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Negli anni è emerso come la domanda di interventi psicologici sia divenuta direttamente proporzionale alla diffusione di forme di disagio emozionale e relazionale, assumendo forme diverse e trasversali rispetto alle caratteristiche socio-demografiche della popolazione muovendosi sia in modo coerente che differenziato rispetto all’epidemiologia della malattia somatica. Rachele Nanni et al riferiscono su un’analisi comparata delle caratteristiche dell’utenza in accesso ai Servizi di Salute Mentale e al Servizio di Psicologia nelle Case della Comunità svolta nella provincia di Ravenna. L’analisi si è focalizzata sulle caratteristiche demografiche degli utenti e in particolare sulle attribuzioni diagnostiche conferite dagli esperti in entrambi i servizi al fine di poter esaminare l’appropriatezza della domanda. Si osserva come il servizio psicologico proposto all’interno delle Case di Comunità risulti efficace nel rispondere ai bisogni psicologici comuni alla popolazione. Viene proposto un modello integrato dell’accesso che individua nelle Case della Comunità e nei Nuclei di Cure Primarie il luogo preposto all’analisi e all’approfondimento della domanda riferita a condizioni di disagio psicologico, in libero accesso, alla predisposizione di un livello di intervento a bassa soglia che coinvolga sia la dimensione clinico-trattamentale più appropriata che quella psicosociale e preventiva.
L’articolo di Fabio Bezzi et al affronta le complesse tematiche legate al progetto di nascita, concentrandosi sulle relazioni familiari e sugli stereotipi di genere presenti nella società. Sottolinea l’importanza di promuovere un cambiamento culturale, che superi gli stereotipi di genere, in favore di un’equa condivisione dei carichi di lavoro non retribuito all’interno delle famiglie: promuovere un cambiamento nei ruoli di genere nella cura, coinvolgere i padri nelle cure fin dalla gestazione; dal latte allo svezzamento passando per l’educazione sanitaria. L’approccio utilizzato nel progetto è basato sulla Medicina Narrativa e sulla Narrazione Trasformativa, che permettono di modificare credenze e priorità, evidenziare necessità e realtà soggettive e creare un “Engagement Collaborativo” che superi le differenze di genere nell’approccio alla cura e alla malattia.
Stefano Cappanera et al riportano nel loro lavoro modalità operative e risultati dell’implementazione di un programma efficace di antimicrobial stewardship in un ospedale italiano per acuti. I risultati raggiunti nei diversi ambiti hanno visto un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dell’antibiotico, riduzione dei casi secondari di colonizzazione da germi multi drug resistant, riduzione del consumo degli antibiotici e antimicotici, aumento del consumo di gel idroalcolico, miglioramento dell’appropriatezza dell’antibiotico profilassi. I diversi programmi di Antimicrobial stewardship declinati nei diversi setting hanno dimostrato essere efficaci.
All’analisi della legge n. 33 del 2023 e al suo ruolo nel rapporto col sistema sanitario è dedicato l’articolo di Alessandra Pioggia. La legge ha delegato il Governo italiano ad adottare una serie di decreti di riordino dei servizi a favore degli anziani. Un intervento normativo che, anche in attuazione di una delle riforme previste dal PNRR, intende coordinare una serie di interventi sociali e sanitari a favore degli anziani. È ribadita l’importanza di investimento sull’integrazione dei servizi per gli anziani, che spesso vivono difficoltà sia sanitarie che sociali, ma si osservano dei rischi. I servizi richiedono infatti un impegno sostanziale da parte della sanità e il pericolo è quello di trattare questi bisogni come forme di disagio sociale, scaricando la responsabilità o parte di essa sui servizi sociali. Il quadro mostrato evidenzia i gravi limiti di una assistenza insufficiente, caratterizzata da una consistente difformità regionale nell’organizzazione e nell’erogazione di prestazioni e una carenza nella definizione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria per la domiciliarità.
