competent and prepared personnel to deal with the complexity of territorial assistance through the principles of Primary Health Care. In this paper some of the challenges that loom on the horizon are described alongside with some thoughts on the “Case della Comunità” model. This paper is aimed both at curious readers and at the personnel.
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Percorso Formativo sul Governo dell’Assistenza Primaria per gli Specializzandi in Igiene e Medicina Preventiva FAP-SI
OPEN ACCESS
Percorso Formativo sul Governo dell’Assistenza Primaria per gli Specializzandi in Igiene e Medicina Preventiva
FAP-SI
Proposto dal Gruppo di Lavoro Primary Health Care della SItI -Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica
(aggiornamento Gennaio 2022)
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