È un dato di fatto: il S.S.N. è in crisi. Afferma Fosco Foglietta nel suo articolo. Lo è per l’evidente concorso di tre fattori: l’insufficiente capienza del Fondo Sanitario Nazionale; la carenza degli organici e l’incapacità del Sistema di assicurare, su tutto il territorio nazionale, quella universalità della assistenza ed uguaglianza nelle condizioni di accesso ai servizi che rappresentano i principi costitutivi del servizio sanitario pubblico. Questa triplice disfunzione apre sempre di più le porte a potenti iniezioni di offerta surrogatoria messa in campo dalla sanità privata. L’articolo riflette su questa possibilità che il Sistema sanitario e sociosanitario può sfruttare: l’impiego ottimale delle risorse comunque disponibili (soprattutto, di quelle umane) attraverso idonee soluzioni di natura organizzativa e operativa. Soluzioni che presentano un comune denominatore: lo sviluppo di strutturati e incisivi processi di integrazione fra servizi e professionisti.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i Servizi Sanitari sono responsabili di una quota importante di emissioni di gas climalteranti, con un impatto a livello globale intorno al 4-5% del totale con notevoli disparità tra paesi a seconda della loro spesa e fornitura di servizi sanitari. L’ articolo di Martino Abrate e Paolo Lauriola prende in considerazione possibili strategie di intervento sulla base di quanto riportato in letteratura e delle proposte fatte in un recente convegno di ISDE Emilia Romagna, quali riduzione delle emissioni degli edifici, razionalizzazione degli approvvigionamenti e degli spostamenti di pazienti e personale, miglioramento dell’appropriatezza delle cure, riduzione dei rifiuti, promozione di una alimentazione sana e sostenibile.
Sulla problematica del cambiamento climatico è incentrato il contributo di Maristella Pitzalis. L’urgenza di evitare il riscaldamento globale ha stimolato la ricerca di mezzi adeguati a mitigare il cambiamento climatico. Esaminando da letteratura i mezzi proposti, perseguibili in tempi più o meno lunghi, la loro efficacia, le possibilità applicative e i relativi rischi, emerge l’importanza di incrementare processi naturali, fisco chimici e biologici. Tra questi lo stoccaggio di carbonio nella fitomassa degli ecosistemi forestali e di quelli agricoli. L’erosione in corso delle aree forestate rappresenta un danno difficilmente reversibile. Un approccio di minore sfruttamento richiede non solo di mantenere le foreste ma anche di rendere più efficiente l’assorbimento di CO2 nelle terre coltivate. L’obiettivo di riequilibrio entro il 2050 richiede di agire sia sulle immissioni sia sugli assorbimenti. Mentre per le prime le risposte possono provenire da cambiamenti di natura tecnologica, per gli assorbimenti si possono incentivare processi biologici già esistenti. L’agricoltura può dare un contributo significativo adottando sistemi e pratiche agroecologiche, già ampiamente sperimentate, che oltre a riavvicinare a sistemi maggiormente equilibrati migliorano l’efficienza di cattura dell’energia.
DOI: 10.48291/SISA.68.1.1 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 8-14
In ricordo di Albano Del Favero
Giampaolo Bucaneve
Azienda Ospedaliera di Perugia/Centro Regionale di Farmacovigilanza. Regione Umbria
In un periodo in cui è in atto un intenso dibattito sulle difficoltà che incontra il Servizio Sanitario Nazionale, in un momento in cui sembrano messi a rischio gli stessi principi fondamentali alla base del diritto universale alla salute, spero che il ricordo di Albano Del Favero possa, per tutti, essere uno stimolo alla riflessione ed all’azione. Per quanto riguarda me stesso, non posso che concludere esprimendo la mia gratitudine per gli insegnamenti di vita e della professione medica ricevuti da questo grande maestro.
DOI: 10.48291/SISA.68.1.2 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 15-27
Un modello integrato di accesso agli interventi di cure primarie e specialistici rivolti al disagio psicologico
An integrated model of access to primary health care and specialist interventions aimed at facing psychological disease
Rachele Nanni 1, Milena Bizzocchi 2, Melissa Mercuriali 3, Matteo Gori 4, Camilla Tommasini 5
1 Direttrice UOC Psicologia Clinica e di Comunità, AUSL di Ferrara
2 Responsabile di SSI di Psicologia Clinica e Psicopatologia, AUSL Romagna
3 Dirigente Psicologa Psicoterapeuta, AUSL Romagna
4 Programmazione e Controllo di Gestione, AUSL Romagna
5 Tirocinante Psicologa, AUSL Romagna
Parole chiave: cure primarie, disturbi emotivi comuni, salute mentale, Case di comunità, prevenzione
RIASSUNTO
Obiettivi: il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare i dati relativi alle caratteristiche degli accessi ai Servizi di Salute Mentale della provincia di Ravenna (anno 2021) e al percorso di Psicologia nelle Case della Comunità (anno 2022), al fine di proporre un’ipotesi organizzativa degli accessi ai servizi psicologici coerente con l’esigenza di garantire la maggior appropriatezza dei processi clinici e l’adozione di un modello per intensità di cura.
Metodi: è stata svolta un’analisi comparata delle caratteristiche dell’utenza in accesso ai Servizi di Salute Mentale della provincia di Ravenna (anno 2021) e in accesso al Servizio di Psicologia nelle Case della Comunità (anno 2022). I dati di accesso al Centro di Salute Mentale per la Provincia di’ Ravenna nell’anno 2021 sono stati rilevati tramite il Controllo di Gestione dell’ AUSL della Romagna, analizzandoli in riferimento alla classi psicodiagnostiche e alle fasce di età. I dati relativi all’accesso al Servizio di Psicologia nelle Case della Comunità (anno 2022) sono stati rilevati tramite il sistema di monitoraggio interno al servizio. L’analisi comparata si focalizza sulle caratteristiche demografiche degli utenti ma soprattutto sulle attribuzioni diagnostiche che sono state conferite dagli esperti in entrambi i servizi al fine di poter esaminare l’appropriatezza della domanda riferita al servizio preposto che offra la risposta sanitaria più adeguata.
Risultati: da quest’analisi si osserva come il servizio psicologico proposto all’interno delle Case di Comunità risulti efficace nel rispondere ai bisogni psicologici comuni alla popolazione, filtrando al contempo la domanda in direzione dei Servizi Specialistici su una popolazione caratterizzata da indici di sesso ed età sovrapponibili. La ricerca proseguirà analizzando la capacità del Servizio di Psicologia di Cure Primarie di incidere sulla numerosità degli accessi al Servizio di Salute Mentale per disagi afferenti all’area dei Disturbi Emozionali Comuni, nell’anno 2022.
Conclusioni: viene proposto un modello integrato dell’accesso che individua nelle Case della Comunità e nei Nuclei di Cure Primarie il luogo preposto all’analisi e all’approfondimento della domanda riferita a condizioni di disagio psicologico, in libero accesso, alla predisposizione di un livello di intervento a bassa soglia che coinvolga sia la dimensione clinico-trattamentale più appropriata che quella psicosociale e preventiva. Ciò al fine di poter garantire in forma appropriata ed efficiente una risposta alle esigenze della popolazione, si propone quindi un modello coordinato degli accessi psicologici, volto a regolarli in modo appropriato alle caratteristiche della domanda. Tra gli obiettivi proposti di questo modello integrato, lo sviluppare di una trasversalità nei luoghi di progettazione; il bisogno di coordinamenti multiprofessionali e pluri-istituzionali; la necessità di programmazioni operative soggette a strumenti di verifica sistematica degli esiti.
Key Words: primary health care, common emotional disorders, mental health, House of community, prevention
SUMMARY
Objectives: this research wanted to analyze the data concerned the access to the Mental Health Service in the Ravenna territories (year 2021) and the data collected during the new service of Community Homes (year 2022). The aim is to promote a new organization of the access to the Mental Health Services in line with the necessity of appropriate clinical practice and the model of diverse intensity treatments.
Methods: a comparative analysis was carried out of the characteristics of users accessing the Mental Health Services in the province of Ravenna (year 2021) and accessing the Psychology Service in Community Homes (year 2022). The access data to the Mental Health Center for the Province of Ravenna in the year 2021 were collected through the Romagna AUSL Management Control, analyzing them in reference to the psychodiagnostic classes and age groups. The data relating to access to the Psychology Service in Community Homes (year 2022) were collected via the service’s internal monitoring system. The comparative analysis focuses on the users’ demographic characteristics and, above all, on the diagnostic attributions that have been conferred by the experts in both services in order to be able to examine the appropriateness of the question referring to the designated service that offers the most adequate healthcare response.
Results: from this analysis we observe how the psychological service proposed in the Community Houses is effective in responding to the population’s common psychological needs, and filtering the demand towards Specialist Services on a population characterized by gender and overlapping ages. The research will continue by analyzing the ability of the Primary Care Psychology Service to impact the number of accesses to the Mental Health Service for problems relating to the area of Common Emotional Disorders, in the year 2022.
Conclusions: consequently, it is proposed an integrated model of access that considers the House of Community and the Primary Health Care as the new Services for the demand analysis and study for the free access of people with psychological diseases and for the promotion of low intensity treatments which include both clinical-therapy dimension and social and prevention perspective. The ultimate aim is to guarantee an efficient and appropriate way to answer to the population needs. In conclusion, it is proposed a coordinated model of access for people with psychological diseases in order to correctly coordinate them to the right service answer. Among the objectives of this coordinated model there are: the development of a new transversal vision of projects; the need of develop a multi-professional and multi-institutional coordination and leadership; the development of an operative programs subjected to a systematic assessment of results.
Autore per corrispondenza: rachele.nanni@ausl.fe.it
DOI: 10.48291/SISA.68.1.3 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 28-37
Creare un futuro inclusivo partendo da chi il futuro lo genera
Creating an inclusive future starting from those who generate the future
Fabio Bezzi, Alessandra Schieppati
Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN)
Parole chiave: stereotipi, famiglia, engagement, medicina narrativa
RIASSUNTO
Introduzione: l’articolo affronta le complesse tematiche legate al progetto di nascita, concentrandosi sulle relazioni familiari e sugli stereotipi di genere presenti nella società. Si sottolinea l’importanza di promuovere un cambiamento culturale fondamentale nella società, superando gli stereotipi di genere e promuovendo un’equa condivisione dei carichi di lavoro non retribuito all’interno delle famiglie.
Obiettivi: promuovere un cambiamento nei ruoli di genere nella cura, coinvolgere i padri nelle cure fin dalla gestazione; dal latte allo svezzamento passando per l’educazione sanitaria, promuovere una paternità attiva, favorire la Early Child Development (ECD)
Metodi: l’approccio utilizzato nel progetto è basato sulla Medicina Narrativa e sulla Narrazione Trasformativa, che permettono di modificare credenze e priorità, evidenziare necessità e realtà soggettive e creare un “Engagement Collaborativo” che superi le differenze di genere nell’approccio alla cura e alla malattia. Si pone particolare attenzione alla paternità attiva e al coinvolgimento dei padri nella cura dei figli sin dalla loro nascita. Sono stati riscontrati benefici per i bambini, tra cui un miglioramento cognitivo, una riduzione dell’obesità e una maggiore salute respiratoria. Inoltre, l’articolo discute delle sfide che le famiglie affrontano di fronte alla malattia di un figlio e dell’importanza di considerare le diverse prospettive di ogni membro della famiglia coinvolto, fratelli e sorelle compresi. Viene enfatizzata l’importanza della Medicina Narrativa nella creazione di un percorso di cura personalizzato e nell’aiutare le famiglie a gestire l’esperienza della malattia e dell’ospedalizzazione.
Risultati: Webinar sia in presenza sia in FAD in cui riconoscere e valorizzare i ruoli nelle storie di cura, Laboratori Narrativo-Esperienziali in cui condividere le proprie necessità legate al ruolo genitoriale indipendentemente dal genere di appartenenza, Gruppi di formazione che mettano in comunicazione tutti i protagonisti della nascita: genitori, sanitari, aziende attraverso lo strumento del racconto, formazione/aggiornamento del personale socio-sanitario
Conclusioni: il progetto GENERA è un’iniziativa laboratoriale che utilizza l’approccio della Medicina Narrativa per promuovere l’empowerment della salute nelle famiglie, decostruendo gli stereotipi di genere e promuovendo una paternità partecipativa. L’obiettivo ultimo è creare un futuro inclusivo partendo proprio dalle famiglie e dalla condivisione delle responsabilità di cura.
Key Words: stereotypes, family, engagement, narrative medicine
SUMMARY
Introduction: the article addresses the complex themes related to the birth project, focusing on family relationships and gender stereotypes prevalent in society. It emphasizes the importance of promoting a fundamental cultural change in society by overcoming gender stereotypes and advocating for an equal sharing of unpaid work within families.
Objectives: promote a change in gender roles in caregiving, involve fathers in caregiving from gestation; from breastfeeding to weaning, including health education, promote active fatherhood, foster Early Child Development (ECD).
Methods: the approach used in the project is based on Narrative Medicine and Transformative Narration, which enable the modification of beliefs and priorities, highlight subjective needs and realities, and create a “Collaborative Engagement” that transcends gender differences in caregiving
and dealing with illness.Special attention is given to active fatherhood and involving fathers in the care of their children from birth. Benefits for children have been observed, including improved cognitive development, reduced obesity, and better respiratory health. Furthermore, the article discusses the challenges families face when dealing with a child’s illness and the importance of considering the perspectives of each family member involved, siblings included. The significance of Narrative Medicine in creating a personalized care path and helping families manage the experience of illness and hospitalization is emphasized.
Results: Webinars, both in person and online, to recognize and value roles in caregiving stories, Narrative-Experiential Workshops to share parental role-related needs, irrespective of gender identity, training groups bringing together all birth stakeholders: parents, healthcare professionals, and businesses, using storytelling as a tool, training and updating of social-healthcare personnel.
Conclusions: the GENERA project is a laboratory initiative that utilizes the approach of Narrative Medicine to promote health empowerment in families by deconstructing gender stereotypes and advocating for participatory fatherhood. The ultimate goal is to create an inclusive future, starting from families and the shared responsibilities of caregiving.
Autore per corrispondenza: mailprogettogenera@gmail.com
DOI: 10.48291/SISA.68.1.4 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 38-52
Il ruolo dell’Antimicrobial Stewardship nella lotta all’antibiotico resistenza. Il programma dell’azienda ospedaliera di Terni
The role of Antimicrobial Stewardship in the fight against antibiotic resistance. The program at Terni hospital
Stefano Cappanera 1, Beatrice Tiri 2, Pietro Manzi 3
1 Responsabile SSD Stewardship antimicrobica, AO S. Maria di Terni
2 Dirigente medico Malattie Infettive, AO S. Maria di Terni
3 Direttore sanitario, AO S. Maria di Terni
Parole chiave: antibiotico resistenza, antimicrobial stewardship, project managment
RIASSUNTO
Obiettivi: modalità operative e risultati dell’implementazione di un programma efficace di antimicrobial stewardship in un ospedale per acuti italiano.
Metodi: applicazione di diverse azioni di “antimicrobial Stewardship” nei diversi campi di azione.
Risultati: i risultati raggiunti nei diversi ambiti hanno visto un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dell’antibiotico, riduzione dei casi secondari di colonizzazione da germi multi drug resistant, riduzione del consumo degli antibiotici e antimicotici, aumento del consumo di gel idroalcolico, miglioramento dell’appropriatezza dell’antibiotico profilassi.
Conclusioni: i programmi di Antimicorbial stewardship vanno declinati nei diversi setting ma hanno dimostrato essere efficaci.
Key words: antibiotic resistance, antimicrobial stewardship, project management
SUMMARY
Objectives: operational methods and results of the implementation of an effective antimicrobial stewardship program in an Italian acute care hospital.
Methods: application of different “antimicrobial stewardship” actions in the different fields of action.
Results: the results achieved in the various areas have seen an improvement in the prescribing appropriateness of the antibiotic, reduction in secondary cases of colonization by multi drug resistant germs, reduction in the consumption of antibiotics and antifungals, increase in the consumption of hydroalcoholic gel, improvement in appropriateness of the prophylactic antibiotic.
Conclusions: antimicrobial stewardship programs must be implemented in different settings but have proven to be effective.
Autore per corrispondenza: s.cappanera@aospterni.it
DOI: 10.48291/SISA.68.1.5 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 53-64
L’assistenza alle persone anziane non autosufficienti nella legge delega 33 del 2023: una “pericolosa” risposta sociale alle carenze del sistema
sanitario?
Care for non self-sufficient elderly in law 33 of 2023: a “dangerous” social response to the shortcomings of the health care system?
Alessandra Pioggia
Ordinaria di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Politiche
Parole chiave: persone anziane non autosufficienti; assistenza sanitaria; assistenza sociale
RIASSUNTO
La legge n. 33 del 2023 ha delegato il Governo italiano ad adottare una serie di decreti di riordino dei servizi a favore degli anziani.
Si tratta di un intervento normativo che, anche in attuazione di una delle riforme previste dal PNRR, mira a coordinare una serie di interventi sociali e sanitari a favore degli anziani.
Un elemento chiave è l’integrazione tra servizi sanitari e sociali. L’integrazione in Italia ha storicamente incontrato molte difficoltà, dovute a fattori quali la responsabilità dei servizi, le forme di finanziamento e la rigidità delle organizzazioni. Un investimento sull’integrazione dei servizi per gli anziani, che spesso vivono con difficoltà sia sanitarie che sociali, è quindi importante.
Tuttavia, ci sono anche dei rischi. I servizi per gli anziani non autosufficienti richiedono infatti un impegno sostanziale da parte della sanità e il pericolo è quello di trattare questi bisogni come forme di disagio sociale, scaricando la responsabilità o parte di essa sui servizi sociali.
Key Words: non self-sufficient elderly; health care; social care
SUMMARY
Law No. 33 of 2023 delegated the Italian government to adopt a series of decrees reorganizing services in favor of the elderly.
This is a regulatory intervention that, also in implementation of one of the reforms envisaged in the PNRR, aims to coordinate a series of social and health interventions in favor of the elderly. A key element is the integration between health and social services. Integration in Italy has historically encountered many difficulties, due to factors such as accountability of services, forms of funding and the rigidity of organizations. An investment in the integration of services for older people, who often live with both health and social difficulties, is, therefore, important. However, there are also some risks. Services for the dependent elderly do, in fact, require a substantial commitment from health care, and the risk involved is to treat these needs as forms of social distress, shifting responsibility or part of it to social services.
Autore per corrispondenza: alessandra.pioggia@unipg.it
DOI: 10.48291/SISA.68.1.6 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 65-84
La crisi del SSN: come affrontarla fra conferme imprescindibili e possibili adattamenti
The crisis of the NHS: how to face it amidst necessary confirmations and possible adaptations
Fosco Foglietta
già Direttore Generale ASL Bologna Sud e ASL Ferrara, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società Cup 2000 Spa
Parole chiave: crisi, disuguaglianze, out of pocket, integrazione sociosanitaria, presa in carico, continuità assistenziale, integrazione comunitaria, welfare di comunità
RIASSUNTO
È un dato di fatto: il S.S.N. è in crisi. Lo è per l’evidente concorso di tre fattori: l’insufficiente capienza del Fondo Sanitario Nazionale; la carenza degli organici (e la concomitante impossibilità di acquisire i medici e gli infermieri necessari) e la palmare incapacità del Sistema di assicurare, su tutto il territorio nazionale, quella universalità della assistenza ed uguaglianza nelle condizioni di accesso ai servizi (ovvero, la garanzia del rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza) che rappresentano i principi costitutivi del servizio sanitario pubblico. Questa triplice disfunzione apre sempre di più le porte a potenti iniezioni di offerta surrogatoria (non più”integrativa”, bensì”sostitutiva”) messa in campo dalla sanità privata. L’articolo riflette su questa possibilità che il Sistema sanitario e sociosanitario può sfruttare (soprattutto in tempi di crisi): l’impiego ottimale delle risorse comunque disponibili (soprattutto, di quelle umane) attraverso idonee soluzioni di natura organizzativa e operativa. Soluzioni che presentano un comune denominatore: lo sviluppo di strutturati e incisivi processi di integrazione fra servizi e professionisti. A titolo esemplificativo se ne propongono tre:
– I percorsi di “presa in carico e di continuità assistenziale”;
– L’integrazione fra servizi sanitari e sociali;
– L’integrazione tra componenti istituzionali (Asl e Comuni) e della società civile, con particolare riferimento all’associazionismo volontario.
Queste proposte richiedono, per essere attuate, pochissime risorse. Necessitano, invece, di una forte volontà politico-istituzionale, di una competente visione “manageriale” e della convinzione, fra i professionisti, che i processi di integrazione possono favorire maggiore appropriatezza, migliore efficacia assistenziale e minore spreco di risorse.
Key Words: crisis, inequalities, out of pocket, taking charge, continuity of care, community integration, community welfare
SUMMARY
It is a fact: the NHS is in crisis. It is so because of the obvious combination of three factors: the insufficient capacity of the National Health Fund; the shortage of staff (and the simultaneous inability to acquire the physicians and nurses needed) and the blatant inability of the System to ensure, throughout the country, that universality of care and equality in the conditions of access to services. (i.e., ensuring compliance with the Essential Levels of Care) (i.e., ensuring compliance with the Essential Levels of Care) that constitute the founding principles of the public health service. This threefold dysfunction increasingly opens the door to powerful injections of surrogate offerings (no longer “supplementary,” but “ substitutive”) put in place by the private health care. The article reflects on the possibility that the health and social care system can exploit (especially in times of crisis): the optimal use of the resources available (above all, human resources) through appropriate organisational and operational solutions. Solutions that have a common denominator: the development of structured and incisive integration processes between services and professionals.
Three are proposed as examples:
– The ‘taking charge and continuity of care’ pathways;
– The integration of health and social services;
– Integration between institutional components (local health authorities and municipalities) and those of civil society, with particular reference to voluntary associations.
These proposals require very few resources to be implemented. On the contrary, they require a strong political-institutional will, a competent ‘managerial’ vision and the belief among professionals that integration processes can foster greater appropriateness, better care effectiveness and less waste of resources.
Autore per corrispondenza: fosco.foglietta@gmail.com
DOI: 10.48291/SISA.68.1.7 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 85-96
Gli impatti delle attività sanitarie sull’ambiente e la salute
The impacts of health activities on the environment and health
Martino Abrate, Paolo Lauriola
ISDE-Italia
Parole chiave: Servizio Sanitario Nazionale, impatti sull’ambiente, ambiente e salute, razionalizzazione dei servizi sanitari, servizio sanitario sostenibile
RIASSUNTO
Introduzione: numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i Servizi Sanitari sono responsabili di una quota importante di emissioni di gas climalteranti, con un impatto a livello globale intorno al 4-5% del totale (2 gigatonnellate di Co2 equivalente per anno), con notevoli disparità tra paesi a seconda della loro spesa e fornitura di servizi sanitari. Alcuni studi, disaggregando le emissioni di gas serra per tipo di attività clinica e per “unità” di assistenza sanitaria, dimostrano che solo un quarto di emissioni è direttamente correlata alle attività di cura, mentre risulta assai rilevante quella legata alla catena di approvvigionamento (supply chain) e ai trasporti di pazienti e personale dipendente. Sono perciò necessarie azioni in diversi settori che pianifichino una mitigazione dell’ impatto a lungo termine. L’esperienza del Sistema Sanitario Inglese dimostra che ciò è realizzabile dal momento che nel decennio 2009-2019 le emissioni per abitante attribuibili all’erogazioni di servizi sanitari inglesi in seguito a interventi mirati si sono ridotte del 18%, senza che questo impattasse sulla quantità e qualità dei servizi per la salute erogati.
Obiettivi: ISDE Emilia Romagna cercherà di coinvolgere la Regione ER nella realizzazione di una road map volta a ridurre l’ impatto ambientale del Servizio Sanitario Regionale.
Metodi: l’articolo prende in considerazione possibili strategie di intervento sulla base di quanto riportato in letteratura e delle proposte fatte in un recente convegno di ISDE Emilia Romagna, quali riduzione delle emissioni degli edifici, razionalizzazione degli approvvigionamenti e degli spostamenti di pazienti e personale, miglioramento dell’appropriatezza delle cure, riduzione dei rifiuti, promozione di una alimentazione sana e sostenibile.
Conclusioni: le Aziende Sanitarie del nostro paese dovranno accettare questa sfida, dal momento che l’obiettivo di ridurre le emissioni del SSN appare realizzabile e che tale processo potrebbe avere ulteriori “co-benefici” sia sanitari che economici, migliorando l’efficienza generale del sistema.
Key words: National Health Service, environmental impacts, environment and health, health services rationalisation, sustainable health service
SUMMARY
Introduction: several scientific studies have revealed that Health Services contribute significantly to climate-altering gas emissions, accounting for approximately 4-5% of the total global impact (2 gigatonnes of Co2 equivalent per year). However, there is a notable disparity between countries, depending on their spending and provision of health services. Studies have shown that only a quarter of emissions are directly related to care activities, while the rest are linked to the supply chain and the transport of patients and employees. Therefore, actions are needed in different sectors to plan for long-term impact mitigation. The English NHS’s experience demonstrates that this is achievable, as emissions per inhabitant attributable to the provision of English health services were reduced by 18% in the decade 2009-2019 following targeted interventions, without impacting the quantity and quality of health services provided.
Objectives: ISDE Emilia Romagna aims to involve the ER Region in creating a roadmap to reduce the environmental impact of the Regional Health Service.
Methods: this article considers possible intervention strategies based on what is reported in the literature and the proposals made in a recent ISDE Emilia-Romagna conference. These strategies include the reduction of emissions from buildings, rationalization of supplies and movement of patients and staff, improvement of the appropriateness of care, reduction of waste, and promotion of a healthy and sustainable diet.
Conclusions: Local Health Authorities in our country must accept this challenge, as reducing NHS emissions is achievable, and this process could have further health and economic “co-benefits,” improving the general efficiency of the system.
Autore per corrispondenza: paolo.lauriola@gmail.com
DOI: 10.48291/SISA.68.1.8 Sistema Salute, 68, 1, 2024: pp. 97-113
Mitigare il cambiamento climatico: considerazioni sul ruolo delle piante
Mitigation of climate change: considerations on the role of plants
Maristella Pitzalis
già docente di Ecologia agraria presso l’Università di Perugia
Parole chiave: cambiamento climatico, raggiungere il carbonio 0, assorbimento di CO2 nella biosfera, sistemi agroecologici
RIASSUNTO
L’urgenza di evitare il riscaldamento globale ha stimolato la ricerca di mezzi adeguati a mitigare il cambiamento climatico. Esaminando da letteratura i mezzi proposti, perseguibili in tempi più o meno lunghi, la loro efficacia, le possibilità applicative e i relativi rischi, emerge l’importanza di incrementare processi naturali, fisco chimici e biologici. Tra questi lo stoccaggio di carbonio nella fitomassa degli ecosistemi forestali e di quelli agricoli. L’erosione in corso delle aree forestate rappresenta un danno difficilmente reversibile. Un approccio di minore sfruttamento richiede non solo di mantenere le foreste ma anche di rendere più efficiente l’assorbimento di CO2 nelle terre coltivate. Rendere maggiormente ecocompatibili i modelli di gestione agricoli può dare un importante contributo in questo senso.
Key words: climate change, reach carbon 0, CO2 uptake in the biosphere, agroecological systems
SUMMARY
Limiting global warming is a pressing issue. Much research studies suitable means to mitigate climate change. Examining from the literature the proposed means, which can be pursued in a more or less long time, their effectiveness, the application possibilities and the related risks, the importance of increasing natural, physical, chemical and biological processes emerges. These include the storage of carbon in he phytomass of forest and agricultural ecosystems. The ongoing erosion of forested areas represents damage that is difficult to reverse. Improving CO2 sequestration requires both maintaining forests and increasing efficiency on croplands. Making agricultural management models more environmentally friendly can make an important contribution in this sense.
Autore per corrispondenza: mariperugia@gmail.com
Per una storia della riforma psichiatrica in Umbria. 1.2 Nascita ed evoluzione di una psichiatria di comunità in Umbria, Francesco Scotti, Perugia, Morlacchi, 2021 (vol. 1, pp. 448), 2022 (vol. 2, pp. 506).
Recensione di Luigi Ferrannini e Paolo F. Peloso
I due volumi, di quasi mille pagine complessive, scritti da Francesco Scotti, che ne è anche uno deiprotagonisti, sulla storia dell’esperienza umbra di chiusura dell’ospedale psichiatrico e costruzione, ed evoluzione nel tempo, di una rete di servizi rendono conto della ricchezza e insieme della complessità e delle difficoltà degli ultimi cinquant’anni dell’assistenza psichiatrica in Italia, attraverso l’analisi di un caso regionale.
Il primo di essi rende conto di come l’Umbria, nelle pagine di Scotti, sembri aver affrontato attraverso un percorso per molti aspetti autonomo, interno, il superamento dell’ospedale psichiatrico nel quadro di quel movimento complessivo di rigetto che prese corpo in Italia a partire dagli anni ’60 e che fu egemonizzato, almeno a partire dalla fine degli anni ’60, dal lavoro e dal pensiero di Franco Basaglia, dall’esperienza paradigmatica di Gorizia e della disseminazione operata dopo il 1968 dalla diaspora goriziana.
Come realizzare una Economia del Benessere con il sostegno del Semestre Europeo?
How to achieve an Economy of Wellbeing with the support of the European Semester?
EuroHealthNet, December 2023
Abstract
La crisi ambientale, livelli crescenti di disuguaglianze sociali e di malattie non trasmissibili sono tutti sintomi di un sistema economico che sta fallendo l’obiettivo di generare benessere. Questo evidenzia la necessità urgente di andare oltre il focus sulla crescita economica come “numeratore e denominatore” dello sviluppo e di sostituirla con il benessere, come obiettivo ultimo. Questa è la premessa generale del concetto di economia del benessere. Il processo del Semestre Europeo, quale principale strumento di governance per ottenere coerenza e convergenza nelle politiche degli Stati Membri, è il meccanismo chiave per la transizione verso questo tipo di economia. Sebbene avviata come strumento che si focalizzava sulle politiche fiscali ed economiche, l’analisi delle economie degli Stati Membri dell’UE si è allargata, assieme a raccomandazioni di riforme per affrontare politiche ambientali, sociali, sanitarie e di altro tipo.
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